martedì 20 giugno 2017

Il nuovo giallo di Collitondi: "Flaconi e vecchie ricette"

Fuori programma in un fuori orario poco usuale per parlarvi del nuovo giallo di Collitondi che nel 2017 (per chi non se lo ricordasse...) è stato pubblicato da Cristian Cavinato della Cavinato Editore International di Brescia. 


Nel giallo "FLACONI E VECCHIE RICETTE" il commisario Cantagallo entra in contatto col  mondo delle badanti, in un'attualità sempre più vicina ai giorni nostri. L'indagine è particolare perché le vicende di certe badanti si intersecano con altre vicissitudini fondamentali della stessa indagine che dovrà essere condotta con molta attenzione e meticolosità dal commissario Cantagallo. Badanti e situazioni che deve tenere bene bada per portare a termine l'indagine che si preannuncia ricca di ostacoli e difficoltà. Badanti familiari che sanno badare a se stesse e collaboratrici domestiche che non sanno dove stanno di casa. Ma che sanno benissimo dove andare per trovare un lavoro in paese. In questa indagine, chi cerca trova e non si tratta solo d badanti e domestiche. Chi trova qualcosa di importante sono anche i barboni di via Livornese che dentro i cassonetti della spazzatura trovano una sorta di elisir di lunga vita che li protegge dalle malattie. Ma tutto questo non torna. Ci sono gli anziani che muoiono nella clinica Villa Paradiso pagando le cure a peso d’oro e ci sono i barboni, invece, che lungo il fiume stanno bene fra cartoni e lamiere di bandone a costo zero. Perché? A questa e a tante altre domande dovrà rispondere il commissario Cantagallo, anche se, all’inizio, non si rende subito conto in quale ginepraio si sia cacciato scegliendo di occuparsi dell’indagine dell’anziana morta alla clinica. Tutto poteva immaginarsi, all’infuori di quello che dovrà mettere in fila per districare uno dei casi più difficili e complessi che gli era mai capitato. 



I gialli di Cantagallo sono in vendita anche su IBS
in formato ebook e libro

Buona lettura con i gialli del commissario Cantagallo.

P.S. Leggete quello che vi pare, basta che leggiate.
Ma ricordate sempre che:
"Leggere i gialli di Cantagallo non è un dovere
ma è un piacere per l'autore (e per l'editore)".



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