sabato 29 febbraio 2020

Rossella e Tombolo a lume di candela


Sono di nuovo qui nel blog per proporvi un altro dei miei post di lettura che spero vi siano graditi e che anche oggi riguarda l’ultimo caso dell’investigatore Tombolo dal titolo è "UNA FILASTROCCA DI CRIMINI E DELITTI", giallo che vi ricordo nel 2019 è stato pubblicato dalla casa editrice LFA PUBLISHER di Caivano in provincia di Napoli.
Nel terzo post tematico di lettura di oggi, concludiamo il tema “Rossella” e approfondiamo di nuovo la conoscenza della quasi fidanzata dell’investigatore Tombolo, l’adorabile Rossella Sirena che, per chi se lo fosse dimenticato, fa la guardia medica nel Poliambulatorio del porto di Spaccabellezze. Qui Marino si reca al panificio dalla sua negoziante e amica Azzurra per fare provviste per la cena a lume di candela che avrà quella sera con Rossella nel terrazzino vista mare della sua bella mansardina. In questo estratto farete anche la conoscenza di Azzurra che, ben sapendo i gusti della coppia di fidanzatini, ha preparato per Marino dei piatti speciali e fragranti da portare via. Marino è un po’ in ritardo sulla cena per i ritmi frenetici delle investigazioni in corso e a ricordarglielo c’è pure il suo gatto Casimiro che lo sta aspettando sull’uscio della bottega perché gli deve comprare la cena anche per lui. La cenetta romantica tra i due fidanzatini attempati procede a meraviglia e sul più bello, come sempre accade, Rossella ripartirà alla carica per spronare Marino a sposarla.   

Non dico altro per non turbare l’atmosfera. Buona lettura.


    Fra una cosa e un’altra, aveva fatto le sei passate in agenzia e la visita alle fabbriche era definitivamente saltata. Decise che ci sarebbe andato l’indomani mattina, con più calma e a mente fresca. Chiuse l’agenzia e si diresse al panificio.   
    «Azzurra, buonasera. Stasera a cena sono in dolce compagnia e volevo prendere una bella porzione di quei tuoi buonissimi antipasti di crostoni di mare. Per il resto scegli tu.»  
    «Buonasera, Marino. Ne ho messi da parte proprio una bella porzione doppia perché me lo sono immaginato. Poi ho pensato di metterti da parte pennette zucchine e gamberetti, moscardini in zimino con piselli e per finire macedonia di frutta con fragoline di bosco afrodisiache. Ti ho già messo tutto nelle due sportine.»
    «Grazie, Azzurra.».
    «Martedì sera, cenetta romantica con Rossella e…»
    «E cosa?»     
    «E hai visto mai, ci scappasse dopo la cena il fidanzamento ufficiale con la bella dottoressa.»
    «Azzurra, non ti ci mettere anche tu per cortesia. C’ho pure il parroco che mi stressa. Devo aspettare il momento giusto per…»
    «Anche il tuo inquilino ti aspetta per…»
    Casimiro, il gatto di Tombolo, era già sull’uscio del panificio ad attendere il padrone. Sapeva che il martedì ci poteva scappare il pesce per cena. Il profumino dei pacchetti che il suo padrone teneva nelle due sportine gli dava la certezza che non si sbagliava. Soprattutto i crostoni di mare mandavano un fragrante profumino di gamberetti, polipetti, pomodorini e prezzemolo tagliato fresco. Allungava il collo e annusava miagolando per apprezzare la scelta del padrone. Tombolo salutò e uscì dal panificio scortato da uno scodinzolante Casimiro che già si leccava i baffi al pensiero di scroccare qualche moscardino saporito. Quella sera avrebbe avuto una rivale per la disputa del pesce. Infatti, Rossella si portava dietro la sua gatta Berenice. Casimiro non la sopportava perché Berenice, per fregargli la roba da mangiare, tutte le volte lo infinocchiava con una perfetta strategia femminile gattesca. Prima lo distraeva strusciandoglisi tutta addosso per farlo distrarre e poi gli si metteva davanti per rubargli i pezzetti di mangiare che gli elargiva Rossella. Tombolo era fuori da ogni disputa felina, perché preferiva mangiare tutto quello che aveva nel piatto e per i gatti lasciava le ciotoline di croccantini con accanto quelle con l’acqua rigorosamente nel terrazzino.
    Marino e Casimiro piano piano s’avviarono verso casa. Casimiro puntava sempre le sportine col pesce, allungava il collo e annusava miagolando.
    «Casimiro, non rompere! Stasera se ti tocca qualcosa di pesce è qualche moscardino, altrimenti ci sono i croccantini di pesce. Sono buoni, saporiti e non ci sono le spine che ti danno noia. Te lo ricordi quando la settimana scorsa mangiammo la cernia e Berenice sputò quella liscona grossa?» 
    Se lo ricordava bene di quella liscona, Casimiro. Anche perché quella odiosa di Berenice gli aveva fregato sotto il naso il bocconcino di pesce che gli aveva dato Rossella, cercando di non farsi vedere dalla sua gatta. Ma quella lì se ne era accorta e con la zampina glielo aveva portato via ingoiandolo in un baleno, senza accorgersi della liscona che sbucava dal boccone e che quasi la soffocava. Liscona che era stata vista invece da Casimiro, il quale si era guardato bene da mangiarla.
    Casimiro rispose con un breve “Miao!” di assenso e riportò il muso dritto in direzione della mansardina.
    Arrivati, Tombolo aprì il portoncino e salì le scale che lo portavano al primo piano. Guardò l’orologio. Si erano fatte quasi le sette e a minuti sarebbe arrivata Rossella. Andò a farsi una bella doccia tonificante. Poi si fece la barba. Lui preferiva farsela la sera per non perdere tempo la mattina. Quindi, manate rinfrescanti sulla faccia con Aqua Velva. Per finire, spruzzate esagerate di Paco Rabanne sul resto del corpo ma soprattutto lungo il collo, dove Rossella metteva sempre il naso per sapere se si fosse profumato bene. In caso contrario, dopocena sexy ad alto rischio.     

    «Il punto è questo e mi sembra tutto molto chiaro» sosteneva Tombolo, mentre teneva sospese con la forchetta tre pennette a cui erano appiccicati due gamberetti e un pezzetto di zucchina. «Chi ha rapito i tre gattini vuole impadronirsi dei tre collarini con i brillanti perché ha bisogno di parecchi soldi. La ragione è identica anche per chi ha commesso gli altri due furti e ha rubato degli oggetti di valore o presunti tali, come nel caso di quella copia del quadro della contessina. Per una ragione che ancor ignoro, chi ha fatto i furti ha bisogno di parecchi soldi, ha agito con destrezza conoscendo cosa e dove andare a rubare ma, fatto molto importante e discriminante, non è un professionista, perché avrebbe capito subito che con una copia troiaio di un quadro, anche se antica, non ci avrebbe ricavato nulla.»
    «Quello che dici non fa una piega» concordava Rossella mentre dava democraticamente dei pezzetti di moscardino ai due gatti che erano in attesa sotto il tavolino. «Berenice, lascia stare il pezzetto di Casimiro!» la redarguiva, dandole un buffetto con la mano sul capo, per poi rivolgersi di nuovo a Tombolo. «Scusa, Marino. Dicevo… sì, ecco. E poi secondo me c’è anche un’altra cosa fondamentale da prendere in considerazione.»
    «Quale?»
    «A chi pensavano di rivendere questi oggetti?»
    «Hai fatto una riflessione giusta. È la prima cosa che ho pensato quando si è verificato il terzo furto dei collarini di brillanti. Questi brillanti non vanno sottovalutati.»
    «Come un certo brillante che aspetto da parecchio tempo».
    «Rossella, non ricominciare con questa storia. Te lo comprerò quando sarà il momento.»     
    Tombolo era innamorato pazzo di Rossella, anche se davanti a lei non lo voleva ammettere. La loro vita di coppia era molto tranquilla, anche perché a Marino bastava quello che già aveva. Non desiderava grandi cose, non era un insoddisfatto e si accontentava di ciò che aveva intorno per godersi al meglio quello che la vita gli aveva dato fino a quel momento. Certo che avrebbe voluto sposarla, ma si poneva un sacco di problemi. Rimandava sempre perché era convinto che gli impegni del suo lavoro non si conciliassero con il mestiere di marito. Non riusciva a immaginarsi sposato. Ci aveva pensato un sacco di volte ma non gli era mai riuscito di vedersi nel ruolo di marito modello, preso come era dalle investigazioni dell’agenzia. Sempre in giro, di giorno e di notte. Che marito sarebbe stato? Senz'altro poco presente. Rossella ci scherzava sopra il matrimonio e ogni tanto lo punzecchiava. 


Questo ma non solo questo sono i gialli dell’investigatore Tombolo perché come ha detto una mia lettrice: “Oltre il giallo c’è molto di più.” Cosa aspettate a leggere il giallo dell’investigatore Tombolo?
Il giallo è in vendita a Napoli alla libreria "Io ci sto", zona Vomero in via Cimarosa, e alla "Feltrinelli Express", in piazza Garibaldi presso la Stazione Centrale.        

Il giallo è in vendita online anche su IBS e LIBROco 

P.S. Leggete quello che vi pare.
Ma ricordate sempre che:
"Leggere il giallo di Tombolo non è un dovere
ma è un piacere per l'autore (e per l'editore)".



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