Cantagallo ha un
rapporto difficile con il Questore Zondadari, il suo capo della Questura di
Castronuovo, e il vicario Bonadonna. Fra le tante cose che non sopporta del
Questore, frasi latine a prescindere, c’è il "Palio dei somari". Il
Palio è la delizia del Questore Zondadari e questo è un altro elemento che
contribuisce a deteriorare i rapporti fra i due. Cantagallo non sopporta il
Questore che cita sempre delle frasi latine e che è sempre impegnato con il
“Palio dei somari” della città di Castronuovo. Il commissario Cantagallo ama i
proverbi, con particolare interesse per quelli toscani, perché sono il frutto
semplice della saggezza antica dei nostri nonni e fanno parte del patrimonio di
una cultura popolare che non deve essere dimenticata. Non è assolutamente vero
che parla in dialetto. Solo un piccolo accenno di dialetto, ma è nella natura
umana di ogni toscano. E’ fermamente convinto che in ogni frase latina sia
nascosto il vero significato delle cose, mentre in ogni proverbio si nasconde
una piccola verità. Per il commissario, i proverbi sono stati ed sono ancora
oggi la saggezza dei popoli. I proverbi fanno parte di un grande patrimonio,
formato dal dialetto, dalla mentalità, dalle tradizioni popolari e tante altre
cose ancora. In breve, da quella che può essere definita come la cultura
popolare. Tale cultura è generalmente tramandata dagli uomini ai propri
discendenti e per molti secoli i proverbi sono stati, probabilmente, l’unica
scuola per decine di generazioni di nostri antenati. Attraverso di essi si
tramandano le usanze, le abitudini, la visione del mondo, si comunicavano le
regole della morale e del comportamento nella vita di tutti i giorni. I
proverbi, spesso, sono utilizzati, in senso umoristico, per indicare certi
caratteri umani e molte volte con il loro utilizzo si sanciscono delle vere e
proprie consuetudini di vita sociale che finiscono per diventare costume. I
proverbi contengono i consigli più disparati su qualsiasi argomento e per
qualsiasi circostanza della vita. I proverbi e certe espressioni verbali
permettono di comprendere molti aspetti del carattere e della storia non
scritta dei nostri vecchi. Attraverso i proverbi e i modi di dire, si riesce a
scoprire il volto più autentico dei nostri antenati. Si può capire meglio, le
ragioni di molti nostri modi di essere e della nostra identità di popolo, con comportamenti
particolari che ben identificano e che differenziano gli abitanti diversi dei
paesi vicini. Per tutte queste ragioni, per il commissario Cantagallo i
proverbi sono un patrimonio culturale di tutti e devono essere salvaguardati.
La citazione latina, per Cantagallo, appartiene al passato, non appartiene al
modo di parlare della gente comune. Manifesta una sorta di distacco con le
persone semplici e umili, segna la distanza fra “il dire” e “il fare”.
Rappresenta per certi personaggi incompetenti l’ultimo baluardo per
giustificare un nulla di fatto, per offuscare un fatto evidente, per rendere
fumosa una spiegazione che non esiste. Nei colloqui con Zondadari non capisce
mai la frase latina che il Questore gli ha detto. Poi, quando ritorna in
ufficio, con l’aiuto di Baccio e sforzandosi di ricordare la frase, cerca di
tradurla per capirne il vero significato. Non può essere diversamente: un
commissario che è in grado di tradurre i "messaggi" delle tracce di
un’indagine, può non tradurre le frasi di un Questore? Sull'argomento dell’interpretazione
dei "messaggi" degli oggetti ne parliamo più avanti a proposito della
tecnica d’indagine.
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