Che dirvi di questo breve romanzo? Innanzitutto ho
apprezzato la scelta dell’autore di non appesantire il suo libro inserendo
pagine in più che sarebbero risultate inutili. In poche pagine Fabio
Marazzoli è riuscito a concentrare una storia ben pensata e ben
riuscita, in grado di catturare decisamente l’attenzione del lettore. I
personaggi sono molti, ovviamente quello che più risalta agli occhi è Cantagallo,
un commissario che si dedica anima e corpo al proprio lavoro, un commissario
che oltre a rappresentare una figura importante a livello del paesino di
Collitondi è anche una persona estremamente umana, e cerca sempre di analizzare
i casi che gli si presentano insieme alla sua squadra, perché come dice anche
lui, un buon commissario è tale perché al suo fianco ha un team meritevole. Ed
è effettivamente così: tutti sono utili e tutti contribuiscono a dare una
svolta alle indagini.
Ne ” La mossa del barbiere” Cantagallo
si ritroverà a dover risolvere un omicidio e un rapimento, e ad aiutarlo
inizialmente c’è solo un misterioso filo bianco. Non mi soffermo a parlarvi
della trama, perché il romanzo è piuttosto breve e non vorrei svelarvi dei
dettagli fondamentali e rovinarvi il gusto della lettura. Vi parlo di quelle
che sono state le mie opinioni in merito all’indagine che ho letto.
Innanzitutto mi è piaciuto tantissimo il modo in cui Marazzoli ha delineato il
suo commissario, mi piace l’atmosfera che ha creato all’interno del romanzo,
un’atmosfera ricca di complicità e affetto. Oltre ad essere indubbiamente un
giallo questo romanzo breve è anche altro, perché nel suo piccolo racconta le
scene di vita quotidiana del commissario: dalla famiglia alla vicina di casa
troppo prorompente, dal rapporto con i colleghi a quello con i compaesani.
Leggendo ” La mossa del barbiere” ho provato una sensazione di
totale connessione con la realtà e sono riuscita ad immaginare molto
vividamente ogni singolo personaggio, come se fosse una persona reale e non il
frutto di una fantasia dell’autore. Ho apprezzato tantissimo la sottile ironia
che caratterizza tutto il romanzo, in particolare per quanto riguarda i
confronti tra Cantagallo e il Questore, oppure con le simpatiche vecchiette
Adua e Ada (Da non confondere assolutamente XD)!
I motivi per cui ho apprezzato il giallo di Fabio
Marazzoli sono molteplici, ho gradito molto l’introduzione di alcune
ricette all’interno della storia, in particolare una mi ha fatto molto gola (Strozzapreti
allo speck e peperoni, gnam!) e mi è piaciuto anche l’inserimento di vari
spunti alla letteratura – come ad esempio il mito greco di Arianna e
Teseo, o il riferimento al V Canto dell’Inferno dantesco.
Insomma, come avrete capito oltre all’indagine c’è
molto di più. Ci sono tante piccole scene di vita quotidiana messe insieme, c’è
complicità, rispetto, affetto e ironia, tutti elementi che mi hanno spinta ad
apprezzare a pieno il lavoro di questo autore.
Sapete tutti che non sono un’amante dei gialli e dei
polizieschi, ma sono contenta di avere scelto di dare un’opportunità alla
storia di Marazzoli, perché ora – a lettura terminata – posso dirvi che ne è
valsa la pena. Non entro in merito allo stratagemma scelto dall’autore per inscenare
l’omicidio/rapimento (non avendo letto molti altri gialli non ho assolutamente
termini di paragone e quindi non mi sento di possedere le giuste competenze per
poter affrontare il discorso), in ogni caso ai miei occhi è sembrato ben
calcolato e coerente, e la svolta finale dell’indagine ha dato quel tocco in
più al tutto che di sicuro va a favore dell’autore.
Consiglio la lettura del libro
anche ai non amanti del genere!
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