Il commissario cerca
sempre di migliorare la propria tecnica d’analisi dei fatti criminali e non si
stanca mai di ripetere ai suoi uomini le sue convinzioni. Il suo “mosaico
criminale” non è probabilmente un metodo infallibile, ma gli ha sempre permesso
di assicurare alla Giustizia tutti i colpevoli dei delitti di cui si è occupato.
Qualsiasi indizio non deve mai essere sottovalutato. Ogni oggetto, preso da solo,
non fa capire di quale mosaico si tratti oppure a quale mosaico appartenga, ma
quando è insieme agli altri aiuta il mosaico a prendere forma e la verità si
spalanca davanti agli occhi, chiara e intelligibile. Spetta agli investigatori
raccogliere tutti i pezzi del “mosaico criminale” per fare emergere la verità e
arrestare il colpevole. Spesso, durante le riunioni nella “stanza da lavoro”,
ricorda alla squadra il suo pensiero: «Io rincorro un’illusione: analizzare
scientificamente la scena del crimine per scoprire il colpevole. Voglio
osservare e capire ogni singolo indizio raccolto nell’indagine per comporre il
mosaico criminale e prendere il responsabile del delitto. Questo con la
collaborazione di tutti voi. Nessuno escluso».
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