domenica 15 novembre 2015

Cantagallo e Fabio Orsini, il portiere del villaggio Miramare

Il commissario Cantagallo nelle indagini "marine" entra in contatto con vari personaggi particolari. Uno di questi è Fabio Orsini, il portiere del villaggio "Miramare" dove i Cantagallo hanno la casa per l'estate. Fabio è una gran brava persona, conosce bene il paese di Castiglioni Marina e chi ci abita. E quando il commissario vuole sapere qualche informazione importante si rivolge a lui ed è sicuro che l'avrà. Fabio conosce le cose ma non fa della conoscenza un pettegolezzo.Tutte le volte il commissario deve sempre convincerlo a dirgli tutto quello che sa per sapere qualche indizio che lo metta su una pista buona de seguire. Stavolta la cosa è molto delicata perché si tratta di parlare di certe vicende familiari delicate e complicate. Fabio prima accenna qualcosa e poi con molta difficoltà decidere di di confidare al commissario Cantagallo certi particolari interessanti. 
Questo e non solo questo lo potete trovare nel giallo delle inchieste marine del commissario Cantagallo intitolato "Segreto fra le righe".

Quello che segue è stato estratto dal giallo "Segreto fra le righe" pubblicato da Cavinato Editore e lo trovate anche su Bookrepublic al link qui sotto
https://www.bookrepublic.it/book/9788899121310-segreto-fra-le-righe/ 

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    La mattina dopo il commissario Cantagallo era già in giro per il “Villaggio Miramare”: cercava il portiere del villaggio, Fabio Orsini. Voleva parlare con lui a proposito della morte di quel muratore e delle voci sul conto della moglie Mirella. Voleva vederci chiaro e avere delle conferme su quanto gli aveva riferito la signora Mara. Il commissario pensò che prima o poi Fabio sarebbe passato dalla portineria del villaggio e decise di aspettarlo lì. Rimase vicino alla bacheca, sotto la veranda del porticato della portineria, all’ombra. Gli andò lo sguardo sulla bacheca e notò che era già stato affisso il giornale settimanale di Castiglioni: “Il Faro”. La notizia in prima pagina era dedicata alla morte del muratore.



Intanto, da uno dei vialetti interni del villaggio, sopraggiungeva il portiere Orsini. Vide subito che il commissario lo stava aspettando davanti alla portineria e gli andò incontro con il suo cordialissimo sorriso.
«Fabio, buongiorno. Avrei bisogno di una certa cosa.»
«Buongiorno, Angelo. Dimmi pure quello che ti serve. Se vuoi, andiamo direttamente al magazzino del villaggio, così vedi quello che ti occorre e lo prendi subito. Possiamo andarci anche ora. Ho con me le chiavi del lucchetto che chiude il catenaccio della porta…»
«No, mi occorre una cosa che non è nel magazzino.»
«Va bene, dimmi di che si tratta e se vuoi te la vado a prendere io alla ferramenta in paese.»
«Nemmeno» rispose il commissario facendo il misterioso. «La cosa che mi occorre non si trova neppure dal ferramenta, ma me la devi fornire tu: è la conferma di un’informazione scottante e delicata che mi hanno riferito ieri sul conto di una donna, di una moglie in particolare.»
Fabio lo guardava negli occhi aggrottando la fronte. Non capiva bene di chi potesse parlare Cantagallo ma era sicuro che non fossero dei pettegolezzi su un proprietario di un appartamento del villaggio. Doveva essere un’informazione particolare legata ai recenti fatti di cronaca nera accaduti in paese. Sapeva che il commissario s’impicciava dei fatti degli altri solo per ragioni di lavoro o di “consulenza”, come gli capitava di tanto in tanto a Castiglioni Marina. S’immaginava anche che il commissario fosse stato coinvolto, suo malgrado, nelle indagini del muratore trovato morto: uno più uno faceva sempre due. Pensò un altro po’ e poi anticipò Cantagallo.
«Se mi chiedi qualcosa della moglie del muratore, ti dico quello che ti possono avere già detto altre persone: le voci circolano e sembra, ti ripeto, sembra che sia tutto vero. Ci sarebbe una tresca, da qualche mese, fra Mirella e don Massimo. Sono tutte voci, ma siccome ne parlano in tanti, non vorrei che fosse tutto vero. Sono solo delle voci e non gli ho dato peso. Angelo, lo sai, non sono un tipo che sta dietro a certe chiacchiere.»
Cantagallo rimase sorpreso dalla risposta dell’Orsini.
«Grazie, Fabio. Mi hai anticipato e sei stato molto utile, come al solito. Ma sei sicuro di non avere altro da dirmi? Pensaci bene. Ho bisogno d’informazioni. A volte certe indiscrezioni sono fondamentali per risolvere un caso o per mettere il naso in fatti che rimarrebbero sconosciuti.»
Nel dire questo, fu invece il commissario a guardarlo fisso negli occhi. Era sicuro che il suo amico portiere potesse raccontargli qualcos’altro d’interessante.
Fabio a sua volta rimase a fissarlo e fece una smorfia con la faccia. Non sorrideva più. Si erano intristiti pure i sottili baffi col pizzo che si era fatto crescere nelle ultime settimane. Evidentemente conosceva altri particolari di quella vicenda. Orsini era una persona seria a cui non piaceva parlare di certi particolari che potevano sconfinare nel pettegolezzo. Si faceva sempre gli affari suoi e non perdeva mai il suo tempo dietro alle chiacchiere del paese. Non faceva parte della sua natura. A volte però capitava che i suoi amici parlassero di certe cose che accadevano in paese e non poteva fare a meno di ascoltarle. Sapeva che doveva informare Cantagallo e, al pensiero di quello che gli doveva dire, aveva cambiato l’espressione del viso. Era teso e amareggiato, ma capiva che poteva aiutare il suo amico commissario.
Fabio così decise di riferirgli ciò che sapeva.
 


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