Il commissario Cantagallo quando è costretto a indagare sui delitti o presunti tali che accadono a Castiglioni Marina, si deve confrontare con un medico borioso e incapace che viene utilizzato come medico legale" dal maresciallo Guerra, in mancanza di uno vero. Il medico in questione è il dottor Lanzara, di servizo al Pronto Soccorso del porto del paese. Lanzara non sopporta il commissario Cantagallo che puntualmente respinge le tesi diagnostiche strampalate del medico per una causa di morte naturale e punta invece il dito sulla probabile causa del decesso che non è mai naturale perché è stato commesso un omicidio. Seguono scambi verbali coloriti senza mai venire alla vie di fatto (non ci scappa mai un cazzotto fra i due, per intendersi). Cantagallo a sua volta non può vedere il dottor Lanzara che tutte le volte lo guarda dall'alto in basso come se fosse uno dei più grandi luminari della Medicina Legale. Anche questa volta sembrerebbe che il dottore si sia sbagliato e Cantagallo ha tutte le ragioni per averla vinta su quel medico da cui nessuno si farebbe togliere nemmeno un'unghia incarnita.
Quello che segue è un estratto del
nuovo giallo del commissario Cantagallo che nel 2017 è stato pubblicato da
Cristian Cavinato della Cavinato Editore
International di Brescia. Il giallo "LA COLLANA DI AMBRA" è un'indagine di mare che si svolge a
Castiglioni Marina, borgo marinaro toscano nelle zone della Maremma. Buona lettura!
Guerra si rivolgeva a Lanzara perché
era l’unico dottore disponibile in paese per dargli un parere medico “inequivocabile”,
come affermava lo stesso Lanzara, sulle persone trovate morte a Castiglioni. Al
momento del ritrovamento di un cadavere, Guerra non poteva mai disporre di un
vero medico legale, che era sempre inviato in zona dopo qualche giorno dal
Comando dei Carabinieri di Rosereto. Il Lanzara, pur non avendo nessuna
cognizione di Medicina Legale, prima esaminava sommariamente il cadavere. Poi si
lanciava in ipotesi completamente campate in aria, pur di fare bella figura con
le Autorità locali. Tutte le volte ricordava che a Castiglioni si moriva solo
per cause naturali, accidentali, eccessi da turisti o bravate giovanili che
portavano alla morte. Quando gli sottoponevano il cadavere di una persona
morta, non gli veniva mai in mente che si potesse trattare di un omicidio. E di
questo ne era sempre sicuro in modo “inequivocabile”, come diceva lui.
Così come il commissario era sempre sicuro che tutte le opinioni del
dottor Lanzara fossero buone non per un’autopsia ma per una sagra di paese.
Cantagallo era convinto che l’unica cosa su cui quel dottore poteva esprimersi,
senza sbagliare, fosse nel fare l’autopsia di una porchetta!
In quegli anni d’indagini svolte in paese, puntualmente, tutte le volte
che Lanzara si pronunciava nell’autopsia di un cadavere, non ne aveva mai
azzeccata una. Ciò nonostante, manteneva sempre un atteggiamento borioso di
superiorità nei confronti di tutti, soprattutto del commissario. Cantagallo non
lo sopportava e la cosa era reciproca. I due non lo davano a vedere, se lo
dicevano proprio in faccia.
«Dottor Lanzara, c’è anche lei? Le si è fulminato l’Allegro Chirurgo?
Stia attento a dove mette le mani, che qui non c’è la lampadina che suona!».
«Commissario Cantagallo, anche lei qui? Quando mi hanno avvertito di un
cadavere in spiaggia, pensavo di trovarla stecchita per una brutta congestione,
da nuotata dopo colazione!».
«Mi dispiace, dottore. La mattina mi mantengo leggero e faccio il bagno
rigorosamente dopo tre ore. Stavolta, cosa ha trovato? Mi hanno detto una
siringa. Ma ha guardato bene? Non è che un po’ più in là c’è un coltello
insanguinato?».
«Ho una vista buona, io. Questa ragazza è morta per overdose e glielo
posso mettere per scritto. Una povera disgraziata straniera che, per un eccesso
di follia globalizzante, si è iniettata una dose mortale di eroina. Gli
stranieri dovrebbero ritornare tutti al proprio paese, senza stare qui da noi a
rompere i coglioni. Gironzolano, mangiano, bevono e si drogano. Lavorano
portando via il lavoro alla gente del posto e poi si lamentano se non gli danno
una casa. E poi che ci fa qui una polacca? In Polonia i polacchi, in Italia gli
italiani! E che cazzo! Il mio parere inequivocabile è questo: “La ragazza era
una drogata abituale e, senza ombra di dubbio, è morta per una dose mortale di eroina,
assunta tramite iniezione endovenosa. La morte risale a ieri sera tardi, fra le
nove e la mezzanotte”».
Lanzara concluse il suo sermone ospedaliero, standosene seduto sul bordo
esterno della passatoia delle cabine. Curvo nella postura, teneva le braccia
dondolanti e penzolava i piedi fuori dal bordo: sembrava un gigantesco polipo
che, da quanto fosse brutto, era stato giudicato indigesto pure per il
cacciucco e dimenticato lì. Lo rendeva umano un mezzo sigaro spento, che teneva
stretto alla destra della bocca, anche quando parlava. Indossava una
magliettina dal colore indefinibile, con la scritta a grandi lettere “BOMBAY”,
piena di forfora sulle spalle, e dei pantaloni color kaki, corti al ginocchio
che non avevano visto la lavatrice da qualche settimana. Completavano il quadro
desolante, un paio di infradito rosse che, a causa del colore scuro dei piedi, non
dovuto a un’abbronzatura africana ma piuttosto a un mancato lavaggio per
rottura dell’impianto idraulico, spiccavano come dei coralli su un fondale
marino notturno.
Cantagallo aveva assistito al consueto teatrino del dottore, aveva
ascoltato il suo parere “inequivocabile”, eccetera eccetera.
Intanto, il maresciallo Tompetrini si era avvicinato al commissario per
dargli le solite spiegazioni.
«Anche stavolta, il maresciallo Guerra non c’è l’ha fatta a non
coinvolgerla. Abbiamo telefonato al bagno Rivabella e ci hanno detto che faceva
una passeggiata da queste parti. Allora, Guerra ha preso l’occasione al volo e
siamo venuti a prenderla col gommone della Capitaneria».
«Che vuole che le dica, sono qua. E speriamo che stavolta non si tratti
davvero di un omicidio. Visto che il Lanzara ha detto che…».
«Non s'illuda. Il dottor Lanzara, con tutto il rispetto, mi sembra che non
c’abbia capito nulla. La ragazza non sembrerebbe una che si drogasse abitualmente.
Lo vedrà anche lei».
I gialli di Cantagallo sono in vendita anche su IBS in ebook e libro
P.S.
Leggete quello che vi pare.
Ma
ricordate che:
"Leggere i gialli di Cantagallo non è un dovere
"Leggere i gialli di Cantagallo non è un dovere
ma è un piacere per l'autore (e per
l'editore)".
Nessun commento:
Posta un commento