L'investigatore Tombolo è il
detective privato toscano creato dall'autore Fabio Marazzoli. Tombolo si
affaccia per la prima volta nel mondo dell'editoria nel 2016 grazie a Cristian Cavinato, direttore editoriale della Casa Editrice Cavinato Editore
International di Brescia.
Nel 2019 viene pubblicato da parte
della Casa Editrice LFA Publisher di
Napoli, il cui direttore editoriale è Lello
Lucignano, il primo vero romanzo giallo di Tombolo dal titolo "Una filastrocca di crimini e delitti".
I gialli
della costa toscana hanno per protagonista un investigatore privato toscano che indaga
in Toscana a Spaccabellezze, un pittoresco borgo di pescatori nella Toscana del
sud. Marino Tombolo, che preferisce definirsi come un detective, è un
personaggio ruvido e solitario dal passato poco conosciuto e poco raccontato da
lui stesso, forse perché si trascina dietro una vecchia storia inquietante che
ogni tanto torna a galla per rimetterlo sulle tracce di un pericoloso
individuo. I gialli sono un mix ben riuscito di curiose investigazioni private,
scapoli impenitenti e donne da marito, cuori solitari e matrimoni
all’orizzonte, toscani da legare e altri già mummificati, sapienti chiacchiere
di paese, interminabili partite a scopone, ricerche inconcludenti di
definizioni di giochi enigmistici che non troveranno mai soluzione,
inframezzate dagli sfondoni da dimenticare di un assistente vocale russo e dal
miagolio impertinente di due gatti impiccioni. Il tutto ammantato dai panorami struggenti
da godersi passeggiando sul lungomare e da un porto delizioso intorno al quale
scorre il mondo. Quel mondo che fa da sfondo alle battute argute dei
battibecchi fra un detective pratico e un cuoco scanzonato per imbastire una
intrigante e formidabile vicenda gialla che ha come palcoscenico un paesino
costiero chiamato Spaccabellezze, “in quel piccolo angolo di mondo fra cielo
e mare incastonato in un verdeggiante promontorio costiero nella Toscana del
sud”. Questo è il giallo dell’investigatore Tombolo, un nuovo personaggio
toscano che non tralascia una punta d’umorismo per giustificare la propria
appartenenza allo spirito del toscanaccio e per strappare un sorriso.
Marino Tombolo è un uomo dal
carattere particolare, tutto casa e agenzia investigativa, la "TOMBOLO
INVESTIGAZIONI" che si trova a Spaccabellezze, un pittoresco paesino di
pescatori della Toscana del sud.
Tombolo è un uomo ruvido e solitario,
scapolo non per scelta ma per necessità. Gradisce poco la confusione ma sa
essere cordiale e compagnone, soprattutto quando la sua amica quasi fidanzata
Rossella riesce a strapparlo dall'agenzia per portarlo da qualche parte a
divertirsi oppure a vedere il tramonto sul mare. Si era dovuto inventare quel
mestiere di investigatore privato da mandare avanti con la “TOMBOLO
INVESTIGAZIONI” a Spaccabellezze per portare a casa uno stipendio decente a
fine mese. Era un tipo poco loquace e molto riservato, non gli piaceva perdere
tempo perché il tempo era denaro. Non era granché ordinato ma teneva in perfetto
ordine, o quasi, la lista degli onorari che doveva riscuotere dai clienti della
sua agenzia. Non era un fulmine di guerra ma da quando aveva aperto la sua
agenzia non aveva mai fallito un caso. I casi da risolvere gli piombano sul
tavolo direttamente nella sua agenzia investigativa di Spaccabellezze ma
l'investigatore Marino Tombolo non si affanna perché sa che riuscirà e venirne
a capo prima o poi. Ci ragionerà sopra con calma mentre si ciuccia un bel chupa
chups al gusto melon soda. Calma e gesso sono la sua regola. Ragionamento e
tattica sono la sua forza. Questi sono i
collaudatissimi metodi dell'investigatore Tombolo per risolvere certi strani
casi che accadono in paese.
Tombolo abita da solo in un piccolo
appartamentino (la “mansardina” come la definisce lui) confortevole con una
terrazza affacciata sul porto di Spaccabellezze. La terrazza, non molto grande,
ma abbastanza per contenere un tavolo bianco di plastica per due persone, due
sedie pieghevoli e un ombrellone Algida del tipo da spiaggia, si apre in cima
al tetto di una vecchia palazzina a tre piani insinuata fra le stradine del
centro storico che conduce al porto di Spaccabellezze. Dorme sempre sopra il
tavolo, Casimiro, un gatto soriano arrivato sulla sua terrazza da chissà dove e
che gli fa compagnia da alcuni anni. Tombolo è molto ospitale e divide il suo
appartamentino confortevole con Casimiro, un placido gatto soriano, scapolo e
grassoccio come lui, migrante da chissà quale tetto e ormai da qualche mese
nell’organico della casa o “mansardina”, come la definisce lo stesso Tombolo.
Acqua e croccantini non mancano mai e così Casimiro da migrante si è accasato
in quel piccolo angolo di mondo. Nella mansardina, però, non c’è l’aria
condizionata, ma non ha importanza perché Tombolo non la sopporta. Una volta,
per dar retta alla sua amica-fidanzata Rossella, si è comprato un Pinguino e si
è beccato l’influenza in pieno luglio qualche anno prima. Sul Pinguino ha fatto
il crocione e l’ha lasciato a prendere la polvere nello sgabuzzino. Anche Casimiro
non gradisce il fresco artificiale e appena passa accanto al Pinguino, gli
soffia contro minaccioso, mostrandogli le unghie.
Il suo ufficio è nell'agenzia
"TOMBOLO INVESTIGAZIONI" e si trova nel centro storico vicino al
porto, proprio sotto casa. L’ufficio è il cuore investigativo dei casi di
Tombolo, il cuore pulsante dove dominano incontrastati thriller, suspence e
anche un po’ di disordine, a dirla tutta. L’ufficio è tappezzato su due lati di
scaffalature in legno, a destra e a sinistra della porta di entrata a vetri
stampati un po’ vintage, dove prendono posto una moltitudine di libri di vario
genere, schedari, faldoni colorati e moltissimi oggetti di fattezze e
provenienze indefinibili. A un metro dalla porta ci sono due sedie in legno
sopra un tappeto Bukara dal colore marrone scurito dal tempo e una scrivania di
palissandro con panno verde che Tombolo ha comprato di terza mano da un
robivecchi in paese. Quella sorta di stanzino allargato, tre metri per quattro,
ha il soffitto più basso di mezzo metro rispetto alla saletta d’aspetto e ha un
grande finestrone lungo e stretto dietro la scrivania. Questo per Tombolo è
l’ideale perché crea l’atmosfera giusta dell’ambiente investigativo. Una
lampada da tavolo ministeriale di vetro verde e ottone che campeggia alla
sinistra della scrivania con accanto un portacenere ricolmo di mozziconi di
sigarette completano il quadro dell’investigatore privato. Non solo, anche il
puzzo di fumo, che regna perenne e incontrastato nell’ufficio, rende
maggiormente l’idea del clima investigativo. Sopra la scrivania, attaccato al
soffitto, c’è un ventilatore a pale con la luce incorporata regalatogli da
Rossella per rinfrescare l’ufficio. Marino però, spesso e volentieri, lo tiene
spento perché, con il soffitto basso, quando lo accende gli fa andare
dappertutto i mozziconi che tiene nel portacenere, che anche se ha smesso di
fumare preferisce lasciarli lì perché aumentano la tensione investigativa.
Quando deve ragionare su un caso importante ciuccia sempre un chupa chups al
melone (gusto melon soda) che lo aiuta nella concentrazione, a quello che dice
lui.
Tombolo la mattina fa colazione con
cappuccino e brioscia al bar “Cannon d’oro” che è nella stradina sotto casa
sua. Il giorno mangia insieme a Rossella alla trattoria “Il palombaro”, un
posticino incantevole sul porto di Spaccabellezze.
La sera cena a casa col gatto Casimiro oppure in compagnia di Rossella e della sua gatta Berenice ma sempre nella “mansardina” a casa di Tombolo.
La sera cena a casa col gatto Casimiro oppure in compagnia di Rossella e della sua gatta Berenice ma sempre nella “mansardina” a casa di Tombolo.
Rossella con
la scusa che ha sempre una grande confusione in casa non lo invita mai a cena
nel suo appartamentino, una vera chicca dice lei, ma Tombolo non c’è mai
stato. Rossella trova sempre una scusa per non farlo entrare nella sua
bomboniera affacciata sui vicoli del paese. Risolve tutti casi che i
clienti gli sottopongono ma un caso non riesce a risolverlo: quello con la sua
amica-fidanzata Rossella Sirena, di cui è molto innamorato. Infatti Tombolo era
combattuto fra il suo innamoramento di Rosella e la sua voglia di sposarla. Ma
non ci riesce. Ci ha pensato un sacco di volte ma non gli è mai riuscito di
vedersi nel ruolo di marito modello, preso come era dalle indagini del suo
studio di investigazioni. Sempre in giro, di giorno e di notte: che marito
sarebbe stato? Senz'altro poco presente e poco al fianco della sua bella
Rossella. Rossella non gli ha mai chiesto di sposarla direttamente, ma gli ha
sempre accennato questo eventualità ben sapendo quanto Tombolo non fosse
convinto di fare il grande passo. Rossella comunque non rinunciava
all'idea e, anche se ha sempre una grande confusione in casa, lo invitava
sempre a cena nel suo appartamentino, una vera chicca diceva lei, ma Tombolo
non c’era mai stato. Rossella voleva sempre portarlo a casa sua con una scusa
per farlo entrare nella sua “bomboniera”, affacciata sul mare e i vicoli del
paese. Tombolo non si fidava perché pensava che volesse attirarlo lì con un
tranello, spogliarlo nudo, farci l’amore e poi, sul più bello, di fronte al
fatto compiuto gli avrebbe chiesto e ottenuto di sposarla. Addirittura, Tombolo
pensava che Rossella si potesse procurare come testimoni due suoi colleghi del
Poliambulatorio che non avrebbero esitato per deporre a suo favore per
obbligarlo al matrimonio e condurlo davanti all'altare con la sua bella
Rossella. Tombolo, alla richiesta di Rossella, sbuffava, tergiversava ma alla
fine agiva e risolveva quello che, in genere, non avevano risolto i Carabinieri
del paese. Rossella, in cambio dell’investigazione extra, si sdebitava con lui
“in natura” e così di pomeriggio tardi facevano all’amore a casa di Marino,
nella mansardina, incrementando, come diceva lei, la media settimanale dei
rapporti d’amore delle coppie quarantenni. Almeno lì, nella mansardina, di
testimoni oculari non ce ne sarebbero stati. Poi una cena a lume di candela a
base di pesce e vino bianco frizzante ghiacciato nella terrazza vista tetti e
mare, li faceva riconciliare con il mondo e con se stessi, come se fossero una
giovane coppia di sposini. Poi si lasciavano, il sogno matrimoniale di Rossella
svaniva e si perdeva lungo le strade buie del paese che la riportavano
malinconicamente a casa. Ma in cuor suo, Rossella sapeva che sarebbe riuscita
ad averla vinta sullo scorbutico Marino.
Altra cosa molto importante, per fornire
a Tombolo le informazioni da medico legale ci pensa la sua quasi fidanzata,
Rossella Sirena. Rossella è una dottoressa solare e battagliera del
Poliambulatorio in paese, sempre alle prese con le soluzioni delle definizioni
dell’Incrocio della Settimana Enigmistica dove si affida alle improbabili
risposte di Vladimiro, l’assistente vocale del suo smartphone russo che non ne
azzecca mai una. Rossella ha il ruolo di fidanzata ombra perché Tombolo non ha
intenzione di sposarla, almeno finché farà l’investigatore. Le dritte di
Rossella sono sempre fondamentali e in ogni caso di delitto gli confermano che c’è
qualcosa che non va.
Dimenticavo,
ho voluto dare a Tombolo un compagno investigativo, Prospero Buontempo, un uomo
lungo e secco che è totalmente sopra le righe, a volte buffo ma di un acume
fuori dal comune per capire al volo certe situazioni che si vengono a creare
durante le investigazioni, soprattutto di delitti. Tombolo agisce sempre in
coppia col suo ‘aiutante ombra’ e cuoco a domicilio Prospero Buontempo che lo
segue ovunque sul suo Apone carrozzato “Shanghai Cuki Express. Ti cucino per le
feste!”. L'Apone di Buontempo era utilizzato per gli appostamenti notturni che
faceva con Tombolo, nessuno del paese sa che Prospero lavora con Tombolo e così
anche di notte l'Apone non dava mai nell'occhio perché chi lo vedeva pensava
che Prospero fosse in giro a preparare qualche cena a domicilio. Prospero con
la sua attività a domicilio conosceva praticamente tutte le persone in paese
conoscendo di ogni famiglia vita, morte e miracoli, così proprio per questo
tornava molto utile anche a Marino avere un aiutante informatissimo come lui su
tutti i fatti che accadevano in paese. Col personaggio di Prospero mi sono
venuto spero bene delle gag piacevoli come quella della fidanzata ninfomane e
inventata di Prospero. Infatti Prospero per non far capire agli altri che
parlava con Tombolo per le investigazioni dell’agenzia si era inventato che
aveva una fidanzata ninfomane che si chiamava Marina e che gli dava gli appuntamenti
piccanti a qualsiasi ora del giorno e della notte, soprattutto quando erano
passati “quei giorni”. Nel gergo telefonico che Prospero si era inventato per
intendersi al telefono con Tombolo, c’era l’extra-strong che stava a
significare, per gli altri che lo ascoltavano, che la “fidanzata” gli doveva
una particolare prestazione sessuale in cambio di quella chiamata improvvisa.
Tornando a
Tombolo, i pedinamenti notturni di mariti in odore di corna, la sorveglianza di
ragazzi frequentatori di cattive compagnie fino a tarda ora, le ricerche di
anziani scomparsi o di minori scappati di casa, sono le sue normali pratiche
d’ufficio a Spaccabellezze a meno che non debba indagare su dei delitti non
risolti e sugli omicidi di cui non si vogliono occupare i Carabinieri del
paese.
A proposito
di Carabinieri, non potevano mancare gli antagonisti di Tombolo che sono il
faccendiere, maneggione e magna-magna del sindaco Moscone sempre spalleggiato
dall'incapace, pusillanime e scansa-fatiche del maresciallo dei Carabinieri
Busonero, sempre seguito dall'indolente appuntato Stagnaro, che non ne vuole
sapere dei delitti che accadono in paese.
Il sindaco
Moscone non sopporta Tombolo perché con le sue investigazioni di ipotetici
delitti turba la tranquillità del paese e mette a repentaglio le gite
turistiche dei vacanzieri che prenderanno alloggio nella pensioncina
"villa Gina" di proprietà della moglie del sindaco medesimo.
Il
maresciallo Busonero non può vedere Tombolo perché lo distoglie dai suoi
agguati con l'auto-velox che portano molti soldi nelle casse del suo amico
sindaco e dalla caccia al famigerato e pericoloso piromane che ogni estate
brucia la siepe del sindaco (anche se Tombolo ha una sua personale idea su
questo piromane, ovvero che sia lo stesso sindaco a far prendere fuoco alla
siepe visto che non è buono a usare il barbecue che, guarda caso, è proprio nel
punto dove prende fuoco la siepe).
Ricordate che
questo e non solo questo sono i gialli
dei casi della costa dell'investigatore privato Tombolo che hanno veramente
qualcosa in più, in quanto il lettore non è necessariamente un amante del
genere perché nel giallo del racconto poliziesco oltre all’indagine c’è molto
di più.
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