Nel nuovo giallo speciale "UNA TEMPESTA NELLA TAZZINA" il commissario Cantagallo per la prima volta si confronta con il Giudice Ferruccio Fontanarosa, sempre indaffarato in casini internazionali, dice lui, che richiedono urgentemente la sua presenza fuori dalla Procura di Castronuovo e alla larga dalle indagini del commissariato di Collitondi, per le quali delega costantemente il Questore.
Ma che tipo era il Giudice?
Il dottor Ferruccio Fontanarosa era un
ometto sulla cinquantina, basso, mingherlino, capo a punta, gambe corte,
antipatico e sempre accigliato. Tutto precisino e inappuntabile sembrava che
gli avessero dipinto addosso i vestiti da come gli stavano bene e senza una
grinza che fosse una. Fontanarosa sembrava una macchietta: si muoveva a passo
veloce per gli scatti rapidi delle sue gambette corte che, a passo normale, non
gli avrebbero permesso di fare molta strada. Il quadro del personaggio era completato
da una vasta stempiatura mascherata da un largo riporto di capelli tinti di
colore nero carboncino e un paio di occhiali neri con le lenti spesse dovute
alla miopia. Gli occhiali e le sue frasi ripetitive: "Mi dia retta,
Cantagallo, gli indizi si devono guardare a quattro occhi", gli avevano
fatto guadagnare da parte di Cantagallo il soprannome di
"Quattrocchi". Aveva pochi
contatti con il Questore Zondadari. Con il commissario rarissimi e non conduceva
mai in prima persona le indagini che interessavano il commissariato di
Collitondi. In questo frangente si faceva sostituire dal Questore. Quindi, come
diceva sempre Cantagallo, invece di essere il "Sostituto Procuratore"
era il "Sostituito Procuratore" di Castronuovo. Così stavano le cose e Cantagallo si era
adattato di malavoglia a quell’andazzo. A parte questo, il commissario sapeva
che, normalmente, il Giudice era un tipo calmo e paziente ma quando gli
facevano perdere la calma non ce n’era per nessuno.
In questa indagine però il Giudice Fontanarosa non si può tirare indietro anche perché è stato coinvolto direttamente dai massimi livelli del Ministero dell'Interno. Il Giudice si reca immediatamente sul posto dove sarebbe accaduto il delitto insieme al Plenipotenziario e con un Cantagallo che non sa che pesci prendere. Proprio per questo il Giudice spiega la situazione nei minimi dettagli al commissario.
Fontanarosa s’indispettì dell’atteggiamento del commissario e lo mise a
tacere.
«È proprio questo il punto, Cantagallo! Come vede non mi ascolta e va
per la sua strada, lo dice sempre anche il Questore! Gliel’ho detto anche
dall’elicottero ma evidentemente non mi ha ascoltato!»
«Non è che non l’abbia ascoltata, non l’ho neppure sentita con tutto
quel casino infernale di quel troiaio inglese a pale!»
«Dettagli insignificanti. Veniamo al dunque, ricapitoliamo. Lady
Elizabeth Wilkinson ha denunciato all’ambasciata inglese a Roma la misteriosa
scomparsa di suo marito Sir Reginald Blueberry, diplomatico inglese che ha il
suo buen retiro in questa villetta di
campagna. Lady Wilkinson non sente Sir Reginald da ieri mattina ed è molto in
ansia.»
«Perché è stata coinvolta l’Interpol?»
«In breve, un diplomatico inglese è misteriosamente scomparso, un
prezioso quadro fiammingo è stato rubato e un antico kit anti-vampiro ha preso
il volo. Ma non è tutto, ora le spiego tutti i dettagli. La vicenda parte dalla
Romania.»
Fontanarosa spiegò che l’Interpol era stata incaricata di recuperare un
kit anti-vampiro di fine 800 in legno che conteneva un quadretto fiammingo del 600
di grande valore, dove era raffigurato un Cristo in croce opera di un anonimo
pittore fiammingo, appunto. Il kit anti-vampiro era stato rubato due mesi prima
nella città di Brasov in Transilvania, nella villa dell’imprenditore Silviu
Constantinescu che navigava in cattive acque. Dai primi accertamenti eseguiti
dall’Interpol, erano state acquisite informazioni in relazione al possibile
fallimento dell’azienda “Rasov” del Constantinescu che era in crisi. L’azienda produceva
bombolette di schiuma da barba che venivano esportate in Groenlandia, con poca
fortuna di vendite. Le temperature polari di quel paese facevano ghiacciare il
prodotto nelle bombolette prima ancora che arrivassero sugli scaffali dei
negozi e dopo l’acquisto ne usciva solo un gas bianchiccio che irritava i
clienti e faceva andare a picco le vendite. Il kit anti-vampiro era antico ma
non aveva un grande valore, forse diecimila leu pari a duemila euro, ma il
quadretto fiammingo valeva almeno dieci milioni di leu, pari a circa due
milioni di euro. Tale cifra era stata dichiarata dallo stesso Silviu
Constantinescu che aveva assicurato il quadretto in Romania per lo stesso valore
con la società assicurativa “Bucaresti Asigurari Reala” di Bucarest. Il
coinvolgimento dell’Interpol era giustificato dal fatto che l’autore del furto era
l’inafferrabile ladro internazionale rumeno Silvestru Poiescu, ancora latitante
e ricercato in tutta Europa.
Questo e non solo questo è "UNA TEMPESTA NELLA TAZZINA"
il nuovo giallo in EDIZIONE SPECIALE del commissario Cantagallo che è
stato pubblicato da Lello Lucignano della LFA Publisher di
Caivano (Napoli).