sabato 3 dicembre 2016

Casimiro: il gatto migrante dell'investigatore Tombolo




L'investigatore Tombolo abita da solo in un piccolo appartamentino (la “mansardina” come la definisce lui) confortevole con una terrazza affacciata sul porto di Spaccabellezze. La terrazza, non molto grande, ma abbastanza per contenere un tavolo bianco di plastica per due persone, due sedie pieghevoli e un ombrellone del tipo da spiaggia, si apre in cima al tetto di una vecchia palazzina a tre piani insinuata fra le stradine del centro storico che conduce al porto di Spaccabellezze. Accoccolato che dorme sempre sopra il tavolo c’è Casimiro, un gatto soriano arrivato sulla sua terrazza da chissà dove e che gli fa compagnia da alcuni anni.



Tombolo è molto ospitale e divide il suo appartamentino confortevole con Casimiro, un placido gatto soriano, scapolo e grassoccio come lui, migrante da chissà quale tetto e ormai da qualche mese nell’organico della casa o “mansardina”, come la definisce lo stesso Tombolo. Acqua e croccantini non mancano mai e così Casimiro da migrante si è accasato in quel piccolo angolo di mondo. Nella mansardina, però, non c’è l’aria condizionata, ma non ha importanza perché Tombolo non la sopporta. Una volta, per dar retta alla sua amica-fidanzata Rossella, si è comprato un Pinguino e si è beccato l’influenza in pieno luglio qualche anno prima. Sul Pinguino ha fatto il crocione e l’ha lasciato a prendere la polvere nello sgabuzzino. Anche Casimiro non gradisce il fresco artificiale e appena passa accanto al Pinguino, gli soffia contro minaccioso, mostrandogli le unghie.









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