sabato 11 febbraio 2017

La Squadra Omicidi del commissario Cantagallo


Oggi vi presento, sempre nello stesso classico ritratto a figura intera in bianco e nero, i colleghi fidati del commissario Cantagallo: la vice, Bandino e Razzo che vi sono stati descritti sommariamente in precedenza insiema agli altri colleghi. 
Con l'occasione vi propongo anche un estratto di una riunione di lavoro della squadra tratto dal libro "Un vecchio tappeto persiano" pubblicato da Cristian Cavinato della Cavinato Editore International di Brescia. 
In questo estratto siamo nelle fasi iniziali dell'indagine e il commissario Cantagallo fa il punto della situazione per ricapitolare i fatti accaduti. Questo lo fa con tutti i colleghi che collaboreranno con lui per cercare la pista investigativa che li condurrà all'arresto del micidiale colpevole che ha già ucciso i ladri a cui ha commissionato il furto in due appartamenti in paese. Ed è pronto a colpire di nuovo.  

"  Come dei bravi studenti, i componenti della squadra di Cantagallo s’incamminarono verso la stanza da lavoro mentre il commissario aveva già aperto la porta.
    Il coloratissimo tappeto del maragià troneggiava disteso sopra il grande tavolo.
    «Ma è una meraviglia!» esclamò la vice.
    «Che splendore e che magnifici disegni!» disse Cappera. «Quel maragià e la principessa sono la fine del mondo! E che colori!»
    Indubbiamente il tappeto era molto bello e di questo anche i due ladri se ne dovevano essere accorti: doveva avere un grande valore.
    Ma chissà poi perché era stato abbandonato nel furgone?
    Baccio depose accanto al tavolo il materiale prelevato dall’archivio e consegnò al commissario le informazioni che la Questura aveva raccolto sulle due vittime. Il commissario, come di consueto, rimase in piedi e prese la parola per primo.
    «Riassumo i fatti relativi al doppio furto e al duplice omicidio che sono avvenuti ieri notte a Collitondi. Prima di tutto i furti. I due furti di oggetti preziosi sono avvenuti nella casa della famiglia Trosino, una villa in località Ginestreto sul Colle al Vento, e in quella della famiglia Contestabile, un appartamento in via Cavour 12. I ladri hanno portato via molti oggetti di valore. Hanno fatto il furto con una specie di “lista della spesa” degli oggetti da rubare. Ma ne hanno rubati anche altri che non erano segnati nelle liste. Le liste erano due, una per ogni famiglia derubata. Ogni lista era dettagliata e scritta al computer e non a mano. In una lista erano descritti dei tappeti di valore nei minimi dettagli. Ma questo non è l’unico particolare di quanto è accaduto. Andiamo per ordine. Le liste sono state rinvenute in un vano interno del cruscotto del furgone utilizzato dai ladri per fare i furti e che è stato ritrovato nel piazzale della fabbrica di mozzarelle dei Vallario, in località Piana dei Platani. E qui veniamo ai delitti. Ieri notte quel furgone ha insospettito i colleghi della Municipale che si sono avvicinati al mezzo e hanno fatto la macabra scoperta. Dietro il furgone c’erano i corpi dei ladri morti ammazzati in una pozza di sangue. Avevano tutti e due il cranio sfondato. L’assassino ha utilizzato come arma il piede di porco che i ladri hanno usato per scassinare le case. La dinamica del doppio delitto è stata spiegata dal dottor Baglioni e non lascia spazio a dubbi. I ladri sono stati uccisi da una persona alta mentre davano le spalle al loro assassino. Da un esame del cruscotto del furgone sembra che l’assassino abbia cercato invano le liste che aveva consegnato ai ladri. Il vano interno del cruscotto è stato rovistato, segno evidente che quelle liste erano importanti per lui o comunque rappresentavano un elemento di collegamento fra lui e i ladri. Altro particolare è che nel furgone abbiamo rinvenuto, in grandi sacchi della spazzatura, parte della refurtiva. Perché l’assassino ha lasciato alcuni oggetti rubati nel furgone? Non ha fatto in tempo a prenderli? Non gli interessavano perché non erano segnati nelle liste? Un ulteriore dettaglio particolare è relativo ai tappeti rubati. Perché rubare dei tappeti pregiati del valore di centinaia di migliaia di euro? Nei furti negli appartamenti, in genere, rubano oggetti d’oro, denaro contante, gioielli, televisori, stereo, eccetera, ma mai, dico e ripeto mai, mi è capitato di vedere un furto strano come questo. In questo caso il mandante del furto consegna la lista degli oggetti da rubare e fra questi ci sono dei tappeti che sono difficili da smerciare fra i normali ricettatori. Poi, per cause ancora da accertare, nell’incontro fra il mandante e i due ladri qualcosa va storto. Il mandante decide di ucciderli. Forse non in modo premeditato perché utilizza come arma il piede di porco usato per forzare il portoncino. L’arnese da scasso insanguinato è stato trovato sul luogo del delitto, nel prato vicino al piazzale della fabbrica dei Vallario e su di esso non sono state rilevate impronte digitali. Ultimo fatto strano è il tappeto persiano che è stato rinvenuto nel furgone. Non era fra quelli delle liste. È stato rubato per sbaglio? Il succedersi degli eventi non ci ha permesso di essere presenti tutti sullo stesso luogo del crimine. Allora la vice, Bandino e Razzo ci riferiranno quello che sanno a proposito dei furti nelle case. I Trosino e i Contestabile hanno fatto la loro denuncia stamani e si recheranno alla Questura di Castronuovo per controllare la refurtiva. Bandino avrà l’onore di riferirci quanto gli è stato detto dalla Brogioni, ribattezzata dalla vice come la “signora Omicidi”. Ho preferito fare parlare la Brogioni con Bandino invece che con Razzo perché spesso i suoi modi sbrigativi ma efficaci, avrebbero potuto turbare la signora. Razzo non me ne volere a male.»
    «Non ci sono problemi» si schermì lui. «Tanto a fare il contropelo alla gatta della Brogioni ci ha pensato Baccio» fece subito Razzo, girando lo sguardo verso il collega.
    Baccio di tutta risposta annuì scuotendo la testa e facendo un sorriso che gli arrivava quasi agli orecchi.
    Il commissario intanto proseguiva il discorso.
    «Vi ricordo che la Brogioni, o meglio, la sua gatta ha scoperto il furto dai Contestabile intrufolandosi dentro il portone aperto della loro casa. Come vedete, non ho potuto ancora sistemare tutti gli indizi di questi delitti. Molti reperti sono arrivati poco fa dalla Questura di Castronuovo e sono giunti fino a noi grazie al “carrellino quasi nuovo in lega quasi leggera” del nostro Baccio. Questa volta dobbiamo ringraziare anche i colleghi della Questura che hanno lavorato un po’ per noi e ci hanno fornito le informazioni dei due ladri ammazzati. Ora tocca agli altri. Ricordo a tutti di essere sintetici perché alle una e un quarto arriva il mio pranzo e alle due devo essere dal Questore. Intanto leggo i dati dei ladri e poi ne parliamo.»
    La prima parte della maratona oratoria introduttiva di Cantagallo si era conclusa. Il commissario si mise a sedere.
"



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