Collitondi è il paese
collinare toscano dove il commissario Cantagallo svolge le sue indagini. La
piccola cittadina vanta delle ragioni e delle tradizioni storiche importanti
che si spingono fino e oltre il medioevo per l’innata ospitalità della gente
del posto che da sempre si è contraddistinta per dare asilo agli oppressi e
riparo ai perseguitati. L’antica e ammirevole tradizione storica di solidarietà
umana rimane intatta e incontrastata ancora oggi. Il grande impegno sociale
della comunità di Collitondi è noto da anni in tutta la provincia castrese e fa
distinguere in positivo il paese. Il popolo collitondese, con tutte le sue
numerose associazioni di volontariato, di assistenza alle categorie disagiate e
agli anziani, con tutte le iniziative improntate al sociale, rappresenta un
esempio da imitare per la grande capacità della sua gente di prestarsi
reciproca assistenza e di fornirla agli altri, anche se provenienti da paesi
stranieri. Gente semplice quella dei collitondesi, schietti, concreti, chiusi,
a volte, in certe sane tradizioni popolari, ma sempre con un grande cuore,
pronto ad aprirsi nel nome della solidarietà umana verso le persone di ogni
origine. Forse è anche questo aspetto sociale della comunità di Collitondi che ha
contribuito a far rimanere il commissario in questo paesello industriale della
Val Marna, dove ha trovato la donna della sua vita e dove è nato suo figlio.
Come a volte capita, quando s'incontra e si frequenta una donna che a prima
vista non ci sembra proprio bella, il commissario Cantagallo, piano, piano, ha
incominciato ad apprezzare la bellezza particolare e le doti di quel piccolo
paese incastonato fra le verdi valli del fiume Marna. Con il suo lavoro l’ha osservato
nelle varie ore del giorno e della notte, trovando, per pura fatalità, delle
zone splendide e inaspettate. Nei luoghi del borgo vecchio, nel centro del
paese, si poteva ammirare quello che ancora di antico racchiudeva il paese. Sui
bastione della Fortezza Imperiale, in cima al Colle Tondo, lo sguardo si
perdeva in orizzonti panoramici in tutta la val Marna, con dei colpi d’occhio
veramente magnifici sul paese che si distendeva lungo il corso del fiume. Quando
il lavoro gli concedeva qualche pausa, addirittura portava la moglie e il
figlio a fare un giro in certi posti che non sembravano nemmeno appartenere a
Collitondi. Alcuni punti di vista andavano cercati e spesso erano scoperti
quasi per caso dal nostro commissario durante le sue indagini. Il commissario
Cantagallo di una cosa era certo; non si era mai pentito di aver scelto quel
paese per abitare e vivere ed era sicuro che per niente al mondo avrebbe
desiderato di andare in un altro paese della Toscana o della provincia
castrese.
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