Appuntamento particolare con il giallo corto del primo caso dell'investigatore Tombolo, un giallo "cotto e mangiato", come dico anche nella nota dell'autore che ho riportato qui sotto dopo la descrizione.
Perché stavolta ho iniziato dal fondo del giallo riportando la nota dell'autore? Perché probabilmente questo complicato caso di Tombolo per essere ben compreso va letto alla rovescia. Solo rovesciando i fatti e ricostruendoli al contrario Tombolo riuscirà a capire come sono andate effettivamente le cose e a incastrare il terribile omicida che pensava di compiere un delitto perfetto.
Ma parliamo di questo giallo in una breve descrizione.
Calma e gesso sono la regola dell'investigatore Marino Tombolo. Ragionamento e tattica sono la sua
forza per risolvere certi strani casi che accadono a Spaccabellezze, un
pittoresco paesino di pescatori della Toscana del sud. Una donna marocchina è
stata trovata morta nelle acque del porto. Lo scorbutico maresciallo Busonero
vuole insabbiare l'indagine con il benestare del torvo sindaco Moscone, sempre
in allarme per le indagini di Tombolo che minacciano l'arrivo dei turisti nella pensioncina gestita dalla moglie e soprattutto la
sua riconferma alla guida del paese. Per Busonero la donna è morta durante uno
sbarco notturno di un barcone d'immigrati. Ma l'investigatore sa benissimo che
non è così. Tombolo non molla la presa anche perché la guardia medica Rossella
Sirena, di lui innamorata persa ma poco corrisposta sul lato matrimonio, lo convince a indagare
sulla strana morte della donna marocchina uccisa. Poi all'improvviso due nuovi clienti gli
aprono la strada verso la soluzione del caso e la cattura a sorpresa
dell'omicida. Tutto sarà risolto all’ultimo tuffo e il pesce
incapperà nella rete che gli ha steso l’investigatore Tombolo.
Questo e non solo questo è "ZAMPA DI GATTO, CODA DI MANTA
E CORNA DI GAZZELLA" il giallo del caso della costa dell'investigatore
Tombolo che è stato pubblicato da Cristian Cavinato della Cavinato
Editore International di Brescia.
Per concludere, come già detto all'inizio vi ho riportato per intero la nota dell'autore presente in fondo al libro. L'ho voluta riportare perché spiega un piccolo segreto sulla vera origine del giallo di Tombolo.
«Questo non è un racconto lungo ma è un giallo corto che
era stato realizzato inizialmente in tre pagine per partecipare
al concorso letterario “Premio folgore da San Gimignano
2011”. Lo scritto doveva essere obbligatoriamente
in tre cartelle e così mi ero inventato un giallo più breve
con un nuovo protagonista. Il giallo non ha avuto granché
fortuna al concorso meritando un secondo premio a pari
merito. Ne ha avuta invece molta di più con l’Editore che
l’ha “premiato” con la pubblicazione in questo libro. Marino
Tombolo è il mio nuovo personaggio che spero sia
gradito ai lettori per la sua semplicità. È un investigatore
privato un po’ disordinato ma dal fiuto poliziesco infallibile.
Deve sempre risolvere dei casi curiosi in compagnia
della sua adorabile e inseparabile amica Rossella Sirena
che è segretamente innamorata di lui. Tombolo ha pure un
aiutante, un ex cuoco di ristorante disoccupato che per arrivare
alla fine del mese si è inventato un’attività per cucinare
a domicilio. I fatti si svolgono a Spaccabellezze, un
paese di pescatori completamente inventato nella Toscana
del Sud. La storia è breve e si sposa con la lettura rapida
del racconto: “Un giallo cotto e mangiato”, per dirla in un
modo gastronomico dei nostri giorni. Rispetto alla versio-
ne in concorso ho fatto alcuni inserimenti per dare ampio
respiro al carattere dell’investigatore Tombolo e facilitarne
la conoscenza. Ho pure cambiato il finale della versione
originaria per fare un colpo di scena che spero vi avrà sorpreso.
Non posso tralasciare la consueta formula di rito.
Nomi e marchi che sono stati eventualmente citati nei racconti
appartengono ai rispettivi proprietari. Qualsiasi
analogia con luoghi, fatti, riferimenti, situazioni, nomi,
cognomi o soprannomi di persone, vive o defunte, è da
considerarsi uno scherzo del destino e deve essere attribuito
soltanto alla casualità. Ringrazio come sempre tutta la
mia famiglia, da mia moglie Lilla a mio figlio Marco e a
mia mamma Francesca, per le letture infinite delle bozze
dei libri e per le giuste dritte che mi sono state date per
migliorare le storie raccontate. Grazie a tutti voi per avere
letto il giallo.»
Fabio Marazzoli