venerdì 23 dicembre 2016

L'investigatore Tombolo: tutto casa e agenzia


L’investigatore privato Marino Tombolo era un uomo che chiedeva poco alla vita, preferiva dare piuttosto che ricevere: era fatto così. Era una persona che aveva poche pretese. Sapeva, per esperienza, che la vita regalava poco e chi pretendeva troppo rischiava di pagare a caro prezzo la sua pretesa. 
Non era comunque nemmeno un tipo che si lasciasse andare, anche perché dalle sue parti, con tutto quel mare grosso, avrebbe rischiato di affogare. A volte, in certe circostanze spinose e soprattutto non retribuite dai clienti dell’agenzia, preferiva superare le situazioni limitandosi a “galleggiare”, abbandonando la faccenda nelle proprie acque, non prendendo posizione e allontanandosi in sordina come una boa tirata verso la riva dalle onde del mare. Era un tipo molto attaccato ai soldi, ma non per questo si poteva dire che fosse avaro. Per Tombolo l’importante era risolvere i casi dei suoi clienti ed essere pagato per arrivare tranquillo alla fine del mese.
Per lui non c’era spazio per l’eroe del quartiere, il benefattore delle vecchiette oppure il paladino dei poverelli, per quelle cose là c’erano i Vigili urbani, gli addetti della Pubblica Assistenza oppure il parroco del paese. Lui, era assodato, non si sarebbe mai e poi mai sporcato le mani in faccende estranee all’agenzia e che avessero a che fare con dei morti di fame o giù di lì, per giunta a gratis! A meno che. Perché c’era sempre un “a meno che”. La condizione si veniva sempre a creare in particolari e delicate situazioni su richiesta di una persona altrettanto particolare e delicata che aveva molto ascendente sull’investigatore Tombolo. Marino, infatti, investigava solo a pagamento, “a meno che” non glielo chiedesse la sua amica-fidanzata Rossella Sirena, medico del Poliambulatorio del porto di Spaccabellezze e paladina dei poveri in canna locali, nazionali e anche internazionali che transitavano in quel posto di mare.  Tombolo, alla richiesta di Rossella, sbuffava, tergiversava ma alla fine agiva e risolveva quello che, in genere, non avevano risolto i Carabinieri del paese. Rossella, in cambio dell’investigazione extra, si sdebitava con lui “in natura” e così di pomeriggio tardi facevano all’amore a casa di Marino, nella mansardina, incrementando, come diceva lei, la media settimanale dei rapporti d’amore delle coppie quarantenni. Poi una cena a lume di candela a base di pesce e vino bianco frizzante ghiacciato nella terrazza vista tetti e mare, li faceva riconciliare con il mondo e con se stessi, come se fossero una giovane coppia di sposini. Poi si lasciavano, il sogno di Rossella svaniva e si perdeva lungo le strade buie del paese che la riportavano a casa.
Ognuno aveva i propri sogni. Tombolo sognava poco di notte ma aveva solo un sogno nel cassetto: sposare, un giorno, Rossella Sirena in pompa magna con tight firmatissimo e cilindro in tinta, con una cerimonia sfarzosissima che avrebbe fatto parlare tutto Spaccabellezze minimo per un anno intero.
Quel giorno però era lontano perché Tombolo non riusciva a togliersi di dosso quel lavoro che, secondo lui, gli impediva di mettere su famiglia con la sua bella Rossella portandola all’altare. Tombolo aveva pensato di cercare un lavoro più normale nell’entroterra, ma la bellezza di quei posti e la nostalgia dei colori del mare l’avevano convinto a rimanere a Spaccabellezze. In paese ormai lo conoscevano tutti e chi aveva un problema da risolvere, sapeva che Tombolo glielo avrebbe risolto in breve tempo. Lui, però, non riusciva a risolvere i suoi problemi d’amore con Rossella. Ne era innamorato perso ma non voleva ammetterlo davanti a lei per non farla soffrire.
Non voleva sposarsi con Rossella perché era convinto che gli orari impossibili del suo lavoro d’investigatore privato avrebbero fatto fallire il matrimonio. Rossella era proprio una gran bella donna non ancora quarantenne, capelli rossi ricci, carnagione chiara con leggere lentiggini, grassottella come lui ma tonica, poco più bassa del suo uomo, era sempre pronta a partire, al contrario del pantofolaio Marino. Radiosa e solare, ispirava simpatia a prima vista e quando aveva Marino al fianco poteva sfidare il mondo intero. Innamoratissima persa pure lei, con poche certezze matrimoniali ma con la convinzione che prima o poi sarebbe riuscita a portare all’altare l’irremovibile Marino. 
Rossella lo convinceva per fare delle investigazioni extra senza essere pagato e lo avrebbe convinto, ne era sicura, perfino a sposarla. Come un grande mare spumeggiante che si preparava ad abbrancare un costone, Rossella si organizzava per agguantare il recalcitrante Marino. 
Tombolo fino a quel momento resisteva alle impetuose ondate matrimoniali di Rossella, come un piccolo scoglio in mezzo al mare. Ma come poteva un piccolo scoglio arginare le ondate di un mare in tempesta? 


 I gialli dell'investigatore Tombolo sono pubblicati in ebook e cartaceo da Cristian Cavinato della Cavinato Editore International di Brescia, in collaborazione per il cartaceo con Lello Lucignano della LFA Publisher di Napoli, e li trovate in tutte le librerie online.
Qui sotto ci sono i link per la libreria IBS.it. 

 Buona lettura a tutti voi.



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