Nel nuovo giallo dei casi della costa dell’investigatore Tombolo dal titolo "UNA FILASTROCCA DI CRIMINI E DELITTI”, pubblicato dalla LFA Publisher, l’investigatore toscano è alle prese con un duplice delitto dai contorni oscuri perché l’assassino vuol fare credere che si tratti di un femminicidio con suicidio, ma Tombolo capisce subito che c’è qualcosa che non torna in quel duplice omicidio. Alle investigazioni di Tombolo collabora la sua fidanzata Rossella Sirena, che fa la dottoressa del Poliambulatorio in paese, la quale è sempre alle prese con l’assistente vocale del suo smartphone russo ultimo grido per risolvere certe difficilissime definizioni dell’Incrocio obbligato della Settimana Enigmistica.
È già mattina e Rossella si è svegliata nel letto della mansardina di Tombolo, dove trascorre certi notti e qualche fine settimana. Appena sveglia non perde l’occasione per interrogare il suo assistente vocale russo, Vladimiro.
Qui sotto trovate un estratto di alcune pagine del libro da leggere.
Rossella fece un gran respiro e strinse a sé il lenzuolo. Le due finestrone al soffitto erano ancora oscurate dai teli scorrevoli e facevano passare poca luce. Una bella aria fresca di mare entrava dalla finestrella accanto al letto che Marino aveva appena aperto, però, le persiane erano chiuse e non capiva che tempo fosse fuori. L’inverno era alle spalle ma la primavera non si decideva ad arrivare, in quel lunedì mattina di metà maggio. Volle interrogare il suo specchio magico, come diceva lei. Prese in mano lo smartphone, strusciatina a R sullo schermo.
«Che tempo fa?»
“Cercavi, forse, Che tempo che fa di Fazio Fabio?”, rispose l’assistente vocale dall’accento russo.
«No, Vladimiro. Voglio sapere il tempo. Dimmi il tempo!»
“Cercavi, forse, Tieni il tempo di Spezzali Max?”
«Voglio il tempo!»
“Ho trovato il Tempo, quotidiano di Roma. Le notizie di oggi, il lato B di Ursula fa impazzire il Colosseo. Può interessare il lato B di Ursula?”
«Ma quanto sei cretino! Vladimiro, sei impazzito!»
“Vladimiro, l’assistente biondo che fa impazzire il mondo.”
Vladimiro, l’assistente vocale maschile dello smartphone russo ultimo grido, non capiva mai bene quello che dicesse Rossella e rispondeva sempre un’altra cosa. Accadeva sempre così, anche se Rossella non lo voleva ammettere.
Tombolo, sentendo la discussione fra i due, si era affacciato alla camera.
«Rossella, non insistere. Lo sai che Vladimiro è più duro del cemento armato. Gli devi chiedere: previsioni meteo oggi.»
«È una frase piatta e arida che non mi piace. Un qualsiasi pinco pallo può dire una cosa così, io no!»
«Però Vladimiro la capisce subito perché è abituato alle parole tecniche precise. Da, tovarish Roxela!»
«Non ti ci mettere anche a tu a spalleggiare il cretino russo biondo. Tatiana, invece, quella sì che mi capisce benissimo. Fra donne c’intendiamo alla perfezione. Quando chiedo le ricette a Tatiana, mi risponde sempre bene.»
«La donna ha una marcia in più.»
«Vladimiro però è un campione con le parole dell’Incrocio.»
«Ma se non ne azzecca una!»
«Non è vero! Sono io che gli devo scandire bene le parole. Volevo finire l’Incrocio prima di andare al lavoro. Quell’odioso di Purgato l’avrà già finito da venerdì scorso e mi guarderà con quel suo risolino idiota per capire se l’ho finito anch’io. Mi mancano solo due parole, accidenti. Se lo finisco, lo finisco, altrimenti non gli darò soddisfazione. Gli passerò davanti con l’Incrocio tutto fatto, a costo di scrivere delle parole qualsiasi negli spazi bianchi.»
«L’Incrocio ti stressa.»
«Tu non puoi capire perché la Settimana Enigmistica non la fai. È la ginnastica della mente.»
«Io le cose me le ricordo anche senza quelle parole incrociate. E quella ginnastica lì non mi occorre. Sono un uomo di cultura, io. Ti ricordo che nella mia palestra ho la Treccani: la Piccola Treccani ma pur sempre una Treccani.»
«Ascolta, culturista dei Quattrogatti. Anch’io me le ricordo le parole, che c’entra. Solo che mi piace mettermi alla prova. Cimentarmi nella soluzione di enigmi, rebus, sudoku. Ho anch’io una buona cultura generale, che credi?»
«Allora, perché chiami sempre al telefono quel signore di Milano delle soluzioni della Settimana Enigmistica?»
«Non sempre, solo qualche rarissima volta. Telefono a Silvio solo quando ci sono delle definizioni capziosissime che Vladimiro non riesce a trovare.»
«Lo conosci per nome e dici che gli telefoni poco.»
«Non sto a contare le telefonate che gli faccio.»
«Alzati, che sono le otto. Il caffè è già salito. Ho finito il Nescafè ma il profumo della moka ha tolto di mezzo il puzzo di fritto.»
Persa nei suoi pensieri, Rossella si attardava nel letto. Osservava il soffitto alla ricerca di ipotetiche ragnatele, negli angoli. Invece, Marino, una volta sveglio, non voleva perdere tempo. Non lo sprecava nemmeno per farsi la barba perché preferiva radersi la sera prima. Rossella non arrivava.
Tombolo si affacciò di nuovo alla camera.
Rossella era sempre alle prese con Vladimiro.
«’Il regno pagano delle ombre’.»
“Cercavi, forse, le ombre pagano il pegno? Le ombre pagaiano nel regno? Può interessare?”
«No, Vladimiro. Te lo ripeto. ‘Il regno pagano delle ombre’.»
“Ho trovato il segno vegano delle bombe. Tutte le notizie sul segno vegano delle bombe. Può interessare la ricetta della bomba vegana di melanzane aromatiche di Veruska?”
«Non hai detto che il biondo è un campione con le parole incrociate?» s’intromise nel colloquio Tombolo.
«Non mi fare perdere tempo! C’ho l’altra definizione.»
«Scusa tanto.»
«’Ripieghi anti-sfilacciature’.»
“Cercavi, forse, come ripiegare dei filacci nelle cinture? Vuoi piegare dei guanti nelle cuciture? Può interessare?”
«No, te lo scandisco meglio. ‘Ripieghi anti-sfilacciature’.»
“Ho trovato rimedi per le smagliature, cosmetici Pupetta Mascolo a Napoli. La cremina Sodason rassoda e rimpolpa coscia, interno coscia e glutei, per la gioia del vostro uomo che troverà rassodato il vostro lato B. Può interessare rassodare il lato B con la cremina? Ho trovato anche il lato B di Ursula, già sodo così senza cremina. Può interessare il lato B di Ursula?”
«Sei proprio un cretino! Di nuovo con questo lato B! Vladimiro, sei impazzito!»
“Vladimiro, l’assistente biondo che fa impazzire il mondo.”
«Spicciati Rossella, che mi fai fare tardi!» insisteva Tombolo che si era riaffacciato. «Smettila di perder tempo col biondo per due paroline semplici semplici.»
«E quali sarebbero queste due paroline semplici semplici?»
«Averno e Orli.»
Ci fu una pausa per valutare l’incrociamento delle due parole.
«Precise! Ci stanno!»
«Non avevo alcun dubbio in proposito.»
«Salvatore degli enigmisti!»
«Esagera.»
«Paladino dei sudokisti!»
«Enfatizza.»
«Eroe degli incrocisti!»
«Incrocisti? Esiste il termine incrocisti per le parole incrociate?»
«Se non esiste, lo invento io e lo mando a registrare all’Accademia della Crusca!»
«Al mio attivo, definizioni risolte al 100 per 100 cento.»
«Quando ti telefono di notte, però, non me le vuoi dire.»
«Le chiamate notturne non contano, di notte sono stanco.»
«Ora sei stanco?»
«No, ora no. Niente più parole, Rossella.»
«Fatti e non parole, Marino! Straziami ma di baci saziami.»
Lui, in pigiama azzurro di cotone a righe rigorosamente strette, perché quelle a righe larghe diceva Rossella che lo ingrassavano, non se lo fece ripetere due volte. Si diresse verso il letto per baciarla. Però, calcolò male l’atterraggio. Una pantofola s’impuntò nello scendiletto e finì faccia bocconi sul grande petto di Rosella.
Lei, che lo attendeva a occhi chiusi e braccia aperte nel suo pigiamone fucsia felpatone con gli orsacchiotti, ricevette la botta ma incassò.
«Marino, hai l’impeto di un ventenne!»
«Rossella, mi tiri più di un carro di buoi!»
«Eccì! Eccì! Eccì!»
«Tutte le volte che mi avvicino per fare l’amore è la stessa storia. Se lo dico a qualcuno non mi crede nessuno.»
«Non incominciare. Te l’ho già spiegato. Quando sei eccitato, sudi ed evidentemente nel feromone che si sprigiona dalla tua pelle c’è qualcosa che mi fa starnutire. Non lo faccio apposta.»
«Sempre con questa storia del feromone. Boh, sarà come dici.»
«Eccì! Eccì! Eccì!»
«Di nuovo.»
«Ancora un altro e poi è passato tutto.»
«Ma tu guarda un po’.»
«Eeeccììì! Ecco fatto.»
«Facciamo colazione che è meglio. Mi rifarò la prossima volta. Non ho tempo da perdere, voglio arrivare presto in agenzia.»
«Ti supplico.»
«No.»
«Eeeccììì!»
«Il tuo corpo manda un messaggio inequivocabile.»
«Va bene, mi alzo. Ma per me è anche colpa di questa arietta fresca che passa dalla finestrina.»
Questo e non solo questo è "UNA FILASTROCCA DI CRIMINI E DELITTI” il nuovo giallo dell’investigatore Tombolo che è stato pubblicato da Lello Lucignano della LFA Publisher.
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