Alle dieci e poco più di quella mattina d'inizio settembre la confusionaria popolazione dei vacanzieri aveva lasciato le spiagge di Castiglione della Pescaia. I più erano già rientrati in città o per motivi di lavoro o per l'inizio delle scuole dei figli.
Non era prestissimo ma in giro c'erano pohe persone, solo gli ultimi irriducibili stagionali che avrebbero lasciato quelle spiagge solo ai primi di ottobre.
Però in quella piccola oasi di pace della spiaggia di Riva del Sole, si distinguevano solo due figure in mezzo agli ombrelloni. Un uomo di mezza età a sedere su una regista con un libro in mano e un'altro coetaneo con un cappello bianco a larghe falde in testa che portava un badile mezzo insabbiato e che si dirigeva verso quello seduto.
Il giallista fiorentino Marazzoli (quello seduto) aveva deciso di sospendere la lettura per salutare e chiacchierare col compagno d'ombrellone, il cordiale pellicciao romano Aniceto (quello col badile in mano) si stava preparando a fare un grande castello di sabbia per il nipote che fra poco si sarebbe presentato in spiaggia, ma nel frattempo poteva approfittarne per fare due chiacchiere col simpatico giallista.
"Buongiorno, Marazzoli. Sta' a finì le ferie pure lei."
"Buongiorno, Aniceto. Sì, un paio di settimane e poi si rientra a casa. Anche lei ne approfitta per farsi un po' di ferie in pace."
"Come no, senza tutti 'sti fanatici caciaroni e romani pure! Nun se possono sentì dalla caciara che fanno a tutte l'ore! 'Sti fanatici!"
"Non esageriamo, d'estate un po' di confusione va bene."
"Ma mò pure alle due de' notte! Fanatici e caciaroni! Li mortacci loro!"
"Alle due?"
"Dalle due al tre, proprio la settimana scorsa! 'Sti gran fiji du 'na mignotta! Meno male che se ne so’ annati. Vabbè! Pensamo a' la salute che è meijo! Le posso dì 'na parola?"
"Anche due."
"Ma che sta sempre a scrive' gialli pure fori stagione?"
"Sì, è proprio quando sono in ferie che scrivo."
"Ma ije ne pubblicano anche quanno va in ferie?"
"Sì, certo."
"E i gialli ije ne pubblica sempre quel Calvinato di Bbergamo?"
"Sì, ma si chiama Cavinato ed è di Brescia."
"Vero, ora ma' ricordo. Calvinato quello che faceva il peddiatra a Bbergamo."
"Non è pediatra, è solo un editore giovane che pubblica gialli a Brescia e non a Bergamo."
"Ambè! Sempre del Nord si parla. Con tutto quel nebbione che sa ritrovano una città vale l'altra, non si vede un tubbo e te ce poi pure confonne'!"
"Su questo punto ha ragione, meglio qui da noi senza nebbia e smog."
"Sì ma anche da noi è pieno de' cinesi."
"E allora?"
"I cinesi so' dapperttutto e ce stanno a soffià i clienti a tutti!"
"Non esageri, Aniceto."
"Esaggero, esaggero. Te se chiude un tabbaccaio e te se apre un parrucchiere cinese. Te fallisce un alimentari e te se apre un negozio de' vestiti cinese. Dove andremo a finì con tutti 'sti cinesi? Ci mancherebbe che se metteno a fare pure le pellicce e poi semo belli che sistemati! Vabbè, comunque io non c'ho niente contro i cinesi. Tutte persone brave gentili, sempre soriddenti. Stanno a ride' tutto il giorno. Ma che c’hanno da ride'? Boh! Li mortacci loro! Per me c'hanno er segreto de' l'elisir de lunga vita e nun ce lo voijono dì! Ha visto mai un cinese coi capelli bbianchi? Io manco uno!"
"Beati loro. Vita sana, alimentazione sana."
"Il sushi però glielo lassamo tutto da magnà a loro co' l'alghe de contorno."
"Il sushi ai cinesi, l'abbacchio agli italiani."
"A' Marazzoli, ma sa che è proprio un simpaticone! Anche a lei i cinesi ije stanno sur groppone. Se potrebbe, diciamo così, fa' venì 'n'idea de' un giallo novo. Diciamo così, il titolo potrebbe esse' questo: 'Er mistero der delitto ar ristorante cinese'."
"Un titolo un po' vecchio ma efficace."
"Embè? Stanno tutti a rifa' i revaival de' le cose vecchie! E lo famo anche noi. C'ho già mente la trama der giallo. M’ascorti bene.”
“Sono tutto orecchi.”
“Ner ristorantino cinese, che de' cinesi hanno aperto su la spiaggia di Castiglione pijando la gestione der bagno ‘Nettuno’, viene trovato morto un riccone. I sospetti se concentreno su ‘na massaggiatrice cinese che tutti i giorni ce faceva al riccone i massaggi sulla spiaggia. Testimonio de la tresca c’è sta’ Alfredo, er bagnino der ‘Medusa’, omo simpatico che se ne sta sempre dietro le dune der bagno. La cinesina niene avrebbe strangolato il riccone con le su’ manine d’oro pe’ pijasse i sordi che ije ce voleveno per tornarsene in Cina dimodochè da’ scappà dal ràckette cinese. ‘Sta gran fija de na mignotta!"
“Il mistero dove sarebbe? La cinesina è l’assassina.”
“Il mistero è che er riccone non è stato strangolato dalla cinesina ma da n’antro omo insospettabbile.”
“E chi sarebbe?”
“Ahò! Che sto’ a fà tutto io? Nun so’ io er giallista! Ce pensi bbene e faccia un ber finale a sorpresa che ‘sti finali a sorpresa ce piaciono tanto a la gente. Hai visto mai che famo il besseller!"
”Ci penserò.”
“Ahò?!”
“Sì?”
"Ma quel Calvinato gliene pubblicherebbe questo giallo der ristorante cinese?"
"Se il giallo è buono, penso di sì."
"Pure? 'Sto gran fijo de 'na mignotta! Ma è proprio forte 'sto Calvinato!"
"Cavinato, Cavinato si chiama. Cavinato come cava e non come calvo."
"Sì, vabbè! 'Sto Calvinato, però non l'ho mai sentito nominà."
"Gliel’ho già detto, la Cavinato Editore è una piccola casa editrice che produce libri e anche gialli."
"Le mie pellicce, però, so' 'nantra cosa, con tutto er rispetto per 'sti gialli. E 'sto suo commissario Cantacoso dove c’ha er commissariato?"
"Cantagallo fa il commissario a Collitondi."
"Cantacoso a Collichè?"
“Cantagallo a Collitondi.”
"Anvedi questo, anvedi! Ma 'sto commissario Cantacoso c’ha l’amante?"
"No, è sposato con un figlio.”
“Un commissario senza l’amante nun è gaijardo."
"La bravura di un poliziotto non si misura su quanto sia o meno un puttaniere."
"Se me ce fa pensà, a dire er vero, c'ha proprio raggione! Anche Poarò quer poliziotto francese coi bbaffi non c'ha aveva l'amante ed era proprio gaijardo ma gaijardo forte!"
"Vede, tutto quadra, con le dovute differenze col famoso detective Ercule Poirot."
"Ma ije ne comprano sempre di ‘sti gialli?”
“Sì e piacciono sempre."
"Vabbè, ora c’ho da andà a far er castello a mi' nipote."
“Con quel badile ci costruisce una palazzina sulla spiaggia.”
“Staremo a vede’. Coi tempi che corono e cor cemento che adopereno per fa’ ‘ste palazzine abbusive, posso sta’ anche a costruì ‘na bella palazzina vista mare. Tanto poi ne chiedo er condono…”
“Chiedono di lei.”
“De che?”
"Sua moglie, sua moglie chiede di lei..."
"Mi moije? Embè?"
"Sua moglie, sua moglie. Da dieci minuti le sta facendo segno con la mano per fare due passi."
"Anvedi 'sta fanatica! Pure ne' la bbssa staggione! Sempre in prima fila pe' famme fa' le passeggiate! Se nun c’è er sole, se deve fa’ la passeggiata pe’ fa’ er risveijo muscolare, dice mi moije! ‘Sta fanatica der risveglio! Ma chi se vò risveijà! Me ce vorrebbe la resurrezzione, altro che risveijo!"
"Un po’ di moto fa bene a tutti."
"Ambè? Motati da sola ije dico a mi' moije e nun me sta’ a rompe’ li coijoni! ‘Sta fanatica del risveijo!"
"Buona passeggiata."
"Lei che fa? Se stà a pija' un foijo per scrive' er giallo der ristorante cinese?"
"Forse, ci penso su."
"Se li scrive proprio lei 'sti gialli, veda un po' nel prossimo di mettece pure un romano che c'ha 'na pellicceria e che de nome fa Aniceto. Hai visto mai che famo il besseller!"
"Me lo ha già detto. Ho già scritto qualcosa e nel prossimo giallo ci sarà."
"Anvedi! So’ stato promosso e manco lo sapevo."
"Sua moglie la chiama."
"AHòòò! CHE NU' LO VEDI CHE STò A PARLà CO' LO SCRITTORE DE CANTACOSO!"
"Vada, Aniceto. Ne riparliamo un'altra volta. Il prossimo anno, ormai."
"Meijo che vò, sennò me comprometto. Vabbè, al prossimo anno."
"Ci vediamo, Aniceto. Passi un buon inverno."
"Se vedemo, Marazzoli. Speramo, li mortacci loro!"
"Buongiorno, Aniceto. Sì, un paio di settimane e poi si rientra a casa. Anche lei ne approfitta per farsi un po' di ferie in pace."
"Come no, senza tutti 'sti fanatici caciaroni e romani pure! Nun se possono sentì dalla caciara che fanno a tutte l'ore! 'Sti fanatici!"
"Non esageriamo, d'estate un po' di confusione va bene."
"Ma mò pure alle due de' notte! Fanatici e caciaroni! Li mortacci loro!"
"Alle due?"
"Dalle due al tre, proprio la settimana scorsa! 'Sti gran fiji du 'na mignotta! Meno male che se ne so’ annati. Vabbè! Pensamo a' la salute che è meijo! Le posso dì 'na parola?"
"Anche due."
"Ma che sta sempre a scrive' gialli pure fori stagione?"
"Sì, è proprio quando sono in ferie che scrivo."
"Ma ije ne pubblicano anche quanno va in ferie?"
"Sì, certo."
"E i gialli ije ne pubblica sempre quel Calvinato di Bbergamo?"
"Sì, ma si chiama Cavinato ed è di Brescia."
"Vero, ora ma' ricordo. Calvinato quello che faceva il peddiatra a Bbergamo."
"Non è pediatra, è solo un editore giovane che pubblica gialli a Brescia e non a Bergamo."
"Ambè! Sempre del Nord si parla. Con tutto quel nebbione che sa ritrovano una città vale l'altra, non si vede un tubbo e te ce poi pure confonne'!"
"Su questo punto ha ragione, meglio qui da noi senza nebbia e smog."
"Sì ma anche da noi è pieno de' cinesi."
"E allora?"
"I cinesi so' dapperttutto e ce stanno a soffià i clienti a tutti!"
"Non esageri, Aniceto."
"Esaggero, esaggero. Te se chiude un tabbaccaio e te se apre un parrucchiere cinese. Te fallisce un alimentari e te se apre un negozio de' vestiti cinese. Dove andremo a finì con tutti 'sti cinesi? Ci mancherebbe che se metteno a fare pure le pellicce e poi semo belli che sistemati! Vabbè, comunque io non c'ho niente contro i cinesi. Tutte persone brave gentili, sempre soriddenti. Stanno a ride' tutto il giorno. Ma che c’hanno da ride'? Boh! Li mortacci loro! Per me c'hanno er segreto de' l'elisir de lunga vita e nun ce lo voijono dì! Ha visto mai un cinese coi capelli bbianchi? Io manco uno!"
"Beati loro. Vita sana, alimentazione sana."
"Il sushi però glielo lassamo tutto da magnà a loro co' l'alghe de contorno."
"Il sushi ai cinesi, l'abbacchio agli italiani."
"A' Marazzoli, ma sa che è proprio un simpaticone! Anche a lei i cinesi ije stanno sur groppone. Se potrebbe, diciamo così, fa' venì 'n'idea de' un giallo novo. Diciamo così, il titolo potrebbe esse' questo: 'Er mistero der delitto ar ristorante cinese'."
"Un titolo un po' vecchio ma efficace."
"Embè? Stanno tutti a rifa' i revaival de' le cose vecchie! E lo famo anche noi. C'ho già mente la trama der giallo. M’ascorti bene.”
“Sono tutto orecchi.”
“Ner ristorantino cinese, che de' cinesi hanno aperto su la spiaggia di Castiglione pijando la gestione der bagno ‘Nettuno’, viene trovato morto un riccone. I sospetti se concentreno su ‘na massaggiatrice cinese che tutti i giorni ce faceva al riccone i massaggi sulla spiaggia. Testimonio de la tresca c’è sta’ Alfredo, er bagnino der ‘Medusa’, omo simpatico che se ne sta sempre dietro le dune der bagno. La cinesina niene avrebbe strangolato il riccone con le su’ manine d’oro pe’ pijasse i sordi che ije ce voleveno per tornarsene in Cina dimodochè da’ scappà dal ràckette cinese. ‘Sta gran fija de na mignotta!"
“Il mistero dove sarebbe? La cinesina è l’assassina.”
“Il mistero è che er riccone non è stato strangolato dalla cinesina ma da n’antro omo insospettabbile.”
“E chi sarebbe?”
“Ahò! Che sto’ a fà tutto io? Nun so’ io er giallista! Ce pensi bbene e faccia un ber finale a sorpresa che ‘sti finali a sorpresa ce piaciono tanto a la gente. Hai visto mai che famo il besseller!"
”Ci penserò.”
“Ahò?!”
“Sì?”
"Ma quel Calvinato gliene pubblicherebbe questo giallo der ristorante cinese?"
"Se il giallo è buono, penso di sì."
"Pure? 'Sto gran fijo de 'na mignotta! Ma è proprio forte 'sto Calvinato!"
"Cavinato, Cavinato si chiama. Cavinato come cava e non come calvo."
"Sì, vabbè! 'Sto Calvinato, però non l'ho mai sentito nominà."
"Gliel’ho già detto, la Cavinato Editore è una piccola casa editrice che produce libri e anche gialli."
"Le mie pellicce, però, so' 'nantra cosa, con tutto er rispetto per 'sti gialli. E 'sto suo commissario Cantacoso dove c’ha er commissariato?"
"Cantagallo fa il commissario a Collitondi."
"Cantacoso a Collichè?"
“Cantagallo a Collitondi.”
"Anvedi questo, anvedi! Ma 'sto commissario Cantacoso c’ha l’amante?"
"No, è sposato con un figlio.”
“Un commissario senza l’amante nun è gaijardo."
"La bravura di un poliziotto non si misura su quanto sia o meno un puttaniere."
"Se me ce fa pensà, a dire er vero, c'ha proprio raggione! Anche Poarò quer poliziotto francese coi bbaffi non c'ha aveva l'amante ed era proprio gaijardo ma gaijardo forte!"
"Vede, tutto quadra, con le dovute differenze col famoso detective Ercule Poirot."
"Ma ije ne comprano sempre di ‘sti gialli?”
“Sì e piacciono sempre."
"Vabbè, ora c’ho da andà a far er castello a mi' nipote."
“Con quel badile ci costruisce una palazzina sulla spiaggia.”
“Staremo a vede’. Coi tempi che corono e cor cemento che adopereno per fa’ ‘ste palazzine abbusive, posso sta’ anche a costruì ‘na bella palazzina vista mare. Tanto poi ne chiedo er condono…”
“Chiedono di lei.”
“De che?”
"Sua moglie, sua moglie chiede di lei..."
"Mi moije? Embè?"
"Sua moglie, sua moglie. Da dieci minuti le sta facendo segno con la mano per fare due passi."
"Anvedi 'sta fanatica! Pure ne' la bbssa staggione! Sempre in prima fila pe' famme fa' le passeggiate! Se nun c’è er sole, se deve fa’ la passeggiata pe’ fa’ er risveijo muscolare, dice mi moije! ‘Sta fanatica der risveglio! Ma chi se vò risveijà! Me ce vorrebbe la resurrezzione, altro che risveijo!"
"Un po’ di moto fa bene a tutti."
"Ambè? Motati da sola ije dico a mi' moije e nun me sta’ a rompe’ li coijoni! ‘Sta fanatica del risveijo!"
"Buona passeggiata."
"Lei che fa? Se stà a pija' un foijo per scrive' er giallo der ristorante cinese?"
"Forse, ci penso su."
"Se li scrive proprio lei 'sti gialli, veda un po' nel prossimo di mettece pure un romano che c'ha 'na pellicceria e che de nome fa Aniceto. Hai visto mai che famo il besseller!"
"Me lo ha già detto. Ho già scritto qualcosa e nel prossimo giallo ci sarà."
"Anvedi! So’ stato promosso e manco lo sapevo."
"Sua moglie la chiama."
"AHòòò! CHE NU' LO VEDI CHE STò A PARLà CO' LO SCRITTORE DE CANTACOSO!"
"Vada, Aniceto. Ne riparliamo un'altra volta. Il prossimo anno, ormai."
"Meijo che vò, sennò me comprometto. Vabbè, al prossimo anno."
"Ci vediamo, Aniceto. Passi un buon inverno."
"Se vedemo, Marazzoli. Speramo, li mortacci loro!"
Nomi, soprannomi, fatti, circostanze, modi di dire,
affermazioni, sembrano veri ma sono completamente inventati. Chi per
puro caso si fosse riconosciuto, deve ammettere che sono stato proprio
bravo a immaginarmelo così.
Un cordiale saluto a tutti voi.