venerdì 11 settembre 2015

Cantagallo, informale ma non troppo



Il commissario Cantagallo non gradisce i formalismi dei colleghi che gi danno sempre del lei con la scusa che è il loro capo. Gli altri poliziotti giustificano il loro comportamento per evitare eventuali figuracce davanti al Questore. Cantagallo non è d'accordo, anche se alla vice preferisce darle del lei. Ma solo per il fatto che è arrivata da poco al commissariato e non per mantenere le distanze. E questo Razzo glielo fa notare.

Dal giallo "Un vecchio tappeto persiano"  (Cavinato Editore, 2014)
(...)
«Razzo, ma non sarebbe l’ora di darci del tu. Da quando sono arrivato al commissariato, tutti e dico tutti, mi date sempre del lei. Sembra di essere a scuola: il professore e gli alunni. Massimo, cerca anche tu di convincere gli altri, per favore!»
Razzo cambiò tono ed espressione, e lo guardò negli occhi.
«Angelo, lo sai, la storia è vecchia e conosciuta. Non occorre che te la ripeta tutte le volte.»
Per i colleghi della squadra Cantagallo era e doveva rimanere il commissario del commissariato di Pubblica Sicurezza di Collitondi. Come tale doveva essere trattato e rispettato, anche formalmente. Il rispetto di certe regole e di certe formalità, del resto, era previsto dal regolamento. Nessuno dei poliziotti voleva e doveva sorvolare su certi formalismi, che stabilivano diritti e doveri ben precisi all’interno e all’esterno del commissariato. E non si doveva dargli del tu solo perché Cantagallo svolgeva il suo ruolo in modo umano, rispettando l’esigenze di tutti i colleghi. Bisognava dargli del lei per evitare possibili smagliature in occasione di incontri con certi personaggi, ad esempio il Questore, che pretendevano il rispetto di tale etichetta. Zorro teneva moltissimo alla forma e non mancava occasione per definire i poliziotti di Collitondi come degli “scaricatori di porto”, con tutto il rispetto e la solidarietà per la categoria dei portuali sempre più spesso etichettata in certe frasi. Se Zorro avesse sentito, o solo immaginato, che i suoi uomini gli davano del tu si sarebbe scatenato in chissà quale sproloquio in latino minacciando il trasferimento in blocco all’Ufficio Stranieri. E poi, da quale pulpito veniva la predica? Lui allora? Perché continuava a dare del lei alla vice chiamandola dottoressa Turchi? Non erano mica al Pronto Soccorso della USL?
Cantagallo si giustificava dicendo che preferiva darle del lei perché era laureata, era arrivata al commissariato da poco, e ci teneva molto al suo lavoro che svolgeva con dedizione. Il commissario pensava che il darle del tu la sminuisse nel ruolo di vice commissario. Ma Razzo non era d’accordo e glielo faceva notare, indicandogli che gli altri colleghi diplomati, allora, che dovevano fare? Scendere in sciopero per il tu politico?
«E allora» proseguì Razzo «il mio discorso torna sempre. Quindi non parliamone più. Se non hai altro da dirmi, vado nell’ufficio della vice e ti saluto. Anzi, “la” saluto.»
«Anzi, vai in culo! Vai e stacci per un po’! Tanto con te finisce sempre così.»
«Ovviamente, “dottor” Cantagallo!»
«Ci vediamo qui a mezzogiorno. Ah! La fotocopia delle liste!»
«Sì, lo faccio subito. Comandi!» e sghignazzò a modo suo.
Cantagallo scosse il capo e sorrise.
(...)


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