La porta dell'ufficio di Cantagallo deve stare sempre aperta,
spalancata, altrimenti il commissario si sente come soffocare e nessuno
deve toccare la disposizione degli oggetti della sua scrivania, ma di questo ne parleremo più avanti.
Cantagallo non sopporta gli interrogatori lunghi dove deve ascoltare
molte persone di scarso interesse per le indagini e in questi casi
delega la sua vice Nicoletta o gli altri ispettori. Successivamente,
quando i colleghi hanno già fatto la prima scrematura, si decide ad
interrogare i singoli testimoni per ascoltare quanto hanno da dire.
Talvolta il lunedì mattina trova tutti gli oggetti della scrivania
spostati e messi sotto-sopra, come se notte tempo si fossero introdotti
dei ladri nel suo ufficio. La spiegazione di tutto questo è abbastanza
semplice, in quanto le donne delle pulizie della ditta “Velox” di
Castronuovo sembra che abbiano ingaggiato con il commissario una sorta
di lotta senza quartiere. Il commissario sistema logicamente tutti gli
oggetti della sua scrivania e non vuole che nessuno glieli sposti, ma
poi ogni settimana le “puliziotte” distrattamente, dicono loro,
provvedono a scombussolare tutto l’ambaradan del commissario con la
scusa di dover pulire accuratamente dalla polvere la sua scrivania. Il
commissario, nel vedere la sua scrivania profanata dalle “puliziotte” o
“signore Mastrolindo”, si rassegna a quel destino ingrato e rimette a
posto tutti gli oggetti spostati.
Il venerdì, in genere, è l’altro
giorno fatidico del commissariato per i pranzi offerti dalla signora
Faraoni. Il fatto è che dalla finestra del suo ufficio, a volte anche
molto prima dell’ora di pranzo, si sente sempre un buon profumino di
roba da mangiare, che arriva dalle case vicine al commissariato. Tale
profumo, lo costringe a chiudere la finestra per evitare di essere
spinto da un istinto irresistibile di mangiare qualcosa prima di pranzo.
La spiegazione di quel fatto non era casuale. Spesso e volentieri tale
profumo paradisiaco era scientificamente provocato dalla signora Faraoni
Valeriana, vedova Bellavista. La signora, nonostante la sua età di più
di settanta anni, si diverte a “prendere per la gola” il commissario. Sa
che il profumo della preparazione delle sue pietanze, dei sughi di
carne soprattutto, fa “perdere la testa e vincere l’appetito” del
commissario Cantagallo. Addirittura la signora Valeriana si presenta nel
commissariato senza preavviso portando delle pietanze fragranti e
gustose. I piatti sono dei veri e propri manicaretti gastronomici di
pura cucina toscana contadina, preparati appositamente per il
commissario. La signora Faraoni non manca occasione per metterlo
piacevolmente a disagio nei confronti dei suoi colleghi. Le ragioni
delle attenzioni della signora Valeriana sono spiegate dal fatto che
anni addietro il commissario aveva fatto arrestare i colpevoli del furto
compiuto ai danni dell’oreficeria “Oreficeria Bellavista”, di proprietà
del marito buonanima, Rodolfo. Il commissario riuscì anche a recuperare
i gioielli del malloppo in modo rocambolesco, quasi eroico. Da quel
momento la signora Faraoni si è sentita sempre in debito con il nostro
commissario Cantagallo. Allora tutte le settimane s’inventa un piatto
prelibato e lo porta al commissariato in una quantità che basta e avanza
per tutta la squadra.
Le vicende del commissariato sono
caratterizzate dai ragionamenti investigativi con i colleghi della sua
squadra. I colloqui fra il commissario e i suoi colleghi si svolgono
nella "stanza da lavoro" oppure durante le passeggiate "digestive" del
dopo pranzo lungo il corso del fiume Marna. La passeggiata è d’obbligo
dopo gli appetitosi pasti consumati al ristorante “Attanasio” dove la
signora Romina Anselmi tiene riservata al commissario e ai due colleghi,
Bandino e Razzo, una piccola saletta per non essere disturbati. Il
commissario Cantagallo è il protagonista di certi battibecchi
investigativi, a colpi di proverbi toscani e frasi latine, con il
Questore Fumi Zondadari, detto Zorro, della Questura di Castronuovo. Il
commissario vuole scoprire il colpevole di ogni delitto a tutti i costi,
mentre il Questore fa di tutto per scansare ogni indagine insidiosa.
Alla fine della discussione la spunta sempre il commissario Cantagallo
che riesce a sbrogliare l'indagine nel giro di pochi giorni e a scoprire
il colpevole. E tutto grazie alla sua particolare e minuziosa tecnica
d'indagine.
Nessun commento:
Posta un commento