domenica 15 ottobre 2017

Un maresciallo impresentabile in "LA COLLANA DI AMBRA"



Anche quando è in ferie il commissario Cantagallo non può lasciarsi dietro le spalle i delitti perché immancabilmente, almeno una volta all'anno, il maresciallo Guerra di Castiglioni Marina lo coinvolge nelle indagini di delitti o presunti tali che accadono in quel luogo di mare. Guerra, un carabiniere grasso, goffo e impresentabile che comanda la Stazione dei Carabinieri del paese, non ha esperienza in campo di omicidi e approfitta della presenza in paese del commissario per farsi dare una mano, e per fargli fare un "controlino" come dice lui. Anche stavolta sembra che non sia stato compiuto un omicidio perché si sospetta una morte per overdose di droga. Una povera ragazza polacca è stata trovata morta e tutto sembre far supporre che sia successo quello che asserisce il maresciallo Guerra, il quale però non è troppo convinto e vuole che Cantagallo faccia l'ennesimo "controllino" per avere le spalle coperte e pure qualcos'altro che sta un po' più sotto. 
 
Quello che segue è un estratto del nuovo giallo del commissario Cantagallo che nel 2017 è stato pubblicato da Cristian Cavinato della Cavinato Editore International di Brescia. Il giallo "LA COLLANA DI AMBRA" è un'indagine di mare che si svolge a Castiglioni Marina, borgo marinaro toscano nelle zone della Maremma. Buona lettura!



«Commissario, commissario, che tragedia!».
    «Mi dica».
    «Commissario, commissario, commissario…».
    Cantagallo, a sentire la solita litania di Guerra si era spazientito e voleva sapere cosa fosse successo. Così, iniziò la serie di botta e risposta fra i due.
    «Maresciallo, è una cosa urgente?».
    «Urgente urgente, no. Quando mai, commissario!».
    Cantagallo conosceva a mente le mosse di Guerra quando capitava un delitto e, da come era partita la conversazione, immaginava che ci fossero guai in vista. Ma continuava a recitare la sua parte.
     «Allora, si può rimandare».
    «Rimandare rimandare, nemmeno. Commissario, c’è scappato il morto. Anzi la morta, però…».
    «Però? Però che cosa, maresciallo?! Si spieghi!».
    «La morta è morta e non c’è più niente da fare. Però, bisogna aprire il bagno che è stato chiuso…».
    Il commissario, sentendo la parola bagno, era ancora di più in alto mare.
    Con Guerra era sempre la stessa storia. Quando in paese “ci scappava il morto”, il maresciallo Guerra, per non sapere né leggere né scrivere, avvertiva Cantagallo, per avere una consulenza investigativa. Stavolta, però, non capiva perché un bagno fosse stato chiuso.
    «Basta, Guerra! Mi dica che è successo, altrimenti continuo la passeggiata con mio figlio. Cosa c’entra questa storia del bagno che è stato chiuso?».
    «Ora le spiego, commissario. Prima di tutto, mi deve scusare per questa improvvisata, ma era irraggiungibile!».
    «Sì, da queste parti non c’è molto campo».
    Non aveva nessuna voglia di dire a Guerra, e soprattutto a Tompetrini, che aveva lasciato il telefonino all’ombrellone.
    «Babbo, ma se non…».
    Luigi si beccò un’occhiataccia del commissario e si zittì.
    «Sì, Luigi. Se non mi decido di prenderlo più moderno, non mi raggiungono nemmeno quando sono a Collitondi. Mi dica, maresciallo. Cosa è successo?».
    «È meglio se viene con noi alla Punta Sant’Andrea».
    «A fare che?».
    «Devo farle vedere cosa abbiamo trovato sulla spiaggia».
    Dal tono strano del carabiniere, Luigi aveva capito che sulla spiaggia, che stava proprio sotto il “Forte della Trappola”, fosse stato trovato il cadavere di una donna e s’inserì nel colloquio.
    «Il cadavere della donna?».  
    «Zitto, Luigi! Si spieghi meglio, maresciallo. È inutile che ci giri intorno. Mi dica subito di cosa si tratta. Mi ha detto che è morta una donna. Chi è?».
    «È una donna polacca, e non è un bello spettacolo a vedersi. Di sicuro è morta stecchita da alcune ore. Deve venire al più presto».
    «Perché mi ha detto che è stato chiuso il bagno? È stata trovata morta nella toilette delle donne?».
    «No, commissario. Le sembra che ammazzino la gente nei bagni pubblici?! La donna morta è stata trovata sulla spiaggia del bagno Nettuno, quel “bagno”».
    «Capisco. Ci vorrà più di mezzora per andare là».
    «Noi veniamo da lì. Andiamo col gommone della Guardia Costiera, faremo veloce. Anche se non è proprio una bella cosa per chi soffre il mal di mare come me».
    «Va bene, vengo con voi. Tu, Luigi, torna all’ombrellone».
    «Potrei venire anch’io per ispezionare il cadavere?».
    «No!».
    «L’ometto ha già la stoffa del poliziotto!» fece Guerra ironico.
    «Guerra, non ci si metta anche lei con queste frasi da telefilm del Tenente Colombo!».
    Tompetrini volle far capire la situazione e s’intromise.
    «Luigi, il commissario ha ragione. Vedere il corpo di quella donna non è un bello spettacolo. Dobbiamo fare alla svelta perché abbiamo bloccato l’accesso al bagno dal parcheggio e nessuno dei bagnanti si azzarda ad andare in spiaggia con il corpo della morta in bella vista. Il proprietario del bagno Nettuno, Gianfranco Grechi, è molto agitato e vuole che si faccia alla svelta. Sul posto ci sono dei colleghi in gamba per tenere sotto controllo la situazione fintanto che non arriviamo noi».
    «Va bene, torno all’ombrellone».  
    Cantagallo prese la direzione della passerella e si rivolse a Guerra. 
    «Andiamo e dica a quello che guida il gommone di andare piano».







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"Leggere i gialli di Cantagallo non è un dovere
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