venerdì 20 giugno 2014

Le situazioni al commissariato di Collitondi


La porta dell'ufficio di Cantagallo deve stare sempre aperta, spalancata, altrimenti il commissario si sente come soffocare e nessuno deve toccare la disposizione degli oggetti della sua scrivania, ma di questo ne parleremo più avanti.
Cantagallo non sopporta gli interrogatori lunghi dove deve ascoltare molte persone di scarso interesse per le indagini e in questi casi delega la sua vice Nicoletta o gli altri ispettori. Successivamente, quando i colleghi hanno già fatto la prima scrematura, si decide ad interrogare i singoli testimoni per ascoltare quanto hanno da dire.
Talvolta il lunedì mattina trova tutti gli oggetti della scrivania spostati e messi sotto-sopra, come se notte tempo si fossero introdotti dei ladri nel suo ufficio. La spiegazione di tutto questo è abbastanza semplice, in quanto le donne delle pulizie della ditta “Velox” di Castronuovo sembra che abbiano ingaggiato con il commissario una sorta di lotta senza quartiere. Il commissario sistema logicamente tutti gli oggetti della sua scrivania e non vuole che nessuno glieli sposti, ma poi ogni settimana le “puliziotte” distrattamente, dicono loro, provvedono a scombussolare tutto l’ambaradan del commissario con la scusa di dover pulire accuratamente dalla polvere la sua scrivania. Il commissario, nel vedere la sua scrivania profanata dalle “puliziotte” o “signore Mastrolindo”, si rassegna a quel destino ingrato e rimette a posto tutti gli oggetti spostati.
Il venerdì, in genere, è l’altro giorno fatidico del commissariato per i pranzi offerti dalla signora Faraoni. Il fatto è che dalla finestra del suo ufficio, a volte anche molto prima dell’ora di pranzo, si sente sempre un buon profumino di roba da mangiare, che arriva dalle case vicine al commissariato. Tale profumo, lo costringe a chiudere la finestra per evitare di essere spinto da un istinto irresistibile di mangiare qualcosa prima di pranzo. La spiegazione di quel fatto non era casuale. Spesso e volentieri tale profumo paradisiaco era scientificamente provocato dalla signora Faraoni Valeriana, vedova Bellavista. La signora, nonostante la sua età di più di settanta anni, si diverte a “prendere per la gola” il commissario. Sa che il profumo della preparazione delle sue pietanze, dei sughi di carne soprattutto, fa “perdere la testa e vincere l’appetito” del commissario Cantagallo. Addirittura la signora Valeriana si presenta nel commissariato senza preavviso portando delle pietanze fragranti e gustose. I piatti sono dei veri e propri manicaretti gastronomici di pura cucina toscana contadina, preparati appositamente per il commissario. La signora Faraoni non manca occasione per metterlo piacevolmente a disagio nei confronti dei suoi colleghi. Le ragioni delle attenzioni della signora Valeriana sono spiegate dal fatto che anni addietro il commissario aveva fatto arrestare i colpevoli del furto compiuto ai danni dell’oreficeria “Oreficeria Bellavista”, di proprietà del marito buonanima, Rodolfo. Il commissario riuscì anche a recuperare i gioielli del malloppo in modo rocambolesco, quasi eroico. Da quel momento la signora Faraoni si è sentita sempre in debito con il nostro commissario Cantagallo. Allora tutte le settimane s’inventa un piatto prelibato e lo porta al commissariato in una quantità che basta e avanza per tutta la squadra.
Le vicende del commissariato sono caratterizzate dai ragionamenti investigativi con i colleghi della sua squadra. I colloqui fra il commissario e i suoi colleghi si svolgono nella "stanza da lavoro" oppure durante le passeggiate "digestive" del dopo pranzo lungo il corso del fiume Marna. La passeggiata è d’obbligo dopo gli appetitosi pasti consumati al ristorante “Attanasio” dove la signora Romina Anselmi tiene riservata al commissario e ai due colleghi, Bandino e Razzo, una piccola saletta per non essere disturbati. Il commissario Cantagallo è il protagonista di certi battibecchi investigativi, a colpi di proverbi toscani e frasi latine, con il Questore Fumi Zondadari, detto Zorro, della Questura di Castronuovo. Il commissario vuole scoprire il colpevole di ogni delitto a tutti i costi, mentre il Questore fa di tutto per scansare ogni indagine insidiosa. Alla fine della discussione la spunta sempre il commissario Cantagallo che riesce a sbrogliare l'indagine nel giro di pochi giorni e a scoprire il colpevole. E tutto grazie alla sua particolare e minuziosa tecnica d'indagine.

Nessun commento:

Posta un commento