sabato 23 gennaio 2016

Cantagallo e la "Regola d'Oro" del tappeto persiano

Il commissario Cantagallo nel giallo "UN VECCHIO TAPPETO PERSIANO" deve rispondere a molte domande per capire il motivo di uno strano furto di tappeti e cerca aiuto da un suo amico commerciante iraniano che ha un negozio di tappeti in paese.  
Quel vecchio tappeto senza valore che cosa voleva dire? Era l’indizio di un’altra traccia che doveva essere seguita? E ancora. Perché era stato rubato insieme ad altri tappeti più preziosi? A chi poteva interessare? Soprattutto. Perché era stato rubato se non era nella lista? Perché era stato lasciato lì nel furgone insieme ad altri oggetti che non erano nemmeno quelli nelle liste? E infine. Perché gli oggetti ritrovati non erano fra quelli che dovevano essere rubati? Il commissario aveva l’assoluta certezza che il mandante dei furti sapeva benissimo cosa far rubare e a chi rivendere la merce. Alla fine del ragionamento le domande più importanti che si poneva Cantagallo erano solo tre. Chi aveva commissionato i furti? Perché erano stati commessi i furti? Chi doveva comprare la merce rubata? 
La vicenda la potete leggere qui sotto, nell'estratto del giallo "UN VECCHIO TAPPETO PERSIANO" pubblicato da Cristian Cavinato della Cavinato Editore International che trovate anche su IBS al link http://www.ibs.it/ebook/Marazzoli-Fabio/Un-vecchio-tappeto/9788899121303.html



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