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giovedì 20 novembre 2014
LEGGI GRATIS "Un vecchio tappeto persiano"
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giovedì 6 novembre 2014
Pubblicato il giallo "SEGRETO FRA LE RIGHE" in epub
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il nuovo giallo 2014 delle inchieste marine del commissario Cantagallo
LO POTETE TROVARE NELLE LIBRERIE ONLINE
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Pubblicato il giallo "UN VECCHIO TAPPETO PERSIANO" in epub
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il nuovo giallo 2014 del commissario Cantagallo
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il nuovo giallo 2014 del commissario Cantagallo
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sabato 4 ottobre 2014
ANTEPRIMA SEGRETO FRA LE RIGHE
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SEGRETO FRA LE RIGHE
In anteprima il nuovo sito internet dedicato ai gialli del commissario Cantagallo dove potete leggere le curiosità sul personaggio e le anticipazioni sui nuovi gialli in corso di pubblicazione.
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SEGRETO FRA LE RIGHE
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ANTEPRIMA UN VECCHIO TAPPETO PERSIANO
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UN VECCHIO TAPPETO PERSIANO
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SEGRETO FRA LE RIGHE
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UN VECCHIO TAPPETO PERSIANO
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Le indagini del commissario Cantagallo
Le indagini del commissario Cantagallo pubblicate dal dottor Cristian Cavinato della CavinatoEditore
nternational di Brescia.
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http://www.webalice.it/spidermara/cantagallo_2014.htm
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domenica 6 luglio 2014
Tecnica d'indagine e "mosaico criminale" del commissario Cantagallo
Ogni
oggetto, ogni traccia, ogni prova parla con il suo linguaggio al
commissario Cantagallo: questo è quello che dice lui. Per Cantagallo
ogni bravo investigatore deve riuscire a comprendere il linguaggio di
ogni oggetto. Cantagallo cerca sempre di migliorare la propria tecnica
di analisi dei fatti criminali. Ogni pezzo del suo “mosaico criminale”,
come dice lui, doveva avere la sua collocazione precisa.
Il commissario inquadrava ogni crimine in quello che amava definire come il “mosaico criminale”. Ogni indizio, prova, fatto era configurato come il singolo pezzo di un mosaico che doveva essere composto per scoprire il colpevole. Per rafforzare tale concetto, nel suo ufficio, dietro la scrivania, aveva attaccato al muro una stampa della riproduzione del mosaico della “Battaglia di Isso”, riconosciuto a livello internazionale come emblema dell’arte mosaicista. Non solo. Quel mosaico rappresentava anche l’intelligente vittoria di Alessandro Magno sul re persiano Dario. Il persiano volle affidare la sua vittoria solo al gran numero di uomini, ma fu sconfitto perché la forza numerica si trasformò in una debolezza operativa. Alessandro Magno invece vinse con un minor numero di uomini grazie alla loro intelligenza e alla sua tattica. Questo era un concetto caro anche a Cantagallo che si era dotato di un piccolo “esercito” di nove fidati colleghi.
Per il commissario Cantagallo tutte le ipotesi devono essere suffragate da prove certe e incontrovertibili. “Una supposizione priva d'evidenza, con il Questore Zondadari, ha poca consistenza.”, questo spesso dice il commissario ai suoi colleghi, quando sono nel pieno di un’indagine. A volte Cantagallo entra in “crisi michelangelesca” ed è stato tentato dal chiedere a qualche oggetto: “Perché non parli?”, come fece all’epoca un altro toscano molto più famoso di lui. Sembra strano, ma certe volte anche gli oggetti “parlano” a Cantagallo. Non in modo chiaro e udibile da tutti, certamente. Semmai, ognuno di loro parla con un certo linguaggio particolare che deve essere bene interpretato, per essere compreso nel modo giusto. Ogni oggetto parla una lingua ai più sconosciuta, ma che può benissimo essere compresa da un abile investigatore. Un bravo poliziotto, così, è in grado di fare da “interprete” e può interpretare il significato di quello che un oggetto vuol dire. Sta al commissario e ai suoi uomini capire il linguaggio degli oggetti raccolti durante una indagine, decifrarne il messaggio e scoprire il vero contenuto, che contribuisce alla soluzione di un omicidio.
La tecnica d’indagine è particolare: è seguita ogni traccia e ogni indizio che, per Cantagallo, costituiscono le tessere di un “mosaico criminale”. Completato il “mosaico”, l'indagine è risolta e l’omicida smascherato. Il commissario analizza i fatti nella sua "stanza da lavoro", il vero e proprio laboratorio investigativo del commissariato. Cantagallo cerca sempre di ricostruire il luogo in cui è avvenuto il crimine e prende in considerazione ogni piccolo dettaglio: visiona anche il filmino girato sul luogo del delitto per immedesimarsi meglio nella scena in cui si è svolto l’omicidio. Il commissario è molto attento al luogo del crimine e alla scena del delitto nel suo complesso: indossa sempre e fa indossare ai suoi colleghi guanti mono uso per le mani e scarpini in plastica sopra le scarpe, per non contaminare l'ambiente. La sua tecnica d'indagine è particolare e con un colpo di genio finale riesce sempre a incastrare il colpevole e a farlo confessare.
Il commissario inquadrava ogni crimine in quello che amava definire come il “mosaico criminale”. Ogni indizio, prova, fatto era configurato come il singolo pezzo di un mosaico che doveva essere composto per scoprire il colpevole. Per rafforzare tale concetto, nel suo ufficio, dietro la scrivania, aveva attaccato al muro una stampa della riproduzione del mosaico della “Battaglia di Isso”, riconosciuto a livello internazionale come emblema dell’arte mosaicista. Non solo. Quel mosaico rappresentava anche l’intelligente vittoria di Alessandro Magno sul re persiano Dario. Il persiano volle affidare la sua vittoria solo al gran numero di uomini, ma fu sconfitto perché la forza numerica si trasformò in una debolezza operativa. Alessandro Magno invece vinse con un minor numero di uomini grazie alla loro intelligenza e alla sua tattica. Questo era un concetto caro anche a Cantagallo che si era dotato di un piccolo “esercito” di nove fidati colleghi.
Per il commissario Cantagallo tutte le ipotesi devono essere suffragate da prove certe e incontrovertibili. “Una supposizione priva d'evidenza, con il Questore Zondadari, ha poca consistenza.”, questo spesso dice il commissario ai suoi colleghi, quando sono nel pieno di un’indagine. A volte Cantagallo entra in “crisi michelangelesca” ed è stato tentato dal chiedere a qualche oggetto: “Perché non parli?”, come fece all’epoca un altro toscano molto più famoso di lui. Sembra strano, ma certe volte anche gli oggetti “parlano” a Cantagallo. Non in modo chiaro e udibile da tutti, certamente. Semmai, ognuno di loro parla con un certo linguaggio particolare che deve essere bene interpretato, per essere compreso nel modo giusto. Ogni oggetto parla una lingua ai più sconosciuta, ma che può benissimo essere compresa da un abile investigatore. Un bravo poliziotto, così, è in grado di fare da “interprete” e può interpretare il significato di quello che un oggetto vuol dire. Sta al commissario e ai suoi uomini capire il linguaggio degli oggetti raccolti durante una indagine, decifrarne il messaggio e scoprire il vero contenuto, che contribuisce alla soluzione di un omicidio.
La tecnica d’indagine è particolare: è seguita ogni traccia e ogni indizio che, per Cantagallo, costituiscono le tessere di un “mosaico criminale”. Completato il “mosaico”, l'indagine è risolta e l’omicida smascherato. Il commissario analizza i fatti nella sua "stanza da lavoro", il vero e proprio laboratorio investigativo del commissariato. Cantagallo cerca sempre di ricostruire il luogo in cui è avvenuto il crimine e prende in considerazione ogni piccolo dettaglio: visiona anche il filmino girato sul luogo del delitto per immedesimarsi meglio nella scena in cui si è svolto l’omicidio. Il commissario è molto attento al luogo del crimine e alla scena del delitto nel suo complesso: indossa sempre e fa indossare ai suoi colleghi guanti mono uso per le mani e scarpini in plastica sopra le scarpe, per non contaminare l'ambiente. La sua tecnica d'indagine è particolare e con un colpo di genio finale riesce sempre a incastrare il colpevole e a farlo confessare.
Le passeggiate digestive lungo il fiume
In genere, il commissario Cantagallo, insieme a Bandino e a Razzo, quando pranzavano al ristorante "Attanasio" facevano la consueta passeggiata digestiva lungo il corso del fiume Marna. Per abitudine, facevano una lunga e salutare camminata quotidiana sulla stradina pedonale che costeggiava dall’alto il corso del fiume. Infatti, da pochi anni, era stata realizzata dal Comune una confortevole pista polivalente, abbastanza ampia per le persone e anche per le biciclette, che si allungava per alcuni chilometri lungo la sponda destra del fiume. In breve tempo, quella strada lungo il fiume era diventata il punto di ritrovo di molti collitondesi, grazie agli interventi dell’amministrazione comunale. Così, la comunità si poteva riappropriare di un’altra zona della cittadina, piacevolmente valorizzata da strade, panchine e lampioni, che altrimenti rischiava di rimanere nascosta fra gli argini naturali del fiume. Per il commissario e i suoi uomini era quello il modo per fare un po’ di sano movimento e l’occasione per ragionare a voce alta su certi problemi di lavoro. In genere, dopo pranzo, uscivano dal ristorante Attanasio e dall’antistante piazza Manzoni si dirigevano verso il ponte di legno che si innestava sulla pista pedonale lungo il fiume. Passato il ponte giravano subito a destra, per incamminarsi in direzione Campino, verso la zona chiamata Malvoni. Poi Il percorso, un po’ lungo il fiume e un po’ fra le strade del centro, li avrebbe riportati verso il commissariato, dopo un bel giro di circa mezzora.
Il Questore Zondadari
Il Questore, dottor Vittorio Fumi Zondadari, è stato soprannominato Zorro dal commissario Cantagallo perché il Questore ama firmare i provvedimenti con il proprio cognome a grandi lettere, soprattutto la zeta di Zondadari è talmente grande che sembra la famosa zeta dello spadaccino d’altri tempi e che gli ha fatto guadagnare il soprannome di Zorro da parte degli uomini della squadra del commissario. Il Questore cita sempre perfettamente le frasi latine, all’inizio o alla fine di ogni discorso, pur sapendo che fanno imbestialire il commissario che, avendo fatto ragioneria e poi la facoltà di Scienze politiche, non capisce mai bene la frase latina che il Questore gli ha detto. Poi, quando i casi si complicano oppure vanno per le lunghe, approfitta della situazione per mettere in difficoltà il commissario e lo apostrofa in modo sgarbato dandogli di ragioniere. Il Questore lo schernisce, fingendo di dimenticarsi che il commissario oltre ad essere ragioniere è pure laureato con tanto di lode. Zondadari parla sempre un italiano cattedratico e ricercato, sempre infarcito di paroloni, perché è nato nella città di Castronuovo, dove, a suo dire, si parla e si scrive il vero italiano e non quella sorta di dialettaccio strascicato, sgrammaticato e volgare che parla il commissario e tutti gli uomini della sua squadra. La vera passione del Questore è il "Palio dei Somari": lui è il capitano della nobile contrada "Gavone" della città di Castronuovo, dove si corre il Palio.
Il vicario Bonadonna
Il vice Questore vicario, dottor Raffaele Bonadonna è stato soprannominato Garçia dal commissario Cantagallo. Bonadonna sopporta a malapena il Questore Zondadari, proprio come il celebre sergente Garçia impacciato antagonista di Zorro dei racconti dello scrittore Johnston McCulley, da cui il suo soprannome. Bonadonna parlando con il commissario gli dà sempre del lei e lo tiene a distanza. Bonadonna cerca comunque e sempre di imitare il Questore citando maldestramente delle improbabili frasi latine senza mai azzeccarne il senso, il significato e dicendole sempre a sproposito. Il vicario, prima delle riunioni col Questore, convoca sempre il commissario Cantagallo in colloqui che le precedono: i cosiddetti da Cantagallo "preliminari". Il vicario parla e pretende di essere ascoltato in silenzio dal commissario che non ha mai la possibilità di controbattere o almeno di intervenire.
Il paese di Collitondi
Collitondi vantava delle ragioni e delle tradizioni storiche importanti che si spingevano fino e oltre il medioevo per l’innata ospitalità della gente del posto che da sempre si era contraddistinta per dare asilo agli oppressi e riparo ai perseguitati. L’antica e ammirevole tradizione storica di solidarietà umana rimaneva intatta e incontrastata ancora oggi. Il grande impegno sociale della comunità di Collitondi era noto da anni in tutta la provincia castrese e faceva distinguere in positivo il paese. Il popolo collitondese, con tutte le sue numerose associazioni di volontariato, di assistenza alle categorie disagiate e agli anziani, con tutte le iniziative improntate al sociale, rappresentava un esempio da imitare per la grande capacità della sua gente di prestarsi reciproca assistenza e di fornirla agli altri, anche se provenienti da paesi stranieri. Gente semplice quella dei collitondesi, schietti, concreti, chiusi, a volte, in certe sane tradizioni popolari, ma sempre con un grande cuore, pronto ad aprirsi nel nome della solidarietà umana verso le persone di ogni origine. Forse era anche questo aspetto sociale della comunità di Collitondi che aveva contribuito a far rimanere il commissario in questo paesello industriale della Val Marna, dove aveva trovato la donna della sua vita e dove era nato suo figlio. Come a volte capita, quando s'incontra e si frequenta una donna che a prima vista non ci sembra proprio bella, il commissario Cantagallo, piano, piano, aveva incominciato ad apprezzare la bellezza particolare e le doti di quel piccolo paese incastonato fra le verdi valli del fiume Marna. L’aveva poi osservato nelle varie ore del giorno e della notte, trovando, per pura fatalità, delle zone panoramiche inaspettate, cercando dei luoghi nel borgo vecchio che potevano fargli vedere o meglio rivedere quello che ancora di antico racchiudeva il paese. Quando il lavoro gli concedeva qualche pausa, addirittura portava la moglie e il figlio a fare un giro in certi luoghi che non sembravano nemmeno appartenere a Collitondi. Alcuni punti di vista andavano cercati e spesso erano scoperti quasi per caso dal nostro commissario durante le sue indagini. Il commissario Cantagallo di una cosa era certo; non si era mai pentito di aver scelto quel paese per abitare e vivere ed era sicuro che per niente al mondo avrebbe desiderato di andare in un altro paese della provincia castrese.
venerdì 20 giugno 2014
Le situazioni al commissariato di Collitondi
La porta dell'ufficio di Cantagallo deve stare sempre aperta,
spalancata, altrimenti il commissario si sente come soffocare e nessuno
deve toccare la disposizione degli oggetti della sua scrivania, ma di questo ne parleremo più avanti.
Cantagallo non sopporta gli interrogatori lunghi dove deve ascoltare molte persone di scarso interesse per le indagini e in questi casi delega la sua vice Nicoletta o gli altri ispettori. Successivamente, quando i colleghi hanno già fatto la prima scrematura, si decide ad interrogare i singoli testimoni per ascoltare quanto hanno da dire.
Talvolta il lunedì mattina trova tutti gli oggetti della scrivania spostati e messi sotto-sopra, come se notte tempo si fossero introdotti dei ladri nel suo ufficio. La spiegazione di tutto questo è abbastanza semplice, in quanto le donne delle pulizie della ditta “Velox” di Castronuovo sembra che abbiano ingaggiato con il commissario una sorta di lotta senza quartiere. Il commissario sistema logicamente tutti gli oggetti della sua scrivania e non vuole che nessuno glieli sposti, ma poi ogni settimana le “puliziotte” distrattamente, dicono loro, provvedono a scombussolare tutto l’ambaradan del commissario con la scusa di dover pulire accuratamente dalla polvere la sua scrivania. Il commissario, nel vedere la sua scrivania profanata dalle “puliziotte” o “signore Mastrolindo”, si rassegna a quel destino ingrato e rimette a posto tutti gli oggetti spostati.
Il venerdì, in genere, è l’altro giorno fatidico del commissariato per i pranzi offerti dalla signora Faraoni. Il fatto è che dalla finestra del suo ufficio, a volte anche molto prima dell’ora di pranzo, si sente sempre un buon profumino di roba da mangiare, che arriva dalle case vicine al commissariato. Tale profumo, lo costringe a chiudere la finestra per evitare di essere spinto da un istinto irresistibile di mangiare qualcosa prima di pranzo. La spiegazione di quel fatto non era casuale. Spesso e volentieri tale profumo paradisiaco era scientificamente provocato dalla signora Faraoni Valeriana, vedova Bellavista. La signora, nonostante la sua età di più di settanta anni, si diverte a “prendere per la gola” il commissario. Sa che il profumo della preparazione delle sue pietanze, dei sughi di carne soprattutto, fa “perdere la testa e vincere l’appetito” del commissario Cantagallo. Addirittura la signora Valeriana si presenta nel commissariato senza preavviso portando delle pietanze fragranti e gustose. I piatti sono dei veri e propri manicaretti gastronomici di pura cucina toscana contadina, preparati appositamente per il commissario. La signora Faraoni non manca occasione per metterlo piacevolmente a disagio nei confronti dei suoi colleghi. Le ragioni delle attenzioni della signora Valeriana sono spiegate dal fatto che anni addietro il commissario aveva fatto arrestare i colpevoli del furto compiuto ai danni dell’oreficeria “Oreficeria Bellavista”, di proprietà del marito buonanima, Rodolfo. Il commissario riuscì anche a recuperare i gioielli del malloppo in modo rocambolesco, quasi eroico. Da quel momento la signora Faraoni si è sentita sempre in debito con il nostro commissario Cantagallo. Allora tutte le settimane s’inventa un piatto prelibato e lo porta al commissariato in una quantità che basta e avanza per tutta la squadra.
Le vicende del commissariato sono caratterizzate dai ragionamenti investigativi con i colleghi della sua squadra. I colloqui fra il commissario e i suoi colleghi si svolgono nella "stanza da lavoro" oppure durante le passeggiate "digestive" del dopo pranzo lungo il corso del fiume Marna. La passeggiata è d’obbligo dopo gli appetitosi pasti consumati al ristorante “Attanasio” dove la signora Romina Anselmi tiene riservata al commissario e ai due colleghi, Bandino e Razzo, una piccola saletta per non essere disturbati. Il commissario Cantagallo è il protagonista di certi battibecchi investigativi, a colpi di proverbi toscani e frasi latine, con il Questore Fumi Zondadari, detto Zorro, della Questura di Castronuovo. Il commissario vuole scoprire il colpevole di ogni delitto a tutti i costi, mentre il Questore fa di tutto per scansare ogni indagine insidiosa. Alla fine della discussione la spunta sempre il commissario Cantagallo che riesce a sbrogliare l'indagine nel giro di pochi giorni e a scoprire il colpevole. E tutto grazie alla sua particolare e minuziosa tecnica d'indagine.
Cantagallo non sopporta gli interrogatori lunghi dove deve ascoltare molte persone di scarso interesse per le indagini e in questi casi delega la sua vice Nicoletta o gli altri ispettori. Successivamente, quando i colleghi hanno già fatto la prima scrematura, si decide ad interrogare i singoli testimoni per ascoltare quanto hanno da dire.
Talvolta il lunedì mattina trova tutti gli oggetti della scrivania spostati e messi sotto-sopra, come se notte tempo si fossero introdotti dei ladri nel suo ufficio. La spiegazione di tutto questo è abbastanza semplice, in quanto le donne delle pulizie della ditta “Velox” di Castronuovo sembra che abbiano ingaggiato con il commissario una sorta di lotta senza quartiere. Il commissario sistema logicamente tutti gli oggetti della sua scrivania e non vuole che nessuno glieli sposti, ma poi ogni settimana le “puliziotte” distrattamente, dicono loro, provvedono a scombussolare tutto l’ambaradan del commissario con la scusa di dover pulire accuratamente dalla polvere la sua scrivania. Il commissario, nel vedere la sua scrivania profanata dalle “puliziotte” o “signore Mastrolindo”, si rassegna a quel destino ingrato e rimette a posto tutti gli oggetti spostati.
Il venerdì, in genere, è l’altro giorno fatidico del commissariato per i pranzi offerti dalla signora Faraoni. Il fatto è che dalla finestra del suo ufficio, a volte anche molto prima dell’ora di pranzo, si sente sempre un buon profumino di roba da mangiare, che arriva dalle case vicine al commissariato. Tale profumo, lo costringe a chiudere la finestra per evitare di essere spinto da un istinto irresistibile di mangiare qualcosa prima di pranzo. La spiegazione di quel fatto non era casuale. Spesso e volentieri tale profumo paradisiaco era scientificamente provocato dalla signora Faraoni Valeriana, vedova Bellavista. La signora, nonostante la sua età di più di settanta anni, si diverte a “prendere per la gola” il commissario. Sa che il profumo della preparazione delle sue pietanze, dei sughi di carne soprattutto, fa “perdere la testa e vincere l’appetito” del commissario Cantagallo. Addirittura la signora Valeriana si presenta nel commissariato senza preavviso portando delle pietanze fragranti e gustose. I piatti sono dei veri e propri manicaretti gastronomici di pura cucina toscana contadina, preparati appositamente per il commissario. La signora Faraoni non manca occasione per metterlo piacevolmente a disagio nei confronti dei suoi colleghi. Le ragioni delle attenzioni della signora Valeriana sono spiegate dal fatto che anni addietro il commissario aveva fatto arrestare i colpevoli del furto compiuto ai danni dell’oreficeria “Oreficeria Bellavista”, di proprietà del marito buonanima, Rodolfo. Il commissario riuscì anche a recuperare i gioielli del malloppo in modo rocambolesco, quasi eroico. Da quel momento la signora Faraoni si è sentita sempre in debito con il nostro commissario Cantagallo. Allora tutte le settimane s’inventa un piatto prelibato e lo porta al commissariato in una quantità che basta e avanza per tutta la squadra.
Le vicende del commissariato sono caratterizzate dai ragionamenti investigativi con i colleghi della sua squadra. I colloqui fra il commissario e i suoi colleghi si svolgono nella "stanza da lavoro" oppure durante le passeggiate "digestive" del dopo pranzo lungo il corso del fiume Marna. La passeggiata è d’obbligo dopo gli appetitosi pasti consumati al ristorante “Attanasio” dove la signora Romina Anselmi tiene riservata al commissario e ai due colleghi, Bandino e Razzo, una piccola saletta per non essere disturbati. Il commissario Cantagallo è il protagonista di certi battibecchi investigativi, a colpi di proverbi toscani e frasi latine, con il Questore Fumi Zondadari, detto Zorro, della Questura di Castronuovo. Il commissario vuole scoprire il colpevole di ogni delitto a tutti i costi, mentre il Questore fa di tutto per scansare ogni indagine insidiosa. Alla fine della discussione la spunta sempre il commissario Cantagallo che riesce a sbrogliare l'indagine nel giro di pochi giorni e a scoprire il colpevole. E tutto grazie alla sua particolare e minuziosa tecnica d'indagine.
La squadra del commissariato di Collitondi
Facciamo ora la conoscenza dei più stretti collaboratori del commissario Cantagallo, quelli che sono i componenti della sua squadra con i quali ragiona dei delitti nella “stanza da lavoro”:
-la vice Nicoletta Turchi, abile, cordiale e caparbia che Cantagallo, a volte, chiama con il soprannome di "Turca";
-l'ispettore capo Marcello Bandini detto "Bandino", preciso, ruvido ed efficiente;
-l'ispettore capo Massimo Razzi detto "Razzo", rapido, impulsivo ed efficace;
-il sovrintendente capo Massimo Bacciottini detto "Baccio", preciso e prezioso archivista del commissariato, esperto di proverbi e di classificazioni di libri;
-la sovrintendente Anna Capperucci detto "Cappera", semplice, attenta e sensibile;
-i sovrintendenti Nicola Mannucci detto "Manno" e Gabriele Neretti detto "Nero", categorici, ragionieri e ragionatori, sono tutti e due alti e biondi, sembrano due fratelli e sono le guardie del corpo della vice Turchi, inoltre sono esperti di amministrazione e contabilità;
-gli agenti scelti Lolita Bandini, sorella di "Bandino", detta ovviamente "Bandina" e Lucia Antichi detta "Antica", due donne energiche, attente osservatrici e implacabili contro i criminali.
Il commissariato si trova nella deliziosa piazza Martiri Val Marna, nel centro del paese di Collitondi, vicino a via Maestra.
Il carattere del commissario Cantagallo
Cantagallo ha un rapporto difficile con il Questore Zondadari, il suo capo della Questura di Castronuovo. Fra le tante cose che non sopporta del Questore, frasi latine a prescindere, c’è il "Palio dei somari". Il Palio è la delizia del Questore Zondadari e questo è un altro elemento che contribuisce a deteriorare i rapporti fra i due. Cantagallo non sopporta il Questore che cita sempre delle frasi latine e che è sempre impegnato con il “Palio dei somari” della città di Castronuovo. Il commissario Cantagallo ama i proverbi, con particolare interesse per quelli toscani, perché sono il frutto semplice della saggezza antica dei nostri nonni e fanno parte del patrimonio di una cultura popolare che non deve essere dimenticata. Non è assolutamente vero che parla in dialetto. Solo un piccolo accenno di dialetto, ma è nella natura umana di ogni toscano. E’ fermamente convinto che in ogni frase latina sia nascosto il vero significato delle cose, mentre in ogni proverbio si nasconde una piccola verità. Per il commissario, i proverbi sono stati ed sono ancora oggi la saggezza dei popoli. I proverbi fanno parte di un grande patrimonio, formato dal dialetto, dalla mentalità, dalle tradizioni popolari e tante altre cose ancora. In breve, da quella che può essere definita come la cultura popolare. Tale cultura è generalmente tramandata dagli uomini ai propri discendenti e per molti secoli i proverbi sono stati, probabilmente, l’unica scuola per decine di generazioni di nostri antenati. Attraverso di essi si tramandano le usanze, le abitudini, la visione del mondo, si comunicavano le regole della morale e del comportamento nella vita di tutti i giorni. I proverbi, spesso, sono utilizzati, in senso umoristico, per indicare certi caratteri umani e molte volte con il loro utilizzo si sanciscono delle vere e proprie consuetudini di vita sociale che finiscono per diventare costume. I proverbi contengono i consigli più disparati su qualsiasi argomento e per qualsiasi circostanza della vita. I proverbi e certe espressioni verbali permettono di comprendere molti aspetti del carattere e della storia non scritta dei nostri vecchi. Attraverso i proverbi e i modi di dire, si riesce a scoprire il volto più autentico dei nostri antenati. Si può capire meglio, le ragioni di molti nostri modi di essere e della nostra identità di popolo, con comportamenti particolari che ben identificano e che differenziano gli abitanti diversi dei paesi vicini. Per tutte queste ragioni, per il commissario Cantagallo i proverbi sono un patrimonio culturale di tutti e devono essere salvaguardati. La citazione latina, per Cantagallo, appartiene al passato, non appartiene al modo di parlare della gente comune. Manifesta una sorta di distacco con le persone semplici e umili, segna la distanza fra “il dire” e “il fare”. Rappresenta, per certi personaggi incompetenti, l’ultimo baluardo per giustificare un nulla di fatto, per offuscare un fatto evidente, per rendere fumosa una spiegazione che non esiste. Cantagallo, nei colloqui con il Questore Zondadari, subito, non capisce mai bene la frase latina che il Questore gli ha detto. Poi, quando ritorna in ufficio, con l’aiuto di Baccio e sforzandosi di ricordare la frase, cerca di tradurla per capirne il vero significato. Non può essere diversamente: un commissario che è in grado di tradurre i "messaggi" degli oggetti di un’indagine, può non essere in grado di tradurre le frasi di un Questore? Sull'argomento dell'interpretazione dei "messaggi" degli oggetti ne parliamo più avanti a proposito della tecnica d’indagine. A volte accomoda alcuni proverbi a suo piacimento per adattarli a certe situazioni, soprattutto nei suoi incontri con il Questore.
SEGRETO FRA LE RIGHE : IL BOOKTRAILER
Il video è su youtube all'indirizzo
https://www.youtube.com/watch?v=jK7TIPdVfcY
UN VECCHIO TAPPETO PERSIANO : IL BOOKTRAILER
Buona visione.
http://youtu.be/GOOghk7JV9I
lunedì 16 giugno 2014
Le abitudini del commissario Cantagallo
Angelo Cantagallo è nato circa quaranta anni fa a Montecaiano, un paese immaginario in provincia di Firenze, da una famiglia di umili origini che facevano i contadini nella campagne dell'omonimo paese. Si è diplomato in Ragioneria a Firenze e poi si è laureato in Scienze Politiche con il massimo dei voti e la lode, sempre a Firenze. Ha iniziato la sua carriera poco dopo i trent'anni, ha fatto un apprendistato che lo ha portato a Collitondi come commissario (personaggio edito in ebook nel 2014 da Cavinato Editore).
Angelo Cantagallo ha l’abitudine quotidiana di “sentire il tempo meteorologico” e di fare una previsione meteo sulle condizioni del tempo, fino ad un massimo delle dodici ore successive. Il tanto che gli basta per coprire le necessità della sua giornata lavorativa in paese e dintorni. Per la previsione osserva il cielo che vede dalla finestra del suo bagno prima di farsi la barba. Sfrutta il fatto che dalla finestra si può osservare quasi tutta la vallata della Val Marna, con una splendida vista dei colli principali della valle: dal Colle Traverso al Colle Vigna vecchia, passando per il Colle Tondo. Da quella finestra si ammira pure gran parte della campagna che è bagnata dal fiume Marna. Fondamentale per la “sua previsione” meteo era lo sguardo all’orizzonte oltre il Colle Traverso e poi la successiva occhiata al cielo, dalla parte opposta, verso e oltre il Colle Vigna vecchia. Da quella parte, spesso nella parte pomeridiana della giornata, possono arrivare nubi minacciose piene d’acqua. Ma soprattutto, è importante che Cantagallo ascolti le previsioni del tempo del TG regionale, la sera prima. A volte trae delle considerazioni meteo pure dalla presenza o meno in volo degli stormi degli uccelli stanziali, che già di mattino presto, si portavano oltre il Colle Tondo. Secondo l’opinione di Angelo, la loro assenza in volo faceva prevedere, quasi senza ombra di dubbio, il probabile e imminente arrivo di nubi temporalesche e della pioggia, da sempre ostacoli fastidiosi per il volo degli uccelli. Quindi, dopo l’osservazione globale e attenta del cielo, Cantagallo elabora la “sua previsione” meteo che serve a fargli inquadrare la giornata, ma anche a fargli scegliere l’abbigliamento più adatto da indossare per quella giornata di lavoro.
Il commissario Cantagallo è un amante della buona tavola e, insieme ai suoi colleghi, pranza al ristorante Attanasio di Collitondi e dopo pranzo fa una passeggiata digestiva lungo gli argini del fiume Marna insieme a Bandino e a Razzo che mangiano sempre con lui a pranzo. Tutti e tre fanno il solito giro lungo la strada pedonale che costeggia il fiume Marna dal ponte Pertini al ponte Berlinguer, in direzione della località Malvoni, per poi rientrare nel centro del paese dove si trova il commissariato. Cantagallo ama fare colazione a casa con la famiglia gustando le crostate con la marmellata fatte dalla moglie ma non disprezza, per qualche imprevisto, il cappuccino con le briosce appena sfornate del suo amico Santonorè del bar Pierina in via Maestra.
Al commissario Cantagallo piace passeggiare lungo il fiume Marna e poi fermarsi a sedere su una delle panchine che si trovano lungo l'argine, vicino all'ombra di alcune robinie, per ragionare con i colleghi a proposito della soluzione di un caso particolarmente complicato; è affascinato dalla bellezza della natura e ama contemplare le bellezze naturali della campagna collitondese durante le sue passeggiate.
Complicato è il rapporto di Cantagallo con il Questore Vittorio Fumi Zondadari e il suo vicario Raffaele Bonadonna.
Il commissario Cantagallo
Il commissario Cantagallo è il poliziotto protagonista dei romanzi - le "indagini" - e dei racconti - le "inchieste" - editi in ebook nel 2014 da Cavinato Editore. Angelo Cantagallo è il nome del commissario toscano che indaga a Collitondi, un piccolo paese, immaginario ma non troppo, incastonato nelle verdi colline della Toscana centrale. Il commissario si chiama Angelo ed è un uomo di mezza età simpatico, caparbio e intelligente. Un quarantenne felicemente sposato con Iolanda Macaluso, siciliana di quattro anni più giovane di lui, dalla quale ha avuto un figlio, Luigi, un maschietto vivace di poco più di dieci anni.
Cantagallo in casa è sempre pronto alla battuta, a scherzare, a strappare un sorriso e tende a sdrammatizzare certi episodi tragici che accadono nel commissariato come nella vita, per cercare di imbrogliare il destino che, per motivi di lavoro o per vicende di famiglia, lo pone davanti a situazioni di cui ne farebbe a meno. Imbrogliare il destino è un concetto caro al commissario Cantagallo, ovvero scompaginare le carte della vita che sono già state consegnate ad ognuno di noi dal Grande Mazziere e che ogni persona deve giocare bene, anche se sono già state disposte sul tavolo. Un po’ come in quel gioco di carte che piace molto al commissario e a cui gioca con il figlio Luigi d’estate: il Machiavelli, dove ogni giocatore può sistemare a suo piacimento le carte già sul tavolo per riuscire a migliorare la propria situazione e anche a vincere se è in gamba. Minimizza volutamente certi fatti che gli accadono intorno per non ingigantire determinate circostanze di per se stesse angosciose perché vede sempre il “bicchiere mezzo pieno”, per dirla con i suoi proverbi. Così cerca d’ingannare il tempo, non riversando sulla famiglia i suoi problemi investigativi sul lavoro, pensando al futuro e facendo progetti per il nuovo viaggio da fare con la moglie e il figlio al prossimo anniversario di nozze. Non si eleva a paladino della Giustizia e nemmeno sale lo scalino del babbo perfetto perché non sono atteggiamenti che fanno parte del suo modo di essere. Essenzialmente è un uomo semplice che non ha smania di protagonismo, ama la famiglia e vuole fare bene il proprio lavoro insieme ai colleghi della sua squadra. Sul lavoro non ama i “cani sciolti”, vuole collaborazione e da molta importanza ai rapporti interpersonali fra lui e i colleghi per rafforzare l’unione del gruppo, spesso fanno pranzo insieme. È un amante dei proverbi paesani, a cui fa a gara con Baccio, e della buona cucina, pranzando con Razzo e Bandino al ristorante “Attanasio”. Odia il latino e tutte quelle frasi complicate che sono difficilmente comprensibili alle persone comuni e anche a lui. Proprio in questo suo comportamento si capisce lo spirito della semplicità del commissario Cantagallo: un uomo semplice che non per questo vuol dire modesto, ma piuttosto buono, sincero, umile, corretto, onesto, sobrio, comprensivo e attento alla realtà delle cose come alle persone. Per spiegare questo occorre dire che il concetto di semplice è opposto a quello di doppio. Semplice si deve intendere nel senso di intero, ovvero di un uomo integro e integerrimo il cui carattere è unito psicologicamente e intellettualmente, con significato di sincero, mentre il concetto opposto di doppio assume il significato di falso, nel senso di un uomo ingannevole e fasullo dalla doppia personalità.
Cantagallo quando indaga è preciso e rigoroso, non ammette errori perché nel suo lavoro sa che se un poliziotto commette un errore può costargli la vita e quella dei colleghi. Per le indagini utilizza la “stanza da lavoro”, comunicante con il suo ufficio, dove ha fatto mettere un bel tavolo con un piano molto grande. Il tavolo è utile soprattutto nei casi d’omicidio per appoggiare sopra tutti gli indizi che saltano fuori nel corso dell’indagine. Dietro al tavolo, ai due lati, ci sono due grandi pannelli in sughero, che il commissario usa per attaccare altre informazioni. Su quello di sinistra mette la foto e gli elementi conosciuti della vittima e sull’altro, di destra, quelli del presunto assassino compresa la foto. Nel mezzo ai due pannelli, c’è una grande cartina stradale della città di Collitondi che comprende alcune zone della periferia e delle località vicine. Si avvale di ingrandimenti di fotografie scattate sul luogo del delitto, di filmati della scena del crimine per immedesimarsi meglio sull’accaduto e capire quali possano essere i fatti realmente avvenuti o per scoprire certi particolari che erano sfuggiti a una prima osservazione. Tutto questo con l’aiuto dei colleghi della sua squadra.
Il commissario è anche uno sportivo, quando i tempi delle indagini glielo permettono, perché nel fine settimana va a giocare con Razzo al Tennis Club Collitondi, in genere di mattina e al campo numero 2.
Perché leggere i gialli del commissario Cantagallo?
I gialli del commissario Cantagallo (editi nel 2014 in ebook da Cavinato Editore) hanno per protagonista un simpatico e caparbio commissario di Polizia toscano che insieme agli uomini della sua squadra indaga sui delitti che accadono in un piccolo paese della Toscana centrale chiamato Collitondi. Pochissime tracce e nessun testimone: questo è il pane quotidiano del commissario Cantagallo. Il poliziotto toscano si muove nelle strade del piccolo paese di Collitondi alla ricerca del colpevole del delitto. La tecnica d’indagine è particolare: è seguita ogni traccia e ogni indizio che per il commissario costituiscono le tessere di un “mosaico criminale”. Completato il “mosaico” è risolta l’indagine. Cantagallo analizza i fatti nella sua stanza da lavoro, il vero e proprio laboratorio investigativo del commissariato. A complicargli la vita c’è il suo capo, il Questore Fumi Zondadari, soprannominato Zorro dallo stesso Cantagallo. Il Questore lo intontisce di frasi in latino per mascherare la propria incapacità investigativa e per metterlo in difficoltà. Cantagallo non cede facilmente e ribatte a suon di proverbi che lasciano frastornato il Questore e permettono al commissario di abbandonare la discussione prima che degeneri. Il commissario rinuncia alle discussioni inutili ma non rinuncia alla buona tavola. Abitualmente, insieme ai colleghi Razzo e Bandino, mangia da “Attanasio” dove la trippa alla fiorentina, i piatti squisiti e l’accoglienza della proprietaria sono il migliore biglietto da visita del rinomato ristorante cittadino. La buona cucina paesana però non distrae Cantagallo che con la sua esperienza, la sua intelligenza e la sua squadra riesce sempre a venire a capo del delitto e a completare il “mosaico”. L’omicida alla fine è sempre smascherato e tutto è risolto con un colpo geniale a sorpresa del commissario Cantagallo. Le sorprese per il lettore non sono mai finite e l’ultima è proprio nel finale. Spesso ricorda alla sua squadra il principio fondamentale che lo guida durante ogni indagine di un delitto: «Io rincorro un’illusione: analizzare scientificamente la scena del crimine per scoprire il colpevole. Voglio osservare e capire ogni singolo indizio raccolto nell’indagine per comporre il “mosaico criminale” e prendere il responsabile del delitto. Questo con la collaborazione di tutti voi. Nessuno escluso».
"SEGRETO FRA LE RIGHE": il nuovo booktrailer
E "dulcis in fundo", come direbbe il capo del commissario Cantagallo, vi ripropongo il nuovo booktrailer del libro "SEGRETO FRA LE RIGHE" del Il commissario Cantagallo di prossima pubblicazione da Cavinato Editore International.
Il video è su youtube all'indirizzo
https://www.youtube.com/watch?v=jK7TIPdVfcY
"SEGRETO FRA LE RIGHE": lavori in corso, parte settima e ultima
Aspettando l'ebook "SEGRETO FRA LE RIGHE" del nuovo giallo delle indagini a Castiglioni Marina del Il commissario Cantagallo pubblicato da Cavinato Editore International, propongo un'anticipazione a puntate della trama del libro. Questa è la settima e ultima parte. Spero di avervi interessato o perlomeno incuriosito. Buona lettura.
N.B. Trattandosi di lavori in corso, la copertina non è quella definitiva.
"SEGRETO FRA LE RIGHE": lavori in corso, parte sesta
Aspettando l'ebook "SEGRETO FRA LE RIGHE" del nuovo giallo delle indagini a Castiglioni Marina del Il commissario Cantagallo pubblicato da Cavinato Editore International, propongo un'anticipazione a puntate della trama del libro. Questa è la sesta parte e ne seguirà l'ultima. Buona lettura.
N.B. Trattandosi di lavori in corso, la copertina non è quella definitiva.
"SEGRETO FRA LE RIGHE": lavori in corso, parte quinta
Aspettando l'ebook "SEGRETO FRA LE RIGHE" del nuovo giallo delle indagini a Castiglioni Marina del Il commissario Cantagallo pubblicato da Cavinato Editore International, propongo un'anticipazione a puntate della trama del libro. Questa è la quinta parte e ne seguiranno altre due. Buona lettura.
N.B. Trattandosi di lavori in corso, la copertina non è quella definitiva.
"SEGRETO FRA LE RIGHE": lavori in corso, parte quarta
Aspettando l'ebook "SEGRETO FRA LE RIGHE" del nuovo giallo delle indagini a Castiglioni Marina del Il commissario Cantagallo pubblicato da Cavinato Editore International, propongo un'anticipazione a puntate della trama del libro. Questa è la quarta parte e ne seguiranno altre tre. Buona lettura.
N.B. Trattandosi di lavori in corso, la copertina non è quella definitiva.
"SEGRETO FRA LE RIGHE": lavori in corso, parte terza
Aspettando l'ebook "SEGRETO FRA LE RIGHE" del nuovo giallo delle indagini a Castiglioni Marina del Il commissario Cantagallo pubblicato da Cavinato Editore International, propongo un'anticipazione a puntate della trama del libro. Questa è la terza parte e ne seguiranno altre quattro. Buona lettura.
N.B. Trattandosi di lavori in corso, la copertina non è quella definitiva.
"SEGRETO FRA LE RIGHE": lavori in corso, parte seconda
Aspettando l'ebook "SEGRETO FRA LE RIGHE" del nuovo giallo delle indagini a Castiglioni Marina del Il commissario Cantagallo pubblicato da Cavinato Editore International, propongo un'anticipazione a puntate della trama del libro. Questa è la seconda parte e ne seguiranno altre cinque. Buona lettura.
N.B. Trattandosi di lavori in corso, la copertina non è quella definitiva.
"SEGRETO FRA LE RIGHE": lavori in corso, parte prima
Aspettando l'ebook "SEGRETO FRA LE RIGHE" del nuovo giallo delle indagini a Castiglioni Marina del Il commissario Cantagallo pubblicato da Cavinato Editore International, propongo un'anticipazione a puntate della trama del libro. Questa è la prima parte e ne seguiranno altre sei. Buona lettura.
N.B. Trattandosi di lavori in corso, la copertina non è quella definitiva.
Il booktrailer del libro "SEGRETO FRA LE RIGHE"
Il booktrailer del libro "SEGRETO FRA LE RIGHE" il nuovo romanzo giallo dei gialli di Castiglioni Marina del commissario Cantagallo, dell'autore Fabio Marazzoli e prossimamente pubblicato da Cavinato Editore International.
https://www.youtube.com/watch?v=jK7TIPdVfcY
TUTTE LE SFUMATURE DEL GIALLO
"SEGRETO FRA LE RIGHE" di Fabio Marazzoli
giallo in ebook del Il commissario Cantagallo
PROSSIMAMENTE pubblicato da Cavinato Editore International
PASSAPAROLA!
"SEGRETO FRA LE RIGHE" della serie del Commissario Cantagallo
Prossimamente il nuovo giallo in ebook della serie di Castiglioni Marina del Il commissario Cantagallo. S'intitola "Segreto fra le righe" e sarà pubblicato su www.cavinatoeditore.com da Cavinato Editore Internationall.
Mi raccomando, passateparola!
Prossimamente il nuovo giallo in ebook della serie di Castiglioni Marina del Il commissario Cantagallo. S'intitola "Segreto fra le righe" e sarà pubblicato su www.cavinatoeditore.com da Cavinato Editore Internationall.
Mi raccomando, passateparola!
SOTTO UNA BUONA STELLA
"SEGRETO FRA LE RIGHE" di Fabio Marazzoli
giallo in ebook del Il commissario Cantagallo
PROSSIMAMENTE pubblicato da Cavinato Editore International
"Le pubblicità (im)possibili del Commissario Cantagallo"
Aspettando ancora l'ebook del nuovo giallo "Segreto fra le righe" pubblicato da Cavinato Editore International. Passaparola!
Il commissario Cantagallo
Cavinato Editore International
"Le pubblicità (im)possibili del Commissario Cantagallo"
Aspettando di nuovo l'ebook del nuovo giallo "Segreto fra le righe" pubblicato da Cavinato Editore International. Passaparola!
Il commissario Cantagallo
Cavinato Editore International
"Le pubblicità (im)possibili del Commissario Cantagallo"
Aspettando l'ebook del nuovo giallo "Segreto fra le righe" pubblicato da Cavinato Editore International. Passaparola!
Il commissario Cantagallo
Cavinato Editore International
"SEGRETO FRA LE RIGHE" della serie dei gialli di Castiglioni Marina del Il commissario Cantagallo
Prossimamente in ebook il nuovo giallo delle indagini a Castiglioni Marina del Il commissario Cantagallo. S'intitola "Segreto fra le righe" e sarà pubblicato da Cavinato Editore International su www.cavinatoeditore.com.
Mi raccomando, passateparola!
domenica 8 giugno 2014
sabato 3 maggio 2014
Il booktrailer del libro "UN VECCHIO TAPPETO PERSIANO"
Il booktrailer del libro "UN VECCHIO TAPPETO PERSIANO" il nuovo romanzo giallo del commissario Cantagallo, dell'autore Fabio Marazzoli e pubblicato da Cavinato Editore International.
http://youtu.be/GOOghk7JV9I
sabato 12 aprile 2014
Tutte le sfumature del giallo "UN VECCHIO TAPPETO PERSIANO" di Fabio Marazzoli
TUTTE LE SFUMATURE DEL GIALLO
"UN VECCHIO TAPPETO PERSIANO" di Fabio Marazzoli
giallo in ebook del Il commissario Cantagallo
pubblicato da Cavinato Editore International
"UN VECCHIO TAPPETO PERSIANO" di Fabio Marazzoli
giallo in ebook del Il commissario Cantagallo
pubblicato da Cavinato Editore International
Sotto una buona stella: Un vecchio tappeto persiano di Fabio Marazzoli
SOTTO UNA BUONA STELLA
"UN VECCHIO TAPPETO PERSIANO" di Fabio Marazzoli
giallo in ebook del Il commissario Cantagallo
pubblicato da Cavinato Editore International
"UN VECCHIO TAPPETO PERSIANO" di Fabio Marazzoli
giallo in ebook del Il commissario Cantagallo
pubblicato da Cavinato Editore International
"Un vecchio tappeto persiano" giallo ebook PASSAPAROLA
"UN VECCHIO TAPPETO PERSIANO" della serie del Commissario Cantagallo
Sta arrivando il nuovo giallo in ebook del Il commissario Cantagallo. S'intitola "Un vecchio tappeto persiano" e sarà pubblicato su www.cavinatoeditore.com da Cavinato Editore International.
Mi raccomando, passateparola!
Sta arrivando il nuovo giallo in ebook del Il commissario Cantagallo. S'intitola "Un vecchio tappeto persiano" e sarà pubblicato su www.cavinatoeditore.com da Cavinato Editore International.
Mi raccomando, passateparola!
domenica 6 aprile 2014
"Le pubblicità (im)possibili del Il commissario Cantagallo" - parte 3
"Le pubblicità (im)possibili del Il commissario Cantagallo"
Aspettando ancora l'ebook del nuovo giallo "Un vecchio tappeto persiano" pubblicato da Cavinato Editore International...
Il commissario Cantagallo
Cavinato Editore International
Aspettando ancora l'ebook del nuovo giallo "Un vecchio tappeto persiano" pubblicato da Cavinato Editore International...
Il commissario Cantagallo
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"Le pubblicità (im)possibili del Il commissario Cantagallo" - parte 2
"Le pubblicità (im)possibili del Il commissario Cantagallo"
Aspettando di nuovo l'ebook del nuovo giallo "Un vecchio tappeto persiano" pubblicato da Cavinato Editore International...
Il commissario Cantagallo
Cavinato Editore International
Aspettando di nuovo l'ebook del nuovo giallo "Un vecchio tappeto persiano" pubblicato da Cavinato Editore International...
Il commissario Cantagallo
Cavinato Editore International
"Le pubblicità (im)possibili del Il commissario Cantagallo" - parte 1
"Le pubblicità (im)possibili del Il commissario Cantagallo"
Aspettando l'ebook del nuovo giallo "Un vecchio tappeto persiano" pubblicato da Cavinato Editore International...
Il commissario Cantagallo
Cavinato Editore International
Aspettando l'ebook del nuovo giallo "Un vecchio tappeto persiano" pubblicato da Cavinato Editore International...
Il commissario Cantagallo
Cavinato Editore International
sabato 5 aprile 2014
Il booktrailer del Il commissario Cantagallo e Cavinato Editore International
"Un vecchio tappeto persiano"
Chi vuole qualche anticipazione può guardarsi il video...
http://youtu.be/jNQUdECTuV8
Il commissario Cantagallo
Cavinato Editore International
Il nuovo giallo "Un vecchio tappeto persiano" in ebook pubblicato da Cavinato Editore International
Finalmente sta arrivando il nuovo giallo in ebook del Il commissario Cantagallo. S'intitola "Un vecchio tappeto persiano" e sarà pubblicato da Cavinato Editore International su www.cavinatoeditore.com.
Mi raccomando passateparola e buona lettura!
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