sabato 17 dicembre 2016

CANTAGALLO: il poliziotto e l'uomo


Oggi mi piace parlare del carattere del commissario Cantagallo perché molti amici e colleghi mi chiedono del suo carattere e di come si comporta oltre che nel commissariato,  anche in famiglia. I suoi comportamenti sono molto variabili ed è una persona che si comporta diversamente in situazioni e ambienti differenti. Sa di essere un poliziotto non perfetto e per questo cerca sempre la perfezione nel suo lavoro. Anche lui ha le sue manie, i suoi tic, le sue fissazioni che spesso ricadono sui suoi colleghi della squadra del commissariato. Tipo rigoroso, puntiglioso, preciso, senz'altro scomodo per la maggior parte delle persone che lo frequentano per ragioni di lavoro. Ma che appena torna a casa, svestendo gli abiti del poliziotto, si libera di tutte quelle caratteristiche pragmatiche per diventare un babbo e un marito assolutamente normale con tanti difetti, come tutti altri uomini.

Nell'occasione ho realizzato anche un trailer sul personaggio del commissario Cantagallo che oggi metterò a disposizione per farvi vedere e ascoltare  altre curiosità sul poliziotto dei gialli pubblicati da Cristian Cavinato della Cavinato Editore International. 
Come curiosità, vi anticipo che il trailer ha come sottofondo una musica particolare e c'è un perché: la musica è quella che Cantagallo ha scelto sul suo telefonino per capire quando lo chiamano dal commissariato...
 
Il commissario Cantagallo è un uomo dalla personalità completamente diversa: poliziotto rigoroso al lavoro, babbo casinaro a casa.
In casa è sempre pronto alla battuta, a scherzare, a strappare un sorriso. Tende a sdrammatizzare certi episodi tragici che accadono nel commissariato come nella vita, per cercare di imbrogliare il destino che, per motivi di lavoro o per vicende di famiglia, lo pone davanti a situazioni di cui farebbe volentieri a meno. 
Imbrogliare il destino è un concetto caro al commissario Cantagallo, ovvero scompaginare le carte della vita che sono già state consegnate ad ognuno di noi dal Grande Mazziere e che ogni persona deve giocare bene, anche se sono già state disposte sul tavolo. Un po’ come in quel gioco di carte che piace molto al commissario e a cui gioca con il figlio Luigi d’estate. Il gioco si chiama Machiavelli, dove ogni giocatore può sistemare a suo piacimento le carte già sul tavolo per riuscire a migliorare la propria situazione e anche a vincere se è in gamba. Minimizza volutamente certi fatti che gli accadono intorno per non ingigantire determinate circostanze di per se stesse angosciose perché vede sempre il “bicchiere mezzo pieno”, per dirla con i suoi proverbi. Così cerca d’ingannare il tempo, non riversando sulla famiglia i suoi problemi investigativi sul lavoro, pensando al futuro e facendo progetti per il nuovo viaggio da fare con la moglie e il figlio al prossimo anniversario di nozze. Non si eleva a paladino della Giustizia e nemmeno sale lo scalino del babbo perfetto perché non sono atteggiamenti che fanno parte del suo modo di essere. Essenzialmente è un uomo semplice che non ha smania di protagonismo, ama la famiglia e vuole fare bene il proprio lavoro insieme ai colleghi della sua squadra. Sul lavoro non ama i “cani sciolti”, vuole collaborazione. Dà molta importanza ai rapporti interpersonali fra lui e i colleghi per rafforzare l’unione del gruppo, e tutti i giorni pranzano insieme. Oltre della buona cucina, è anche un amante dei proverbi paesani, a cui fa a gara con un collega, Baccio. Odia il latino e tutte quelle frasi complicate che sono difficilmente comprensibili alle persone comuni e anche a lui. Proprio in questo suo comportamento si capisce lo spirito della semplicità del commissario Cantagallo: un uomo semplice che non per questo vuol dire modesto, ma piuttosto sincero, sobrio e attento alla realtà delle cose come alle persone. Tutto questo è riconducibile al concetto di semplice e di doppio. Semplice si deve intendere nel senso di "intero", ovvero di un uomo integro, integerrimo e sincero, che è opposto al concetto di doppio che assume il significato di falso, nel senso di un uomo ingannevole e fasullo dalla doppia personalità. A proposito di "doppio", il commissario Cantagallo è anche uno sportivo. Quando i tempi delle indagini glielo permettono, la domenica va a giocare con Razzo al Tennis Club di Collitondi, in genere di mattina e al campo numero 2.  





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