In questa estate bollente un post fresco… da sera ci sta proprio bene.
Ritorno dopo una pausa estiva per parlarvi di nuovo dei gialli del commissario Cantagallo. Ma perché? C'è un perché particolare. Proprio stamani mentre parlavo in treno con una certa persona che chiamerò col nome di fantasia "Vincenzo" mi sono trovato a descrivere il personaggio del mio poliziotto e del tanto lavoro che occorra fare per preparare la stesura di un giallo.
Proprio così, la stesura del giallo. Perché, pensandoci bene, scrivere un libro è un po' come fare le tagliatelle fatte in casa, quando si stende la pasta sulla tavola e poi si taglia a listerelle. Prima si scelgono sapientemente gli ingredienti, si amalgamano bene bene, senza fretta, senza trascurare i minimi particolari che, se ignorati, non la farebbero risultare alla fine liscia liscia da mandare giù in un solo boccone. Certo il ragù dà il tocco finale, però se la pasta non è buona, non c'è sugo che faccia acquistare alle tagliatelle il loro gusto inimitabile.
Proprio questo, il gusto inimitabile di un piacere inconfondibile è quello che rimane dopo aver letto i gialli del commissario Cantagallo che nella nuova indagine di quest'anno trova il modo di confrontarsi con i poliziotti alquanto imbranati dell'Interpol fatti arrivare apposta in paese per risolvere il caso misterioso di un diplomatico scomparso in circostanze misteriose e rocambolesche.
ll nuovo giallo speciale è intitolato "UNA TEMPESTA NELLA TAZZINA" ed è qui che il poliziotto toscano si trova alle prese con un delitto internazionale.
Proprio alla persona di fantasia che ho chiamato "Vincenzo" ho descritto il metodo investigativo razionale, rigoroso e, se volgiamo dirla tutta, scientifico del commissario Cantagallo che in questa nuova indagine sarà
messo in discussione dal rozzo e discutibile ispettore capo rumeno che è stato
incaricato ufficialmente di condurre le indagini. L'ispettore capo Lupescu,
dell'Interpol di Bucarest, non è troppo abituato alle tecniche scientifiche e
al metodo rigoroso del commissario. Le sue esperienze nella Polizia portuale di
Costanza sul Mar Nero non sembrano proprio adatte per questa indagine.
Cantagallo raccoglie le tracce con i guanti, invece Lupescu vuole toccare con
mano le prove rintracciate sul luogo del delitto, senza nemmeno avere le mani pulite. Cantagallo dovrà far buon viso a cattivo poliziotto e dovrà
fare appello a tutta la sua pazienza per non arrabbiarsi oltre il dovuto con
quel poliziotto rumeno impresentabile dai metodi discutibili e dal carattere
polemico.
Nel giallo, come sempre, ci sarà uno spazio per così dire culinario con la ricetta magistrale del piatto del giorno che la signora Faraoni offrirà a Cantagallo e ai colleghi dell'Interpol. Visto che si tratta di un giallo speciale c'è anche una ricetta a sorpresa che arriva dritta dritta dalla Romania, in omaggio all'ispettore capo Lupescu.
Lupescu che si darà da fare per tutta l'indagine per fabbricare, badate bene fabbricare, la verità di ciò che è accaduto.
Cantagallo non fabbrica proprio nulla perché è un poliziotto del fare e si darà da fare per risolvere a modo suo il caso.
La soluzione sarà alla portata di tutti, un po' come le tagliatelle fatte in casa. Bisognerà far lavorare il cervello e muovere le mani mettendo insieme i tanti fatti conosciuti che rischiano di creare confusione nei poliziotti che conducono l'indagine.
Metodo e rigore, questo è solo questo occorre per risolvere questo
misterioso caso del delitto del diplomatico inglese. Ma chi è questo diplomatico
inglese? Ve lo chiedete voi e se lo è chiesto pure il commissario Cantagallo.
Questo e non solo questo è "UNA TEMPESTA NELLA TAZZINA"
il nuovo giallo in EDIZIONE SPECIALE del commissario Cantagallo che è
stato pubblicato da Lello Lucignano della LFA Publisher di
Caivano (Napoli).
P.S. Tanti saluti a quel tale "Vincenzo" di fantasia che mi ha dato lo spunto per fare due chiacchiere questa sera. Buona serata!