lunedì 16 giugno 2014

Le abitudini del commissario Cantagallo


Angelo Cantagallo è nato circa quaranta anni fa a Montecaiano, un paese immaginario in provincia di Firenze, da una famiglia di umili origini che facevano i contadini nella campagne dell'omonimo paese. Si è diplomato in Ragioneria a Firenze e poi si è laureato in Scienze Politiche con il massimo dei voti e la lode, sempre a Firenze. Ha iniziato la sua carriera poco dopo i trent'anni, ha fatto un apprendistato che lo ha portato a Collitondi come commissario (personaggio edito in ebook nel 2014 da Cavinato Editore).
Angelo Cantagallo ha l’abitudine quotidiana di “sentire il tempo meteorologico” e di fare una previsione meteo sulle condizioni del tempo, fino ad un massimo delle dodici ore successive. Il tanto che gli basta per coprire le necessità della sua giornata lavorativa in paese e dintorni. Per la previsione osserva il cielo che vede dalla finestra del suo bagno prima di farsi la barba. Sfrutta il fatto che dalla finestra si può osservare quasi tutta la vallata della Val Marna, con una splendida vista dei colli principali della valle: dal Colle Traverso al Colle Vigna vecchia, passando per il Colle Tondo. Da quella finestra si ammira pure gran parte della campagna che è bagnata dal fiume Marna. Fondamentale per la “sua previsione” meteo era lo sguardo all’orizzonte oltre il Colle Traverso e poi la successiva occhiata al cielo, dalla parte opposta, verso e oltre il Colle Vigna vecchia. Da quella parte, spesso nella parte pomeridiana della giornata, possono arrivare nubi minacciose piene d’acqua. Ma soprattutto, è importante che Cantagallo ascolti le previsioni del tempo del TG regionale, la sera prima. A volte trae delle considerazioni meteo pure dalla presenza o meno in volo degli stormi degli uccelli stanziali, che già di mattino presto, si portavano oltre il Colle Tondo. Secondo l’opinione di Angelo, la loro assenza in volo faceva prevedere, quasi senza ombra di dubbio, il probabile e imminente arrivo di nubi temporalesche e della pioggia, da sempre ostacoli fastidiosi per il volo degli uccelli. Quindi, dopo l’osservazione globale e attenta del cielo, Cantagallo elabora la “sua previsione” meteo che serve a fargli inquadrare la giornata, ma anche a fargli scegliere l’abbigliamento più adatto da indossare per quella giornata di lavoro.
Il commissario Cantagallo è un amante della buona tavola e, insieme ai suoi colleghi, pranza al ristorante Attanasio di Collitondi e dopo pranzo fa una passeggiata digestiva lungo gli argini del fiume Marna insieme a Bandino e a Razzo che mangiano sempre con lui a pranzo. Tutti e tre fanno il solito giro lungo la strada pedonale che costeggia il fiume Marna dal ponte Pertini al ponte Berlinguer, in direzione della località Malvoni, per poi rientrare nel centro del paese dove si trova il commissariato. Cantagallo ama fare colazione a casa con la famiglia gustando le crostate con la marmellata fatte dalla moglie ma non disprezza, per qualche imprevisto, il cappuccino con le briosce appena sfornate del suo amico Santonorè del bar Pierina in via Maestra.
Al commissario Cantagallo piace passeggiare lungo il fiume Marna e poi fermarsi a sedere su una delle panchine che si trovano lungo l'argine, vicino all'ombra di alcune robinie, per ragionare con i colleghi a proposito della soluzione di un caso particolarmente complicato; è affascinato dalla bellezza della natura e ama contemplare le bellezze naturali della campagna collitondese durante le sue passeggiate.
Complicato è il rapporto di Cantagallo con il Questore Vittorio Fumi Zondadari e il suo vicario Raffaele Bonadonna.


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