sabato 11 febbraio 2017

Il gruppo investigativo dell'investigatore Tombolo


Stavolta, per completare il quadro dei personaggi della serie dei gialli (pubblicati e in corso di stesura) dell'investigatore Tombolo, vi presento, sempre nello stesso classico ritratto a figura intera in bianco e nero, i personaggi che compongono il gruppo investigativo dell'investigatore Tombolo: Prospero Buontempo cuoco a domicilio con il suo apone Shangai Cuki Express che è il suo unico aiutante, avventizio e strapagato; Rossella Sirena medico del Poliambulatorio nel Lungomare dei Naviganti del porto di Spaccabellezze che è l'amica-fidanzata, innmorata persa del ruvido e solitario detective della costa Marino Tombolo. 
Con l'occasione vi propongo anche un estratto di una conversazione notturna fra Tombolo e Rossella tratto dal libro "Zampa di gatto, coda di manta e corna di gazzella" pubblicato da Cristian Cavinato della Cavinato Editore International di Brescia.
Anche in questo estratto siamo all'inizio dell'indagine e l'investigatore Tombolo è in pieno marasma notturno perché col gran caldo non riesce a prendere sonno. Si è svegliato e sta per andare a prendere un po' di fresco sulla terrazza vista mare, quando il telefonino si mette a squillare. La chiamata per un caso urgente di un crimine notturno? No, niente di tutto questo. Si tratta della solita telefonata notturna di Rossella che, per facilitarsi il sonno, si cimenta in uno dei giochi di parole, senza schema e senza celle nere, più famosi della Settimana Enigmistica. 
L'investigatore Tombolo è molto stanco, affaticato e sudato  ma nonostante questo si presta volentieri al gioco di parole della sua bella, della quale anche lui è innamorato perso anche se non ha mai avuto il coraggio di confessarglielo. Tombolo ha paura di fare il grande passo, sposando la bella Rossella, perché eme che il suo lavoro lo possa distogliere dalla famiglia con i suoi strani orari dei casi dell'agenzia "TOMBOLO INVESTIGAZIONI". Anche stavolta, complice il caldo e la stanchezza, i giochi di parole rischieranno di fargli dimenticare la risoluzione di un caso del delitto misterioso di una donna marocchina. Ma non temete, Tombolo riuscirà a riprendere in mano il bandolo della matassa e a risolvere quello strano caso di una donna trovata morta nelle acque del porto di Spaccabellezze.
 

"In quel preciso istante squillò il telefonino appoggiato sul comodino. Guardò il display.
“Rossella”
    Pigiò il pulsante verde un po’ allarmato.
    «Pronto! Rossella!».
    «”Il disegnatore usa quello doppio”».
    «Ma cosa vuoi che sappia…».
    «”Mettere qualcosa sotto i denti”».
    «Mangiare».
    «Bravo, forse va bene. Quella è la tua specialità». 
    «”Contiene pompe e rastrelli”».
    «Casotto».
    «Può darsi, ma non so se ci sta. Anche quella è una specialità delle tue, soprattutto quando ti metti all’opera con le investigazioni della tua agenzia». 
    «”Lo è un affare che preoccupa”».
    «Non lo so. Basta, Rossella con questo Incrocio! Tutto bene?».
    «Sì, Marino caro, batuffolone bello».
    «E non mi chiamare batuffolone! Tutto a posto?».     
    «Tutto a posto, tutto a posto. Altrimenti non sarei qui a scervellarmi con questo Incrocio. Lo volevo finire perché quell’antipatico del dottor Purgato l’avrà già fatto e domani mattina mi attenderà con quel suo sorrisetto strafottente per sapere se l’ho finito anch’io».
    «Rossella, la vuoi smettere di perder tempo con quel gastroenterologo da strapazzo che lavora con te!».
    «Non rompere, Marino. Mi diverto a fare le gare con lui!».
    «Ti sembra l’ora di chiamare?!».
    «Scusa. Niente, ma non riuscivo proprio a prendere sonno».
    «Anch’io».
    «Ti ho chiamato, tanto immaginavo che con questo caldo fossi sveglio anche tu».
    «Sarà più di un’ora che mi rigiro nel letto. Alla fine mi sono arreso e stavo per andare in terrazza a prendere un po’ di fresco».
    «Ti ho pensato». 
    «Ti sei fatta il solito thè verde freddo?».
    «Non cambiare discorso, simpaticone. Tu mi hai pensato?».
    «Ti ho pensato, ti ho pensato. Di sicuro ti ho pensato, ma non farti illusioni».
    «Illudermi io? Ormai c’ho fatto il callo! Mi sono innamorata di una specie di orso marino spelacchiato in estinzione e che non è nemmeno tutelato dal wwf. Vuoi che ti faccia entrare nella mia oasi? Ti devi riprodurre con una femmina della tua specie, altrimenti: puf!, quando meno te lo aspetti, un bel coccolone e chi s’è visto s’è visto, tanti saluti e baci, condoglianze alla bella vedova». 
    «Intanto, anche senza wwf, le prove di riproduzione procedono abbastanza bene, a quel che mi ricordo».
    «Appunto a quello che ti ricordi e che risale alla settimana scorsa».
    «E poi, la bella vedova saresti tu?».
    «A meno che tu nel frattempo non ti sia preso in casa una donna dell’Est oppure una bella africana tuttofare dato che a voi uomini piacciono di più le straniere. E la marocchina?».
    «Lo sai benissimo, le straniere non fanno per me».
    «Sì, ma io parlavo di Maisha, la donna marocchina trovata morta nel porto e di cui ti stai occupando per incastrare il colpevole».
    «Con questo caldo me ne ero completamente dimenticato. E c’è anche un altro fatto fondamentale. Lo sai benissimo che se un caso non riguarda un cliente pagante, mi distraggo facilmente. L’obiettivo finale di incassare il saldo del mio compenso dal cliente mi tiene sempre sveglio e concentrato, senza perdere battute. Per quella marocchina ci sto lavorando sopra, ma su quest’ora non riesco a carburare. Vorrei dormire. Va a finire che se dormo poco, me ne dimentico». 


 

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