Questo e non solo questo lo potete trovare nel giallo delle inchieste marine del commissario Cantagallo intitolato "Segreto fra le righe".
Quello che segue è stato estratto dal giallo "Segreto fra le righe"
pubblicato da Cavinato Editore e lo trovate anche su Bookrepublic
al link qui sotto
https://www.bookrepublic.it/book/9788899121310-segreto-fra-le-righe/
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La mattina dopo il commissario Cantagallo
era già in giro per il “Villaggio Miramare”: cercava il portiere del villaggio,
Fabio Orsini. Voleva parlare con lui a proposito della morte di quel muratore e
delle voci sul conto della moglie Mirella. Voleva vederci chiaro e avere delle
conferme su quanto gli aveva riferito la signora Mara. Il commissario pensò che
prima o poi Fabio sarebbe passato dalla portineria del villaggio e decise di
aspettarlo lì. Rimase vicino alla bacheca, sotto la veranda del porticato della
portineria, all’ombra. Gli andò lo sguardo sulla bacheca e notò che era già stato
affisso il giornale settimanale di Castiglioni: “Il Faro”. La notizia in prima
pagina era dedicata alla morte del muratore.
Intanto,
da uno dei vialetti interni del villaggio, sopraggiungeva il portiere Orsini.
Vide subito che il commissario lo stava aspettando davanti alla portineria e
gli andò incontro con il suo cordialissimo sorriso.
«Fabio,
buongiorno. Avrei bisogno di una certa cosa.»
«Buongiorno,
Angelo. Dimmi pure quello che ti serve. Se vuoi, andiamo direttamente al
magazzino del villaggio, così vedi quello che ti occorre e lo prendi subito.
Possiamo andarci anche ora. Ho con me le chiavi del lucchetto che chiude il
catenaccio della porta…»
«No,
mi occorre una cosa che non è nel magazzino.»
«Va
bene, dimmi di che si tratta e se vuoi te la vado a prendere io alla ferramenta
in paese.»
«Nemmeno»
rispose il commissario facendo il misterioso. «La cosa che mi occorre non si
trova neppure dal ferramenta, ma me la devi fornire tu: è la conferma di
un’informazione scottante e delicata che mi hanno riferito ieri sul conto di
una donna, di una moglie in particolare.»
Fabio
lo guardava negli occhi aggrottando la fronte. Non capiva bene di chi potesse
parlare Cantagallo ma era sicuro che non fossero dei pettegolezzi su un
proprietario di un appartamento del villaggio. Doveva essere un’informazione
particolare legata ai recenti fatti di cronaca nera accaduti in paese. Sapeva
che il commissario s’impicciava dei fatti degli altri solo per ragioni di
lavoro o di “consulenza”, come gli capitava di tanto in tanto a Castiglioni
Marina. S’immaginava anche che il commissario fosse stato coinvolto, suo
malgrado, nelle indagini del muratore trovato morto: uno più uno faceva sempre
due. Pensò un altro po’ e poi anticipò Cantagallo.
«Se
mi chiedi qualcosa della moglie del muratore, ti dico quello che ti possono
avere già detto altre persone: le voci circolano e sembra, ti ripeto, sembra
che sia tutto vero. Ci sarebbe una tresca, da qualche mese, fra Mirella e don
Massimo. Sono tutte voci, ma siccome ne parlano in tanti, non vorrei che fosse
tutto vero. Sono solo delle voci e non gli ho dato peso. Angelo, lo sai, non
sono un tipo che sta dietro a certe chiacchiere.»
Cantagallo
rimase sorpreso dalla risposta dell’Orsini.
«Grazie,
Fabio. Mi hai anticipato e sei stato molto utile, come al solito. Ma sei sicuro
di non avere altro da dirmi? Pensaci bene. Ho bisogno d’informazioni. A volte
certe indiscrezioni sono fondamentali per risolvere un caso o per mettere il
naso in fatti che rimarrebbero sconosciuti.»
Nel
dire questo, fu invece il commissario a guardarlo fisso negli occhi. Era sicuro
che il suo amico portiere potesse raccontargli qualcos’altro d’interessante.
Fabio
a sua volta rimase a fissarlo e fece una smorfia con la faccia. Non sorrideva
più. Si erano intristiti pure i sottili baffi col pizzo che si era fatto
crescere nelle ultime settimane. Evidentemente conosceva altri particolari di
quella vicenda. Orsini era una persona seria a cui non piaceva parlare di certi
particolari che potevano sconfinare nel pettegolezzo. Si faceva sempre gli
affari suoi e non perdeva mai il suo tempo dietro alle chiacchiere del paese.
Non faceva parte della sua natura. A volte però capitava che i suoi amici
parlassero di certe cose che accadevano in paese e non poteva fare a meno di
ascoltarle. Sapeva che doveva informare Cantagallo e, al pensiero di quello che
gli doveva dire, aveva cambiato l’espressione del viso. Era teso e amareggiato,
ma capiva che poteva aiutare il suo amico commissario.
Fabio
così decise di riferirgli ciò che sapeva.
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