Il commissario Cantagallo
conosce benissimo le abitudini del vicario Bonadonna il quale obbliga il poliziotto a sorbirsi tutte le sue chiacchiere preliminari prima della riunione di Cantagallo con il Questore. Il vicario fornisce al poliziotto raccomandazioni, consigli, suggerimenti per il comportamento che dovrà tenere con il suo superiore, anticipando anche il succo della stessa riunione. Stavolta il vicario anticipa telefonicamente il Questore e in via preliminare comunica una cosa molto particolare al commissario Cantagallo che lo coglie di sorpresa.
Quello che segue è un estratto del
nuovo giallo del commissario Cantagallo che nel 2017 è stato pubblicato da
Cristian Cavinato della Cavinato Editore
International di Brescia. Il giallo "FLACONI E VECCHIE RICETTE" è un'indagine di paese che si
svolge a Collitondi, località toscana nelle zone del Chianti. Buona lettura!
Non fece in tempo a finire la frase che dal telefonino di Cantagallo,
appoggiato sul tavolo da lavoro, iniziò a sentirsi una famosa musica brasiliana.
“♫ Oye como va, mi ritmo…
Bueno pa' gozar, mulata… ♫”
Quella particolare suoneria personalizzata lo avvertiva che lo chiamava
Garçia. Aveva messo la nuova suoneria da quando il
vicario, prima di entrare nell’argomento della telefonata, gli faceva sempre
tre domande: “Oh, come va? Che fa? E in famiglia, in famiglia?”. Bonadonna le aveva
imparate al corso “Gestire le divergenze” e, da quel momento, non c’era
telefonata o colloquio che non rispettasse tale regola. E mai dimenticarsi di
salutare in modo cortese prima di iniziare, così gli avevano detto al corso.
“♫ Oye como va, mi ritmo…
Bueno pa' gozar, mulata… ♫”
Accettò la telefonata e, dopo il saluto, le fatidiche domande furono
pronunciate.
«Buonasera, commissario Cantagallo. Oh, come va? Che fa? E in famiglia, in famiglia?».
Allo stesso tempo, Cantagallo si era elaborato le sue personalissime tre
risposte che sapeva a mente e gliele sciorinò di seguito, senza tentennamenti,
come da copione. E anche lui dopo il saluto.
«Buonasera, vicario Bonadonna. Eh, abbastanza. S’indaga. Si tira avanti,
si tira avanti».
Il rituale si era concluso e il vicario passò al nocciolo della
telefonata.
«Cantagallo, testé il corriere interno mi ha recapitato un dispaccio
pervenuto nientepopodimeno che dal Procuratore Fontanarosa in persona. Con
questa telefonata sono a comunicarle la seguente disposizione di servizio. Mi
ascolti attentamente perché si tratta di un ordine della massima delicatezza e
di urgenza prioritaria che impatta fortemente con le indagini in corso presso
il commissariato di Collitondi».
Il commissario era frastornato da tutto quel rosario di frasi ampollose
e fuori moda. Ma come parlava il vicario? Non fece in tempo a darsi la risposta
perché rimase in silenzio a sentire quello che il vicario gli doveva dire. Era
rimasto ad ascoltarlo per tutto il tempo, col telefonino in mano ed era
successa una cosa strana. Aveva ascoltato in silenzio e poi aveva riattaccato,
senza nemmeno salutare. La telefonata non era stata come le altre dove si
assisteva a un continuo battibecco. Ma cosa poteva avergli detto Bonadonna?
Doveva essere una cosa talmente grave che il commissario non aveva voluto o
potuto replicare. Cantagallo rimase ancora un po’ in silenzio, assorto nei suoi
pensieri, inebetito. Inarcò le sopracciglia, quasi incredulo, e poi parlò ai
suoi.
Buona lettura con i
gialli del commissario Cantagallo.
I gialli di Cantagallo sono in
vendita anche su IBS in ebook e libro
P.S. Leggete quello che vi pare.
Ma
ricordate che:
"Leggere i gialli di Cantagallo non è un dovere
"Leggere i gialli di Cantagallo non è un dovere
ma è un piacere per l'autore (e per
l'editore)".
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