Sono di nuovo qui nel blog per proporvi un altro dei miei post di
lettura che spero vi siano graditi e che anche oggi riguarda l’ultimo caso
dell’investigatore Tombolo dal titolo è "UNA FILASTROCCA DI CRIMINI E
DELITTI", giallo che vi ricordo nel 2019 è stato pubblicato dalla casa editrice LFA PUBLISHER di Caivano in provincia
di Napoli.
Nel terzo post tematico di lettura di oggi, concludiamo il tema “Rossella”
e approfondiamo di nuovo la conoscenza della quasi fidanzata dell’investigatore
Tombolo, l’adorabile Rossella Sirena che, per chi se lo fosse dimenticato, fa la
guardia medica nel Poliambulatorio del porto di Spaccabellezze. Qui Marino si
reca al panificio dalla sua negoziante e amica Azzurra per fare provviste per
la cena a lume di candela che avrà quella sera con Rossella nel terrazzino vista
mare della sua bella mansardina. In questo estratto farete anche la conoscenza
di Azzurra che, ben sapendo i gusti della coppia di fidanzatini, ha preparato
per Marino dei piatti speciali e fragranti da portare via. Marino è un po’ in
ritardo sulla cena per i ritmi frenetici delle investigazioni in corso e a
ricordarglielo c’è pure il suo gatto Casimiro che lo sta aspettando sull’uscio
della bottega perché gli deve comprare la cena anche per lui. La cenetta
romantica tra i due fidanzatini attempati procede a meraviglia e sul più bello,
come sempre accade, Rossella ripartirà alla carica per spronare Marino a
sposarla.
Non dico altro per non turbare l’atmosfera. Buona lettura.
Fra una cosa e un’altra, aveva fatto le sei
passate in agenzia e la visita alle fabbriche era definitivamente saltata. Decise
che ci sarebbe andato l’indomani mattina, con più calma e a mente fresca.
Chiuse l’agenzia e si diresse al panificio.
«Azzurra, buonasera. Stasera a cena sono in
dolce compagnia e volevo prendere una bella porzione di quei tuoi buonissimi
antipasti di crostoni di mare. Per il resto scegli tu.»
«Buonasera, Marino. Ne ho messi da parte
proprio una bella porzione doppia perché me lo sono immaginato. Poi ho pensato
di metterti da parte pennette zucchine e gamberetti, moscardini in zimino con
piselli e per finire macedonia di frutta con fragoline di bosco afrodisiache. Ti
ho già messo tutto nelle due sportine.»
«Grazie, Azzurra.».
«Martedì sera, cenetta romantica con
Rossella e…»
«E cosa?»
«E hai visto mai, ci scappasse dopo la cena
il fidanzamento ufficiale con la bella dottoressa.»
«Azzurra, non ti ci mettere anche tu per
cortesia. C’ho pure il parroco che mi stressa. Devo aspettare il momento giusto
per…»
«Anche il tuo inquilino ti aspetta per…»
Casimiro, il gatto di Tombolo, era già
sull’uscio del panificio ad attendere il padrone. Sapeva che il martedì ci
poteva scappare il pesce per cena. Il profumino dei pacchetti che il suo
padrone teneva nelle due sportine gli dava la certezza che non si sbagliava. Soprattutto
i crostoni di mare mandavano un fragrante profumino di gamberetti, polipetti, pomodorini
e prezzemolo tagliato fresco. Allungava il collo e annusava miagolando per
apprezzare la scelta del padrone. Tombolo salutò e uscì dal panificio scortato
da uno scodinzolante Casimiro che già si leccava i baffi al pensiero di
scroccare qualche moscardino saporito. Quella sera avrebbe avuto una rivale per
la disputa del pesce. Infatti, Rossella si portava dietro la sua gatta
Berenice. Casimiro non la sopportava perché Berenice, per fregargli la roba da
mangiare, tutte le volte lo infinocchiava con una perfetta strategia femminile
gattesca. Prima lo distraeva strusciandoglisi tutta addosso per farlo distrarre
e poi gli si metteva davanti per rubargli i pezzetti di mangiare che gli elargiva
Rossella. Tombolo era fuori da ogni disputa felina, perché preferiva mangiare tutto
quello che aveva nel piatto e per i gatti lasciava le ciotoline di croccantini con
accanto quelle con l’acqua rigorosamente nel terrazzino.
Marino e Casimiro piano piano s’avviarono
verso casa. Casimiro puntava sempre le sportine col pesce, allungava il collo e
annusava miagolando.
«Casimiro, non rompere! Stasera se ti tocca
qualcosa di pesce è qualche moscardino, altrimenti ci sono i croccantini di
pesce. Sono buoni, saporiti e non ci sono le spine che ti danno noia. Te lo
ricordi quando la settimana scorsa mangiammo la cernia e Berenice sputò quella
liscona grossa?»
Se lo ricordava bene di quella liscona,
Casimiro. Anche perché quella odiosa di Berenice gli aveva fregato sotto il
naso il bocconcino di pesce che gli aveva dato Rossella, cercando di non farsi
vedere dalla sua gatta. Ma quella lì se ne era accorta e con la zampina glielo
aveva portato via ingoiandolo in un baleno, senza accorgersi della liscona che sbucava
dal boccone e che quasi la soffocava. Liscona che era stata vista invece da
Casimiro, il quale si era guardato bene da mangiarla.
Casimiro rispose con un breve “Miao!” di
assenso e riportò il muso dritto in direzione della mansardina.
Arrivati, Tombolo aprì il portoncino e salì
le scale che lo portavano al primo piano. Guardò l’orologio. Si erano fatte
quasi le sette e a minuti sarebbe arrivata Rossella. Andò a farsi una bella doccia
tonificante. Poi si fece la barba. Lui preferiva farsela la sera per non
perdere tempo la mattina. Quindi, manate rinfrescanti sulla faccia con Aqua
Velva. Per finire, spruzzate esagerate di Paco Rabanne sul resto del corpo ma
soprattutto lungo il collo, dove Rossella metteva sempre il naso per sapere se
si fosse profumato bene. In caso contrario, dopocena sexy ad alto rischio.
«Il punto è questo e mi sembra tutto molto
chiaro» sosteneva Tombolo, mentre teneva sospese con la forchetta tre pennette
a cui erano appiccicati due gamberetti e un pezzetto di zucchina. «Chi ha
rapito i tre gattini vuole impadronirsi dei tre collarini con i brillanti
perché ha bisogno di parecchi soldi. La ragione è identica anche per chi ha
commesso gli altri due furti e ha rubato degli oggetti di valore o presunti
tali, come nel caso di quella copia del quadro della contessina. Per una
ragione che ancor ignoro, chi ha fatto i furti ha bisogno di parecchi soldi, ha
agito con destrezza conoscendo cosa e dove andare a rubare ma, fatto molto
importante e discriminante, non è un professionista, perché avrebbe capito
subito che con una copia troiaio di un quadro, anche se antica, non ci avrebbe
ricavato nulla.»
«Quello che dici non fa una piega»
concordava Rossella mentre dava democraticamente dei pezzetti di moscardino ai
due gatti che erano in attesa sotto il tavolino. «Berenice, lascia stare il
pezzetto di Casimiro!» la redarguiva, dandole un buffetto con la mano sul capo,
per poi rivolgersi di nuovo a Tombolo. «Scusa, Marino. Dicevo… sì, ecco. E poi
secondo me c’è anche un’altra cosa fondamentale da prendere in considerazione.»
«Quale?»
«A chi pensavano di rivendere questi
oggetti?»
«Hai fatto una riflessione giusta. È la
prima cosa che ho pensato quando si è verificato il terzo furto dei collarini
di brillanti. Questi brillanti non vanno sottovalutati.»
«Come un certo brillante che aspetto da
parecchio tempo».
«Rossella, non ricominciare con questa
storia. Te lo comprerò quando sarà il momento.»
Tombolo era innamorato pazzo di Rossella,
anche se davanti a lei non lo voleva ammettere. La loro vita di coppia era
molto tranquilla, anche perché a Marino bastava quello che già aveva. Non
desiderava grandi cose, non era un insoddisfatto e si accontentava di ciò che
aveva intorno per godersi al meglio quello che la vita gli aveva dato fino a
quel momento. Certo che avrebbe voluto sposarla, ma si poneva un sacco di
problemi. Rimandava sempre perché era convinto che gli impegni del suo lavoro non
si conciliassero con il mestiere di marito. Non riusciva a immaginarsi sposato.
Ci aveva pensato un sacco di volte ma non gli era mai riuscito di vedersi nel
ruolo di marito modello, preso come era dalle investigazioni dell’agenzia.
Sempre in giro, di giorno e di notte. Che marito sarebbe stato? Senz'altro poco
presente. Rossella ci scherzava sopra il matrimonio e ogni tanto lo
punzecchiava.
Questo ma non solo questo sono i gialli
dell’investigatore Tombolo perché come ha detto una mia lettrice: “Oltre il
giallo c’è molto di più.” Cosa aspettate a leggere il giallo dell’investigatore
Tombolo?
Il
giallo è in vendita a Napoli alla libreria "Io ci
sto", zona Vomero in via Cimarosa, e alla "Feltrinelli
Express", in piazza Garibaldi presso la Stazione Centrale.
P.S. Leggete quello che vi pare.
Ma ricordate sempre che:
"Leggere il giallo di Tombolo non è un dovere
"Leggere il giallo di Tombolo non è un dovere
ma è un piacere per l'autore (e per
l'editore)".
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