Appuntamento speciale (e due) per ricordare un altro fatto altrettanto speciale.
Calma, Fabio sul suo blog non vende tappeti.
Il gentile Fabio è un attento e critico lettore di libri di vario genere sul suo blog "Librinviaggio", frequentatissimo da molti lettori.
L'anno scorso, più o meno in questo periodo, fece la recensione del giallo "Un vecchio tappeto persiano", pubblicato da Cristian Cavinato della Cavinato Editore International di Brescia, sottolineando gli aspetti migliori della storia e indicandomi certi accorgimenti di cui ho fatto tesoro nella scrittura dei gialli successivi.
Nell'occasione di avervi fatto leggere la sua nuova recensione di quest'anno del giallo "Segreto fra le righe", mi è sembrato giusto riproporre anche il suo commento per questo giallo.
Grazie, Fabio!
Il libro di oggi è ”Un vecchio
tappeto persiano” di Fabio Marazzoli, un romanzo giallo
ambientato a Collitondi, un immaginario paese della bella Toscana. Si tratta
del primo romanzo lungo che vede protagonista il commissario Cantagallo dopo
una serie di romanzi brevi. Una notte da dimenticare, è questo quello in cui si
trova coinvolto il commissario Cantagallo: due appartamenti svaligiati, oggetti
di grande pregio rubati e due misteriosi omicidi. Tutto in una sola sera. Cantagallo,
affiancato dalla sua squadra, dovrà cercare di far luce su tutti questi
misteriosi crimini, mettendo insieme le tessere di un puzzle complesso ma che,
forse, porterà ad un’unica, inattesa soluzione. ”Un vecchio tappeto
persiano” di Fabio Marazzoli
è un giallo un po’ fuori dagli schemi ordinari. La storia comincia con la
descrizione dei due furti a opera di due ladruncoli di bassa lega. I due ladri
protagonisti dell’episodio, e il fatto stesso, sono descritti con toni molto
ironici, quasi parodistici, esasperando il comportamento e i dialoghi dei due
criminali in modo forse un po’ esagerato al punto da dare l’idea di trovarsi di
fronte a una tipica scena della commedia all’italiana. Proseguendo, la storia abbandona
questo eccesso pur conservando una piacevole ironia.
Il racconto sembra essere ambientato negli anni ’90,
cosa non apertamente dichiarata, ma deducibile dalla presenza di videocassette
e dal modo in cui si parla di computer e internet. La particolarità del romanzo
è la presenza di personaggi molto caratterizzati, ognuno con una propria e ben
definita identità, e dalla scelta dell’autore di non limitarsi a raccontare
l’indagine, ma di immergere la storia in un quadro più generico e familiare: Cantagallo che rientra a casa,
che fa la spesa, che accompagna il figlio, la vice Nicoletta che pranza a casa
per stare con marito e figli; insomma, tutta una serie di aspetti che ho
apprezzato perché mi hanno permesso di conoscere i personaggi e di sentirne un
po’ la mancanza alla fine della lettura.
La parte di
indagine, il giallo vero e proprio, ha come obiettivo la soluzione di un
duplice furto e di un duplice omicidio, apparentemente slegati tra di loro. Lo
sviluppo è piuttosto semplice, ma avvincente e scorrevole e in linea di massima
risulta verosimile a parte un paio di passaggi che ho trovato un po’ forzati,
purtroppo non posso entrare nei dettagli per non rovinarvi la lettura.
Nel complesso ”Un vecchio tappeto persiano”
di Fabio Marazzoli è un
romanzo piacevole, una lettura leggera ma allo stesso tempo coinvolgente che
porta il lettore in un piccolo paese della Toscana a conoscere personaggi
simpatici della cui compagnia si gode volentieri. Visitate il suo blog per leggere la recensione completa.
http://www.librinviaggio.com/romanzi/gialli/2016/03/un-vecchio-tappeto-persiano/
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