domenica 9 giugno 2019

Perché scrivo i gialli di Tombolo


Dopo una breve pausa riprendo a scrivere in questo blog per farvi sapere come mai mi è venuto in mente di scrivere i gialli che hanno per protagonista l'investigatore privato Marino Tombolo che indaga a Spaccabellezze, un pittoresco borgo di pescatori nella Toscana del sud. 
L'idea principale è stata quella di scrivere sempre un giallo romanzato ma con un personaggio completamente diverso da Cantagallo. Un investigatore non sposato ma eternamente in subbuglio per il suo innamoramento di una bella dottoressa che lo vuole portare all'altare ma che lui non vuole decidersi di sposare perché teme che con il suo lavoro non sarebbe un buon marito, un investigatore più semplice nei modi e che meno si complica la vita. Un uomo che non disdegna la partitina a scopone con gli amici di sempre al bar, che si fa una sgambata in bicicletta la domenica mattina, che si prende tutto il suo tempo per investigare su quello che i clienti lo pagano, si fa sempre pagare bene e se qualcuno ha fretta: "Calma e gesso!", l'investigatore deve avere tutto il suo tempo di ragionare prima di agire, come quando ci si prepara a colpire la palla sul biliardo dopo aver ingessato bene la punta della stecca. Un uomo più solitario perché vive in una bella mansardina vista mare con un gatto soriano di nome Casimiro, più rude nei metodi di investigare, più pragmatico in quello che deve essere fatto per individuare l'assassino, con meno schemi tecnici e più senso pratico, nessun "mosaico criminale" da realizzare ma "tutto in testa" per non perdere un fatto importante per la cattura dell'omicida. Altri elementi sono i pochi personaggi protagonisti delle vicende investigative che si succedono senza soste, l'eterna fidanzata di Tombolo che è la dottoressa del Poliambulatorio Rossella Sirena, e il rapporto fra Tombolo e il suo aiutante ombra Prospero Buontempo, cuoco a domicilio con il suo Apone carrozzato Shangai Cuki Express. 
Non potevano non mancare gli antagonisti di Tombolo che sono il faccendiere, maneggione e magna-magna del sindaco Moscone sempre spalleggiato dall'incapace, pusillanime e scansa-fatiche del maresciallo dei Carabinieri Busonero sempre seguito dall'indolente appuntato Stagnaro. 
Il sindaco Moscone non sopporta Tombolo perché con le sue investigazioni di ipotetici delitti turba la tranquillità del paese e mette a repentaglio le gite turistiche dei vacanzieri che prenderanno alloggio nella pensioncina "villa Gina" di proprietà della moglie del sindaco medesimo. 
Il maresciallo Busonero non può vedere Tombolo perché lo distoglie dai suoi agguati con l'auto-velox che portano molti soldi nelle casse del suo amico sindaco e dalla caccia al famigerato e pericoloso piromane che ogni estate brucia la siepe del sindaco (anche se Tombolo ha una sua personale idea su questo piromane, ovvero che sia lo stesso sindaco a far prendere fuoco alla siepe visto che non è buono a usare il barbecue che, guarda caso, è proprio nel punto dove prende fuoco la siepe).  
Questo è il primo appuntamento a cui ne seguiranno altri sullo stesso tema per spiegarvi meglio chi sia il personaggio dell'investigatore Tombolo. 
L'occasione di raccontarvi del personaggio dell'investigatore Tombolo mi viene bene nell'occasione della pubblicazione del nuovo giallo dal titolo "UNA FILASTROCCA DI CRIMINI E DELITTI", che come già sapete, si trova già in vendita in tutte le librerie online. 

Questo e non solo questo è "UNA FILASTROCCA DI CRIMINI E DELITTI" il giallo dei casi della costa dell'investigatore Tombolo che è stato pubblicato da Lello Lucignano della LFA Publisher di Caivano, Napoli.

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