lunedì 9 gennaio 2023

Hai letto il nuovo giallo “Una notte di settembre”?

 

Nuovo appuntamento con la proposta di lettura dei gialli del commissario Cantagallo. Per chi lo avesse dimenticato, questo è un giallo della serie delle indagini del commissario Cantagallo ambientato a Collitondi, in Toscana, che è stato pubblicato dalla LFA Publisher dal titolo “UNA NOTTE DI SETTEMBRE.

In questa indagine il commissario Cantagallo dovrà fare i conti con il suo passato e sarà costretto a far conoscere ai suoi uomini una tragica verità che avrebbe voluto tenere nascosta anche a se stesso. In una notte dovrà confessare ciò che accaduto molto tempo fa perché qualcuno è tornato dal passato per chiudere i conti con lui e con una dolorosa vicenda dove perse la vita un uomo per mano del poliziotto. In una notte accadrà tutto quello che dovrà accadere e forse anche qualcosa di più.    

Tanti lettori appassionati di gialli non conoscono le indagini del commissario Cantagallo e questa può essere un’occasione per fare conoscere meglio il commissario Cantagallo a tutti voi. I gialli sono ambientati in Toscana e il commissario Cantagallo è toscano pure lui.

Ma in questo giallo su cosa deve indagare il commissario Cantagallo?

 

Bandino e Razzo se ne stavano rintanati nel loro ufficio dalla mattina. Spagnuolo non li coinvolgeva mai e loro si guardava­no bene da cercare il coinvolgimento. Fino a quel momento la premiata ditta Spagnuolo & C. bastava e avanzava per il tran tran quotidiano del commissariato. Si tenevano comunque in­formati chiedendo a Baccio se ci fossero delle novità importanti. Avevano deciso di mantenere una linea morbida con Spagnuo­lo. Anche quando avevano saputo da Baccio che sul luogo del delitto con Spagnuolo erano andati Cuomo e socio, non si erano fatti né in qua né in là. Che se la vedesse Spagnuolo che faceva tanto il furbo, l’intelligentone, sempre con quel suo modo di fare che voleva insegnare a tutti il mestiere, tanto che Razzo e Bandi­no l’avevano soprannominato ‘O Professore. Semmai avrebbero chiesto qualche notizia di sfuggita all’ispettrice Cuomo, senza dare troppa importanza alla cosa perché tanto non riguardava loro. Sapevano che l’ispettrice Cuomo d’abitudine si prendeva un caffè alla macchinetta prima di andare a casa e così decisero di appostarsi prendendo un caffè anche loro. Quando la videro arrivare, Razzo ruppe il ghiaccio.

«Ispettrice Cuomo, sempre a fare riunioni carbonare col dot­tor Spagnuolo? Però noi siamo poliziotti e piano piano la verità viene sempre a galla. Di che si tratta?»

L’ispettrice si guardò dietro le spalle per vedere che non ci fosse nessuno.

«Una donna straniera bionda senza documenti è stata am­mazzata e poi le hanno bruciato la faccia, sembra che sia una prostituta a sentire il dottor Pacifico della Scientifica» e riferì quello che sapeva.

 

Anche quella sera, come ormai facevano da parecchi giorni, Bandino e Razzo si erano dati appuntamento alle nove al ci­mitero, nei pressi della cappella funeraria della famiglia Gial­lombardo. Lì era stata deposta temporaneamente la bara di Cantagallo, nell’attesa che si concludessero i lavori di amplia­mento del cimitero e fosse pronto il loculo definitivo per il com­missario. Anche nella cappella Giallombardo c’erano dei lavori in corso ma almeno era già pronta per metà. In quel periodo i muratori non c’erano perché l’impresa doveva concludere dei lavori urgenti fuori paese. Avevano protetto l’entrata davanti con delle assi di legno e un telo verdognolo per parare la vista dell’interno, dove sulla destra c’erano quindici loculi già pronti in marmo bianco, di cui in uno vi era la bara del commissario coperta da una lastra di marmo. I poliziotti si erano accordati col custode del cimitero per poter entrare in qualsiasi momen­to per accedere alla cappella per ragioni di sicurezza. I fatti di cronaca dove certi delinquenti avevano rubato la bara di perso­ne importanti per poi chiederne il riscatto doveva far riflettere. Così il custode, temporaneamente, aveva dato ai poliziotti una doppia chiave. I poliziotti per fare i loro controlli giornalieri sa­rebbero passati da una sorta di porta posticcia fatta con assi di legno che sbarrava l’entrata posteriore della cappella e che era stata fatta dai muratori per lavorare meglio all’interno.

Razzo e Bandino erano lì da un po’. Avevano delle bustone di carta in mano e aspettavano qualcuno.

«Ma quando arriva Baccio?» chiese Razzo.

«Mi ha messaggiato, cinque minuti e arriva.»

Baccio arrivò trafelato con delle borse della spesa.

«Scusate il ritardo, ma ho trovato la coda all’alimentari.»

I poliziotti si guardarono intorno per sicurezza. Era già scuro e non c’era nessuno in giro. Anche il custode usciva alle otto di sera e fino alle otto del giorno dopo non si rivedeva. Aggirarono la cappella, bussarono alla porta posticcia, entrarono.

Un uomo con delle ampie fasciature al fianco e alla spalla sinistra era seduto dolorante su un lettino.

«Credevo che non venivate più. Stavo per chiamarti, Baccio.»

«Colpa mia, ho trovato la coda all’alimentari.»

«Che c’è di buono?»

«Il solito del lunedì. Spaghetti all’amatriciana, polpettine di manzo al rosmarino e fagiolini rifatti al pomodoro. L’acqua e il vino ci sono. Per tre o quattro giorni bastano, e anche la frutta c’è. Giusto?»

«Giusto. Questo frigo piccolino dei muratori è un portento. Attaccato a quella prolungona che lo collega alla luce generale dei locali del custode, fa veramente comodo. E poi con la dop­pia spina posso accendere la stufetta elettrica per scaldare l’am­biente e fare luce con la lampada da cantina che mi hai portato.»

Baccio disponeva le cose da mangiare su un tavolino da giar­dino mentre Bandino e Razzo prendevano i vestiti sporchi e lasciavano quelli puliti attaccati alle grucce di un appendiabiti da negozio con le ruote, preso in prestito da un loro amico ne­goziante.

Baccio tolse della polvere da una sedia comoda, imbottita e robusta che era davanti al tavolino imbandito.

«Si metta a sedere qui, non sarà un granché ma almeno non le duole la schiena se continua a stare tutta la sera su quel lettino di fortuna.»

«Intanto, ci dormo proprio bene, ci riposo e mi rilasso» si alzò e si diresse verso la sedia facendosi sorreggere da Bandino che poi gli chiese.

«Stroncapettini, si è fatto vivo?»

«Sì, mi ha chiamato stamani per sapere come stavo. Ripasserà per vedere con i suoi occhi se gli dico il vero. In commissariato? Niente nuove, buone nuove?»

«Per niente buone nuove. Sta di fatto, che il Questore ha pas­sato a Spagnuolo l’omicidio di una donna straniera bionda che, dopo averla ammazzata, le hanno bruciato mezzo viso. Il ca­davere è stato trovato nella zona nascosta degli orti lungo la pedonale che va al Campino. Poi c’è un altro fatto nuovo, di mi­nima importanza. Sul luogo del delitto niente più Bentivoglio e Buongusto, che tanto facevano da comparse. D’ora in avanti ci mandano un ispettore tecnico della Scientifica, il dottor Pacifico. Un tipo vecchiotto che è più scorbutico di Stroncapettini e che deve essere anche più rompicoglioni. Lo conosce?»

«Questo Pacifico è la prima volta che lo sento nominare. Fa comunque piacere sapere che avremo un collega scientifico fis­so con cui lavorare sul luogo del crimine.»

«Per il resto, solito silenzio su tutta la linea di Spagnuolo, che si muove senza nemmeno consultarci. Meno male che abbiamo l’ispettrice Cuomo che ci tiene informati quando glielo chiedia­mo.»

«Voi tenetemi informato, così almeno ragiono su qualcosa in questo schifo di posto, con tutto il rispetto per i presenti anche se assenti in quanto defunti. Di quell’altra cosa?»

«Niente. Ci sono sempre i posti di blocco intorno al paese ma per ora niente di niente. Se è nei dintorni non si muove perché è in un posto sicuro, anche se sono parecchi giorni che è alla macchia.»

«Un tipo come quello deve essere bene addestrato a soprav­vivere in condizioni precarie e nascondersi nelle nostre campa­gne non deve essere difficile per lui. Deve aver trovato il modo di procurarsi da mangiare e bere. Pensavo questo, bisogna stare molto attenti a qualsiasi fatto strano che può accadere perché…»

«Ma non aveva fame? Gli spaghetti diventano una palla!»

    «Hai ragione e poi a pancia piena si ragiona meglio.»

 

 

E ricordatevi che nelle indagini del commissario Cantagallo, oltre il giallo c’è molto di più.  Quindi non perdere l’occasione per andare in libreria e acquistare il libro " UNA NOTTE DI SETTEMBREil nuovo giallo del commissario Cantagallo che è stato pubblicato dalla LFA Publisher. 

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