domenica 6 luglio 2014

Il Questore Zondadari


Il Questore, dottor Vittorio Fumi Zondadari, è stato soprannominato Zorro dal commissario Cantagallo perché il Questore ama firmare i provvedimenti con il proprio cognome a grandi lettere, soprattutto la zeta di Zondadari è talmente grande che sembra la famosa zeta dello spadaccino d’altri tempi e che gli ha fatto guadagnare il soprannome di Zorro da parte degli uomini della squadra del commissario. Il Questore cita sempre perfettamente le frasi latine, all’inizio o alla fine di ogni discorso, pur sapendo che fanno imbestialire il commissario che, avendo fatto ragioneria e poi la facoltà di Scienze politiche, non capisce mai bene la frase latina che il Questore gli ha detto. Poi, quando i casi si complicano oppure vanno per le lunghe, approfitta della situazione per mettere in difficoltà il commissario e lo apostrofa in modo sgarbato dandogli di ragioniere. Il Questore lo schernisce, fingendo di dimenticarsi che il commissario oltre ad essere ragioniere è pure laureato con tanto di lode. Zondadari parla sempre un italiano cattedratico e ricercato, sempre infarcito di paroloni, perché è nato nella città di Castronuovo, dove, a suo dire, si parla e si scrive il vero italiano e non quella sorta di dialettaccio strascicato, sgrammaticato e volgare che parla il commissario e tutti gli uomini della sua squadra. La vera passione del Questore è il "Palio dei Somari": lui è il capitano della nobile contrada "Gavone" della città di Castronuovo, dove si corre il Palio.

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