L’investigatore
privato Marino Tombolo era un uomo che chiedeva poco alla vita,
preferiva dare piuttosto che ricevere: era fatto così. Era una persona
che aveva poche pretese. Sapeva, per esperienza, che la vita regalava
poco e chi pretendeva troppo rischiava di pagare a caro prezzo la sua
pretesa.
Non era comunque nemmeno un tipo che si lasciasse andare, anche
perché dalle sue parti, con tutto quel mare grosso, avrebbe rischiato
di affogare. A volte, in certe circostanze spinose e soprattutto non
retribuite dai clienti dell’agenzia, preferiva superare le situazioni
limitandosi a “galleggiare”, abbandonando la faccenda nelle proprie
acque, non prendendo posizione e allontanandosi in sordina come una boa
tirata verso la riva dalle onde del mare. Era un tipo molto attaccato ai
soldi, ma non per questo si poteva dire che fosse avaro. Per Tombolo
l’importante era risolvere i casi dei suoi clienti ed essere pagato per
arrivare tranquillo alla fine del mese.
Per
lui non c’era spazio per l’eroe del quartiere, il benefattore delle
vecchiette oppure il paladino dei poverelli, per quelle cose là c’erano i
Vigili urbani, gli addetti della Pubblica Assistenza oppure il parroco
del paese. Lui, era assodato, non si sarebbe mai e poi mai sporcato le
mani in faccende estranee all’agenzia e che avessero a che fare con dei
morti di fame o giù di lì, per giunta a gratis! A meno che. Perché c’era
sempre un “a meno che”. La condizione si veniva sempre a creare in
particolari e delicate situazioni su richiesta di una persona
altrettanto particolare e delicata che aveva molto ascendente
sull’investigatore Tombolo. Marino, infatti, investigava solo a
pagamento, “a meno che” non glielo chiedesse la sua amica-fidanzata
Rossella Sirena, medico del Poliambulatorio del porto di Spaccabellezze e
paladina dei poveri in canna locali, nazionali e anche internazionali
che transitavano in quel posto di mare. Tombolo, alla richiesta di
Rossella, sbuffava, tergiversava ma alla fine agiva e risolveva quello
che, in genere, non avevano risolto i Carabinieri del paese. Rossella,
in cambio dell’investigazione extra, si sdebitava con lui “in natura” e
così di pomeriggio tardi facevano all’amore a casa di Marino, nella
mansardina, incrementando, come diceva lei, la media settimanale dei
rapporti d’amore delle coppie quarantenni. Poi una cena a lume di
candela a base di pesce e vino bianco frizzante ghiacciato nella
terrazza vista tetti e mare, li faceva riconciliare con il mondo e con
se stessi, come se fossero una giovane coppia di sposini. Poi si
lasciavano, il sogno di Rossella svaniva e si perdeva lungo le strade
buie del paese che la riportavano a casa.
Ognuno
aveva i propri sogni. Tombolo sognava poco di notte ma aveva solo un
sogno nel cassetto: sposare, un giorno, Rossella Sirena in pompa magna
con tight firmatissimo e cilindro in tinta, con una cerimonia
sfarzosissima che avrebbe fatto parlare tutto Spaccabellezze minimo per
un anno intero.
Quel
giorno però era lontano perché Tombolo non riusciva a togliersi di
dosso quel lavoro che, secondo lui, gli impediva di mettere su famiglia
con la sua bella Rossella portandola all’altare. Tombolo aveva pensato
di cercare un lavoro più normale nell’entroterra, ma la bellezza di quei
posti e la nostalgia dei colori del mare l’avevano convinto a rimanere a
Spaccabellezze. In paese ormai lo conoscevano tutti e chi aveva un
problema da risolvere, sapeva che Tombolo glielo avrebbe risolto in
breve tempo. Lui, però, non riusciva a risolvere i suoi problemi d’amore
con Rossella. Ne era innamorato perso ma non voleva ammetterlo davanti a
lei per non farla soffrire.
Non
voleva sposarsi con Rossella perché era convinto che gli orari
impossibili del suo lavoro d’investigatore privato avrebbero fatto
fallire il matrimonio. Rossella era proprio una gran bella donna non
ancora quarantenne, capelli rossi ricci, carnagione chiara con leggere
lentiggini, grassottella come lui ma tonica, poco più bassa del suo
uomo, era sempre pronta a partire, al contrario del pantofolaio Marino.
Radiosa e solare, ispirava simpatia a prima vista e quando aveva Marino
al fianco poteva sfidare il mondo intero. Innamoratissima persa pure
lei, con poche certezze matrimoniali ma con la convinzione che prima o
poi sarebbe riuscita a portare all’altare l’irremovibile Marino.
Rossella lo convinceva per fare delle investigazioni extra senza essere
pagato e lo avrebbe convinto, ne era sicura, perfino a sposarla. Come un
grande mare spumeggiante che si preparava ad abbrancare un costone,
Rossella si organizzava per agguantare il recalcitrante Marino.
Tombolo
fino a quel momento resisteva alle impetuose ondate matrimoniali di
Rossella, come un piccolo scoglio in mezzo al mare. Ma come poteva un
piccolo scoglio arginare le ondate di un mare in tempesta?
I gialli dell'investigatore Tombolo sono pubblicati in ebook e cartaceo da Cristian Cavinato della Cavinato Editore International di Brescia, in collaborazione per il cartaceo con Lello Lucignano della LFA Publisher di Napoli, e li trovate in tutte le librerie online.
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Buona lettura a tutti voi.