venerdì 20 giugno 2014

Il carattere del commissario Cantagallo


Cantagallo ha un rapporto difficile con il Questore Zondadari, il suo capo della Questura di Castronuovo. Fra le tante cose che non sopporta del Questore, frasi latine a prescindere, c’è il "Palio dei somari". Il Palio è la delizia del Questore Zondadari e questo è un altro elemento che contribuisce a deteriorare i rapporti fra i due. Cantagallo non sopporta il Questore che cita sempre delle frasi latine e che è sempre impegnato con il “Palio dei somari” della città di Castronuovo. Il commissario Cantagallo ama i proverbi, con particolare interesse per quelli toscani, perché sono il frutto semplice della saggezza antica dei nostri nonni e fanno parte del patrimonio di una cultura popolare che non deve essere dimenticata. Non è assolutamente vero che parla in dialetto. Solo un piccolo accenno di dialetto, ma è nella natura umana di ogni toscano. E’ fermamente convinto che in ogni frase latina sia nascosto il vero significato delle cose, mentre in ogni proverbio si nasconde una piccola verità. Per il commissario, i proverbi sono stati ed sono ancora oggi la saggezza dei popoli. I proverbi fanno parte di un grande patrimonio, formato dal dialetto, dalla mentalità, dalle tradizioni popolari e tante altre cose ancora. In breve, da quella che può essere definita come la cultura popolare. Tale cultura è generalmente tramandata dagli uomini ai propri discendenti e per molti secoli i proverbi sono stati, probabilmente, l’unica scuola per decine di generazioni di nostri antenati. Attraverso di essi si tramandano le usanze, le abitudini, la visione del mondo, si comunicavano le regole della morale e del comportamento nella vita di tutti i giorni. I proverbi, spesso, sono utilizzati, in senso umoristico, per indicare certi caratteri umani e molte volte con il loro utilizzo si sanciscono delle vere e proprie consuetudini di vita sociale che finiscono per diventare costume. I proverbi contengono i consigli più disparati su qualsiasi argomento e per qualsiasi circostanza della vita. I proverbi e certe espressioni verbali permettono di comprendere molti aspetti del carattere e della storia non scritta dei nostri vecchi. Attraverso i proverbi e i modi di dire, si riesce a scoprire il volto più autentico dei nostri antenati. Si può capire meglio, le ragioni di molti nostri modi di essere e della nostra identità di popolo, con comportamenti particolari che ben identificano e che differenziano gli abitanti diversi dei paesi vicini. Per tutte queste ragioni, per il commissario Cantagallo i proverbi sono un patrimonio culturale di tutti e devono essere salvaguardati. La citazione latina, per Cantagallo, appartiene al passato, non appartiene al modo di parlare della gente comune. Manifesta una sorta di distacco con le persone semplici e umili, segna la distanza fra “il dire” e “il fare”. Rappresenta, per certi personaggi incompetenti, l’ultimo baluardo per giustificare un nulla di fatto, per offuscare un fatto evidente, per rendere fumosa una spiegazione che non esiste. Cantagallo, nei colloqui con il Questore Zondadari, subito, non capisce mai bene la frase latina che il Questore gli ha detto. Poi, quando ritorna in ufficio, con l’aiuto di Baccio e sforzandosi di ricordare la frase, cerca di tradurla per capirne il vero significato. Non può essere diversamente: un commissario che è in grado di tradurre i "messaggi" degli oggetti di un’indagine, può non essere in grado di tradurre le frasi di un Questore? Sull'argomento dell'interpretazione dei "messaggi" degli oggetti ne parliamo più avanti a proposito della tecnica d’indagine. A volte accomoda alcuni proverbi a suo piacimento per adattarli a certe situazioni, soprattutto nei suoi incontri con il Questore.

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