sabato 29 luglio 2017

Il LIBRO del nuovo giallo di Collitondi del commissario Cantagallo è nelle librerie online




Il LIBRO del nuovo giallo di Collitondi 
"FLACONI E VECCHIE RICETTE - Le indagini di Cantagallo"
del commissario Cantagallo è nelle librerie online
 
Nel nuovo giallo di paese del commissario Cantagallo, un'anziana donna ricoverata nella clinica privata Villa Paradiso è stata trovata morta. In quelle ultime settimane sono accaduti altri due casi di decessi di persone anziane malate, ma tutti pensano al grande caldo di quei giorni che abbia contribuito a porre fine alle loro vite. Il direttore della clinica è assillato dal dubbio dell'operato del suo personale, ma non vuole nemmeno che per un suo eccesso di zelo ne vada di mezzo il buon nome della clinica, col rischio di perdere il posto. Il poliziotto toscano è chiamato in causa e avrà il suo daffare per sbrogliare la situazione che già all'inizio non si presenta semplice da risolvere. 

Il giallo "FLACONI E VECCHIE RICETTE" è un'indagine di paese che si svolge a Collitondi, località toscana nelle zone del Chianti, ed è stato pubblicato da Cristian Cavinato della Cavinato Editore International di Brescia

Ecco a voi un piccolo estratto dal libro dove si parla di ciò che era capitato quel giorno alla clinica Villa Paradiso.


La donna morta si chiamava Luigia Cancellara, ottantanove anni, nata a Sasso Lucano in provincia di Potenza e abitava da molti anni in paese. La signora era molto malata e da alcune settimane era sofferente per una brutta infezione intestinale che non le dava tregua. Riceveva poche visite di parenti e conoscenti. Aveva pochi parenti a Collitondi. L’unico che le facesse qualche visita era il cugino Pasquale Senzanonna settantenne, anche lui originario di Sasso Lucano. La signora Cancellara era morta per un attacco cardiaco e, con quel corpo malandato, i medici si aspettavano da un momento all’altro che il cuore potesse cedere, anche se proprio il cuore era stato l’unico organo che l’aveva sostenuta fino a quel momento. Il grande caldo di quei giorni roventi di luglio poteva aver contribuito a indebolire ulteriormente il fisico della povera donna e a darle il definitivo colpo di grazia.
    Una sorte analoga era toccata ad altre due persone che erano decedute nelle settimane precedenti. La prima si chiamava Giuseppina Scali, novantatre anni, di Collitondi, affetta da una grave forma di polmonite. La seconda Danilo Donati, ottantotto anni, anche lui residente in paese, con gravi problemi ai reni. La signora Scali e il signor Donati erano morti nel tardo pomeriggio delle due domeniche precedenti per arresto cardiocircolatorio. In tutti e due i casi, ad accorgersene erano state le infermiere del reparto che facevano il giro dei pazienti per misurare la febbre pomeridiana.
    «Commissario, voglio capire cosa sta succedendo a Villa Paradiso. Tre persone morte in tre settimane sono davvero troppe. Del resto, può essere anche colpa del gran caldo di queste giornate afose. D’altronde la signora Cancellara non era in buone condizioni di salute ma mi preoccupa il fatto che sia il terzo decesso in così poco tempo. Nel contempo, però, non voglio nemmeno destare ansie ingiustificate nei nostri ospiti e nei loro parenti». 
    Cantagallo notava però che il primo a essere ansioso era proprio lui. Il direttore vedeva minacciato il buon nome della Villa Paradiso, così come gli stanzoni della clinica che si sarebbero svuotati dei loro ospiti. I parenti non avrebbero più pagato le costose rette di degenza, e arrivederci e grazie. Con tutte queste dipartite poteva anche rimetterci il posto di direttore. 
    «Questo è quello che è successo, commissario. Il motivo per cui l’ho chiamata, e che già le ho accennato per telefono, è quello di stabilire con assoluta certezza che nei decessi avvenuti vi sia l’assenza di responsabilità da parte del personale della clinica».

  

Il giallo di Cantagallo è in vendita anche su IBS in formato ebook e libro



Buona lettura con i gialli del commissario Cantagallo.

P.S. Leggete quello che vi pare.
Ma ricordate che:
"Leggere i gialli di Cantagallo non è un dovere
ma è un piacere per l'autore (e per l'editore)".



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