Il giornale «Express» di Londra consiglia di giudicare un libro leggendo la pagina 99 o 69. Se la scelta del libro guardando la copertina è obiettivamente avventato, se l’acquisto di un romanzo di successo è decisamente banale, se la storia tradisce le attese da un incipit superbo, allora dovete sfogliare il libro e leggere la pagina 99 oppure la 69, meglio la 69 secondo me. Tutte e due le pagine hanno degli illustri sostenitori che, libri alla mano, le reputano capaci di svelare la qualità generale di tutta l'opera. Tali sostenitori, e lo sostengo anch’io, affermano che arrivati in fondo alla pagina se vi viene voglia di andare avanti, quello è il libro che fa per voi. A pagina 99 o 69 si è generalmente arrivati a un terzo del libro e si può ben capirne il ritmo. È il punto perfetto per capire se il libro ci può interessare davvero. Perciò la pagina 69 è uno strumento potente per far conoscere opere di sconosciuti. Ma se si vuole spulciare da soli dentro un romanzo, si può copiare la nota abitudine del sociologo canadese Marshall McLuhan, raccontata dal biografo d'eccezione Douglas Coupland: «Marshall non aveva la costanza di arrivare in fondo a un'opera che non lo avesse interessato dall'inizio e aveva sviluppato una tecnica per assecondare la sua impazienza: prendeva un libro dallo scaffale di una libreria, andava subito a pagina 69 e se non veniva incuriosito lo posava subito».
Attenzione però a non sgarrare: pagina 99 o 69. André Gide, che usò il metodo delle pagine a caso aprendo il manoscritto di "Dalla parte di Swann" di Proust alle pagine 62 e 64, non ci capì nulla e sconsigliò a Gallimard la pubblicazione della Recherche. Il più clamoroso errore della più famosa casa editrice del mondo.
Un buon giallo? Giudicatelo a pagina 69!
Proprio per questo vi propongo la pagina 69 del giallo speciale del commissario Cantagallo “UNA TEMPESTA NELLA TAZZINA” pubblicato dalla LFA Publisher.
Il giallo di Cantagallo "UNA TEMPESTA NELLA TAZZINA"
della LFA Publisher
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