venerdì 6 gennaio 2017

Cantagallo e i gorghi torbidi delle indagini


Ben ritrovati in questo nuovo anno e spero vi sia gradito riprendere un vecchio discorso che avevo iniziato qualche tempo fa a proposito del commissario Cantagallo.  

Quest'anno esageriamo con i saluti in omaggio alle nazioni dei visitatori di queste pagine!

Welcome back in this new year and I hope you enjoyed resume an old speech he had
begun some time ago about the commissioner Cantagallo. 

(USA)


Fáilte ar ais sa bhliain nua agus tá súil agam tú taitneamh as atosú ar chaint aois
bhí tús curtha aige tamall ó shin mar gheall ar an Cantagallo choimisinéara. (IRLANDA)


Welcome back in this new year and I hope you enjoyed resume an old speech he had
begun some time ago about the commissioner Cantagallo. 

(CANADA)

Добро пожаловать в этот новый год, и я надеюсь, вам понравилось возобновить
старую речь он начал некоторое время назад о комиссар Cantagallo. 

(RUSSIA)
 

Premetto che quest'anno il 2017 è un anno particolare per molti fatti che mi interessano da vicino. Uno fra tanti, dal punto di vista dei personaggi dei miei gialli, è quello che nel 2017, precisamente a ottobre, ricorrono i 
10 ANNI DELLE INDAGINI 
DEL COMMISSARIO CANTAGALLO
iniziate con Antonio Lalli della Lalli Editore di Poggibonsi e continuate con Cristian Cavinato della Cavinato Editore International di Brescia. 


Quindi, come dicevo poco sopra, vi parlo del carattere del commissario Cantagallo quando svolge il suo lavoro di poliziotto e spiega anche perché lui stesso si definisce come un poliziotto di periferia. Gli piaceva fare il suo lavoro però, c'era un però.


Per il commissario Cantagallo non era facile fare il poliziotto di periferia, nemmeno in quel piccolo paese di Collitondi, e non lo nascondeva. Non era un lavoro uguale a quello dei colleghi nei commissariati delle grandi città, alle prese con la malavita organizzata. Ma ciò nonostante, si trovava sempre di fronte al cadavere di una persona ammazzata che attendeva giustizia e al dolore dei familiari che chiedevano il colpevole. Che il delitto fosse compiuto da un’organizzazione malavitosa non rendeva il crimine più doloroso, semmai ne accresceva la nefandezza con cui era stato eseguito. L’omicidio di una persona era un evento straziante che gli appesantiva la vita. Come poliziotto, e soprattutto come uomo, non si era ancora abituato a fronteggiare freddamente le situazioni drammatiche con le quali veniva in contatto quando accadeva un delitto. Non riusciva a rimanere impassibile di fronte a certe circostanze in cui il dramma coinvolgeva una famiglia che aveva perso una persona cara. Più indagava sui delitti e più non capiva come l’omicida arrivasse alla determinazione di togliere la vita a un’altra persona, un genitore potesse uccidere i propri figli oppure, all’opposto, un figlio i propri genitori. Rimaneva sgomento e, a volte, lasciava alla vice l’incombenza di avvertire i parenti della persona uccisa. A lungo andare si era reso conto che anche quei piccoli crimini di paese lo trascinavano dentro a dei gorghi torbidi, dove a volte era difficile uscirne e poi, quando ne era uscito, gli lasciavano sempre addosso qualcosa di lurido che gli pesava sull’esistenza. La conclusione di un’indagine di un delitto gli lasciava dentro molta amarezza. Arrestare un criminale non lo ripagava completamente perché si ritrovava addosso un bagaglio di atrocità sociali di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Dopo che era stato a contatto con i criminali, non rimaneva immunizzato dalle loro crudeltà ma da esse rimaneva inquinato. Quindi, per lasciarsi alle spalle le acque luride della palude dei fatti criminali, rientrava in famiglia dove si sarebbe tolto la giacca del poliziotto per tornare marito e genitore, con tanta voglia di normalità, meno rigore e più spensieratezza. Per il commissario Cantagallo era molto importante la famiglia, stare con la moglie e fare progetti, divertirsi col figlio e parlare del futuro. I ritmi di una grande città non gli avrebbero permesso di dedicare molto tempo alla famiglia e quando scelse l’incarico a Collitondi lo fece in funzione di questo. Tutte le altre cose intorno potevano continuare a girare in tondo liberamente ma sarebbero girate a vuoto e nel vuoto, senza la famiglia che gli stava accanto. La famiglia, per il commissario, era il vero motore che faceva girare il mondo. 


Dimenticavo, BUONA BEFANA!





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