Collitondi vantava delle ragioni e delle tradizioni storiche importanti che si spingevano fino e oltre il medioevo per l’innata ospitalità della gente del posto che da sempre si era contraddistinta per dare asilo agli oppressi e riparo ai perseguitati. L’antica e ammirevole tradizione storica di solidarietà umana rimaneva intatta e incontrastata ancora oggi. Il grande impegno sociale della comunità di Collitondi era noto da anni in tutta la provincia castrese e faceva distinguere in positivo il paese. Il popolo collitondese, con tutte le sue numerose associazioni di volontariato, di assistenza alle categorie disagiate e agli anziani, con tutte le iniziative improntate al sociale, rappresentava un esempio da imitare per la grande capacità della sua gente di prestarsi reciproca assistenza e di fornirla agli altri, anche se provenienti da paesi stranieri. Gente semplice quella dei collitondesi, schietti, concreti, chiusi, a volte, in certe sane tradizioni popolari, ma sempre con un grande cuore, pronto ad aprirsi nel nome della solidarietà umana verso le persone di ogni origine. Forse era anche questo aspetto sociale della comunità di Collitondi che aveva contribuito a far rimanere il commissario in questo paesello industriale della Val Marna, dove aveva trovato la donna della sua vita e dove era nato suo figlio. Come a volte capita, quando s'incontra e si frequenta una donna che a prima vista non ci sembra proprio bella, il commissario Cantagallo, piano, piano, aveva incominciato ad apprezzare la bellezza particolare e le doti di quel piccolo paese incastonato fra le verdi valli del fiume Marna. L’aveva poi osservato nelle varie ore del giorno e della notte, trovando, per pura fatalità, delle zone panoramiche inaspettate, cercando dei luoghi nel borgo vecchio che potevano fargli vedere o meglio rivedere quello che ancora di antico racchiudeva il paese. Quando il lavoro gli concedeva qualche pausa, addirittura portava la moglie e il figlio a fare un giro in certi luoghi che non sembravano nemmeno appartenere a Collitondi. Alcuni punti di vista andavano cercati e spesso erano scoperti quasi per caso dal nostro commissario durante le sue indagini. Il commissario Cantagallo di una cosa era certo; non si era mai pentito di aver scelto quel paese per abitare e vivere ed era sicuro che per niente al mondo avrebbe desiderato di andare in un altro paese della provincia castrese.
domenica 6 luglio 2014
Il paese di Collitondi
Collitondi vantava delle ragioni e delle tradizioni storiche importanti che si spingevano fino e oltre il medioevo per l’innata ospitalità della gente del posto che da sempre si era contraddistinta per dare asilo agli oppressi e riparo ai perseguitati. L’antica e ammirevole tradizione storica di solidarietà umana rimaneva intatta e incontrastata ancora oggi. Il grande impegno sociale della comunità di Collitondi era noto da anni in tutta la provincia castrese e faceva distinguere in positivo il paese. Il popolo collitondese, con tutte le sue numerose associazioni di volontariato, di assistenza alle categorie disagiate e agli anziani, con tutte le iniziative improntate al sociale, rappresentava un esempio da imitare per la grande capacità della sua gente di prestarsi reciproca assistenza e di fornirla agli altri, anche se provenienti da paesi stranieri. Gente semplice quella dei collitondesi, schietti, concreti, chiusi, a volte, in certe sane tradizioni popolari, ma sempre con un grande cuore, pronto ad aprirsi nel nome della solidarietà umana verso le persone di ogni origine. Forse era anche questo aspetto sociale della comunità di Collitondi che aveva contribuito a far rimanere il commissario in questo paesello industriale della Val Marna, dove aveva trovato la donna della sua vita e dove era nato suo figlio. Come a volte capita, quando s'incontra e si frequenta una donna che a prima vista non ci sembra proprio bella, il commissario Cantagallo, piano, piano, aveva incominciato ad apprezzare la bellezza particolare e le doti di quel piccolo paese incastonato fra le verdi valli del fiume Marna. L’aveva poi osservato nelle varie ore del giorno e della notte, trovando, per pura fatalità, delle zone panoramiche inaspettate, cercando dei luoghi nel borgo vecchio che potevano fargli vedere o meglio rivedere quello che ancora di antico racchiudeva il paese. Quando il lavoro gli concedeva qualche pausa, addirittura portava la moglie e il figlio a fare un giro in certi luoghi che non sembravano nemmeno appartenere a Collitondi. Alcuni punti di vista andavano cercati e spesso erano scoperti quasi per caso dal nostro commissario durante le sue indagini. Il commissario Cantagallo di una cosa era certo; non si era mai pentito di aver scelto quel paese per abitare e vivere ed era sicuro che per niente al mondo avrebbe desiderato di andare in un altro paese della provincia castrese.
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