sabato 15 luglio 2017

Delitto e Incrocio: Tombolo e Rossella

Fra le tante particolarità dei gialli dell'investigatore Tombolo, dell'agenzia "TOMBOLO Investigazioni" di Spaccabellezze, ci sono pure le vicende di quando Rossella, la sua amica-fidanzata dottoressa del Poliambulatorio del porto, lo chiama a qualsiasi ora del giorno e della notte perché non sa le parole delle definizioni dell'Incrocio della Settimana Enigmistica.
Tombolo è paziente, la sta a sentire, cerca con lei la parola più giusta, ma alla fine si stanca perché l'Incrocio (e tutte le parole crociate in genere, rebus compresi) a lui non interessa. Anzi, gli dà proprio fastidio. 

Vi propongo un estratto su questo tema dal giallo "ZAMPA DI GATTO, CODA DI MANTA E CORNA DI GAZZZELLA - I casi dell'investigatore Tombolo" pubblicato da Cristian Cavinato della Cavinato Editore International.

Buona lettura!





Fece per alzarsi dal letto. In quel preciso istante squillò il telefonino appoggiato sul comodino. Guardò il display.
“Rossella”
    Pigiò il pulsante verde un po’ allarmato.
    «Pronto! Rossella!».
    «”Il disegnatore usa quello doppio”».
    «Ma cosa vuoi che sappia…».
    «”Mettere qualcosa sotto i denti”».
    «Mangiare».
    «Bravo, forse va bene. Quella è la tua specialità». 
    «”Contiene pompe e rastrelli”».
    «Casotto».
    «Può darsi, ma non so se ci sta. Anche quella è una specialità delle tue, soprattutto quando ti metti all’opera con le investigazioni della tua agenzia». 
    «”Lo è un affare che preoccupa”».
    «Non lo so. Basta, Rossella con questo Incrocio! Tutto bene?».
    «Sì, Marino caro, batuffolone bello».
    «E non mi chiamare batuffolone! Tutto a posto?».     
    «Tutto a posto, tutto a posto. Altrimenti non sarei qui a scervellarmi con questo Incrocio. Lo volevo finire perché quell’antipatico del dottor Purgato l’avrà già fatto e domani mattina mi attenderà con quel suo sorrisetto strafottente per sapere se l’ho finito anch’io».
    «Rossella, la vuoi smettere di perder tempo con quel gastroenterologo da strapazzo che lavora con te!».
    «Non rompere, Marino. Mi diverto a fare le gare con lui!».
    «Ti sembra l’ora di chiamare?!».
    «Scusa. Niente, ma non riuscivo proprio a prendere sonno».
    «Anch’io». 



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