In genere, il commissario Cantagallo, insieme a Bandino e a Razzo, quando pranzavano al ristorante "Attanasio" facevano la consueta passeggiata digestiva lungo il corso del fiume Marna. Per abitudine, facevano una lunga e salutare camminata quotidiana sulla stradina pedonale che costeggiava dall’alto il corso del fiume. Infatti, da pochi anni, era stata realizzata dal Comune una confortevole pista polivalente, abbastanza ampia per le persone e anche per le biciclette, che si allungava per alcuni chilometri lungo la sponda destra del fiume. In breve tempo, quella strada lungo il fiume era diventata il punto di ritrovo di molti collitondesi, grazie agli interventi dell’amministrazione comunale. Così, la comunità si poteva riappropriare di un’altra zona della cittadina, piacevolmente valorizzata da strade, panchine e lampioni, che altrimenti rischiava di rimanere nascosta fra gli argini naturali del fiume. Per il commissario e i suoi uomini era quello il modo per fare un po’ di sano movimento e l’occasione per ragionare a voce alta su certi problemi di lavoro. In genere, dopo pranzo, uscivano dal ristorante Attanasio e dall’antistante piazza Manzoni si dirigevano verso il ponte di legno che si innestava sulla pista pedonale lungo il fiume. Passato il ponte giravano subito a destra, per incamminarsi in direzione Campino, verso la zona chiamata Malvoni. Poi Il percorso, un po’ lungo il fiume e un po’ fra le strade del centro, li avrebbe riportati verso il commissariato, dopo un bel giro di circa mezzora.
domenica 6 luglio 2014
Le passeggiate digestive lungo il fiume
In genere, il commissario Cantagallo, insieme a Bandino e a Razzo, quando pranzavano al ristorante "Attanasio" facevano la consueta passeggiata digestiva lungo il corso del fiume Marna. Per abitudine, facevano una lunga e salutare camminata quotidiana sulla stradina pedonale che costeggiava dall’alto il corso del fiume. Infatti, da pochi anni, era stata realizzata dal Comune una confortevole pista polivalente, abbastanza ampia per le persone e anche per le biciclette, che si allungava per alcuni chilometri lungo la sponda destra del fiume. In breve tempo, quella strada lungo il fiume era diventata il punto di ritrovo di molti collitondesi, grazie agli interventi dell’amministrazione comunale. Così, la comunità si poteva riappropriare di un’altra zona della cittadina, piacevolmente valorizzata da strade, panchine e lampioni, che altrimenti rischiava di rimanere nascosta fra gli argini naturali del fiume. Per il commissario e i suoi uomini era quello il modo per fare un po’ di sano movimento e l’occasione per ragionare a voce alta su certi problemi di lavoro. In genere, dopo pranzo, uscivano dal ristorante Attanasio e dall’antistante piazza Manzoni si dirigevano verso il ponte di legno che si innestava sulla pista pedonale lungo il fiume. Passato il ponte giravano subito a destra, per incamminarsi in direzione Campino, verso la zona chiamata Malvoni. Poi Il percorso, un po’ lungo il fiume e un po’ fra le strade del centro, li avrebbe riportati verso il commissariato, dopo un bel giro di circa mezzora.
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