Dopo un bel po’ di tempo mi riaffaccio sul blog per una riflessione
sulla nuova indagine del commissario Cantagallo pubblicata dalla LFA Publisher di Napoli con il libro "UNA NOTTE DI SETTEMBRE". In questa
nuova indagine il poliziotto si trova in una posizione scomoda. Ma
perché? Perché deve indagare non dal commissariato ma da un luogo che ha poco a
che fare con le persone vive e non gli piace per niente. Si troverà a parlare
delle indagini con i suoi uomini di notte e in una notte di mezza d’estate dovrà
prendere una decisione per attirare nella trappola il colpevole dei delitti che
somiglia molto a un serial killer. C’è però anche qualcun’altro di cui si deve
preoccupare il commissario Cantagallo e che i suoi uomini stanno cercando di
scovare da qualche giorno: un criminale molto pericoloso che lo vuole uccidere.
Ecco a voi in lettura un estratto del libro.
Anche quella sera,
come ormai facevano da parecchi giorni, Bandino e Razzo si erano dati
appuntamento alle nove al cimitero, nei pressi della cappella funeraria della
famiglia Giallombardo. Lì era stata deposta temporaneamente la bara di
Cantagallo, nell’attesa che si concludessero i lavori di ampliamento del
cimitero e fosse pronto il loculo definitivo per il commissario. Anche nella
cappella Giallombardo c’erano dei lavori in corso ma almeno era già pronta per
metà. In quel periodo i muratori non c’erano perché l’impresa doveva concludere
dei lavori urgenti fuori paese. Avevano protetto l’entrata davanti con delle assi
di legno e un telo verdognolo per parare la vista dell’interno, dove sulla
destra c’erano quindici loculi già pronti in marmo bianco, di cui in uno vi era
la bara del commissario coperta da una lastra di marmo. I poliziotti si erano
accordati col custode del cimitero per poter entrare in qualsiasi momento per
accedere alla cappella per ragioni di sicurezza. I fatti di cronaca dove certi
delinquenti avevano rubato la bara di persone importanti per poi chiederne il
riscatto doveva far riflettere. Così il custode, temporaneamente, aveva dato ai
poliziotti una doppia chiave. I poliziotti per fare i loro controlli
giornalieri sarebbero passati da una sorta di porta posticcia fatta con assi di
legno che sbarrava l’entrata posteriore della cappella e che era stata fatta
dai muratori per lavorare meglio all’interno.
Razzo e Bandino erano lì da un po’. Avevano
delle bustone di carta in mano e aspettavano qualcuno.
«Ma quando arriva Baccio?» chiese Razzo.
«Mi ha messaggiato, cinque minuti e
arriva.»
Baccio arrivò trafelato con delle borse
della spesa.
«Scusate il ritardo, ma ho trovato la coda
all’alimentari.»
I poliziotti si guardarono intorno per
sicurezza. Era già scuro e non c’era nessuno in giro. Anche il custode usciva
alle otto di sera e fino alle otto del giorno dopo non si rivedeva. Aggirarono
la cappella, bussarono alla porta posticcia, entrarono.
Un uomo con delle ampie fasciature al
fianco e alla spalla sinistra era seduto dolorante su un lettino.
«Credevo che non venivate più. Stavo per
chiamarti, Baccio.»
«Colpa mia, ho trovato la coda
all’alimentari.»
«Che c’è di buono?»
«Il solito del lunedì. Spaghetti
all’amatriciana, polpettine di manzo al rosmarino e fagiolini rifatti al
pomodoro. L’acqua e il vino ci sono. Per tre o quattro giorni bastano, e anche
la frutta c’è. Giusto?»
«Giusto. Questo frigo piccolino dei
muratori è un portento. Attaccato a quella prolungona che lo collega alla luce
generale dei locali del custode, fa veramente comodo. E poi con la doppia spina
posso accendere la stufetta elettrica per scaldare l’ambiente e fare luce con
la lampada da cantina che mi hai portato.»
Baccio disponeva le cose da mangiare su un
tavolino da giardino mentre Bandino e Razzo prendevano i vestiti sporchi e
lasciavano quelli puliti attaccati alle grucce di un appendiabiti da negozio
con le ruote, preso in prestito da un loro amico negoziante.
Baccio tolse della polvere da una sedia comoda,
imbottita e robusta che era davanti al tavolino imbandito.
«Si metta a sedere qui, non sarà un granché
ma almeno non le duole la schiena se continua a stare tutta la sera su quel
lettino di fortuna.»
«Intanto, ci dormo proprio bene, ci riposo
e mi rilasso» si alzò e si diresse verso la sedia facendosi sorreggere da
Bandino che poi gli chiese.
«Stroncapettini, si è fatto vivo?»
«Sì, mi ha chiamato stamani per sapere come
stavo. Ripasserà per vedere con i suoi occhi se gli dico il vero. In
commissariato? Niente nuove, buone nuove?»
«Per niente buone nuove. Sta di fatto, che
il Questore ha passato a Spagnuolo l’omicidio di una donna straniera bionda che,
dopo averla ammazzata, le hanno bruciato mezzo viso. Il cadavere è stato
trovato nella zona nascosta degli orti lungo la pedonale che va al Campino. Poi
c’è un altro fatto nuovo, di minima importanza. Sul luogo del delitto niente
più Bentivoglio e Buongusto, che tanto facevano da comparse. D’ora in avanti ci
mandano un ispettore tecnico della Scientifica, il dottor Pacifico. Un tipo vecchiotto
che è più scorbutico di Stroncapettini e che deve essere anche più
rompicoglioni. Lo conosce?»
«Questo Pacifico è la prima volta che lo
sento nominare. Fa comunque piacere sapere che avremo un collega scientifico
fisso con cui lavorare sul luogo del crimine.»
«Per il resto, solito silenzio su tutta la
linea di Spagnuolo, che si muove senza nemmeno consultarci. Meno male che
abbiamo l’ispettrice Cuomo che ci tiene informati quando glielo chiediamo.»
«Voi tenetemi informato, così almeno
ragiono su qualcosa in questo schifo di posto, con tutto il rispetto per i
presenti anche se assenti in quanto defunti. Di quell’altra cosa?»
«Niente. Ci sono sempre i posti di blocco
intorno al paese ma per ora niente di niente. Se è nei dintorni non si muove
perché è in un posto sicuro, anche se sono parecchi giorni che è alla macchia.»
«Un tipo come quello deve essere bene
addestrato a sopravvivere in condizioni precarie e nascondersi nelle nostre
campagne non deve essere difficile per lui. Deve aver trovato il modo di
procurarsi da mangiare e bere. Pensavo questo, bisogna stare molto attenti a
qualsiasi fatto strano che può accadere perché…»
«Ma non aveva fame? Gli spaghetti diventano
una palla!»
«Hai ragione e poi a pancia piena si
ragiona meglio.»
Questo e non solo questo è "UNA NOTTE DI SETTEMBRE" il giallo di paese del commissario Cantagallo
pubblicato dalla LFA PUBLISHER di Napoli.
Il giallo è nelle librerie di Napoli e in tutte le
librerie online.
Il
giallo di Cantagallo è in vendita anche qui
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