venerdì 7 aprile 2017

Le indagini di Cantagallo: i gialli con qualcosa di buono dentro


In conclusione di queste carrellate di ricette dei piatti presenti (o meno) nei gialli di Cantagallo, mi auguro che le ricette dei libri non siano l'unica cosa buona che ci troverete leggendoli. 
Si tratterebbe, più che di "piatti", semmai di... "frittate"! Spero proprio di no.
 
Tutto nasce col pretesto di parlare e di far parlare di questi libri gialli. E se con questo pretesto si sceglie di mostrare le ricette inserite dentro, ben venga.
L'importante è parlarne, che è poi il motore della pubblicità. Un po' come in quello spot, dove si vede una coppia di vecchietti dai rari rapporti sessuali che ritrovano l'erotismo perduto mangiando le sottilette dopo essersi imbucati a una cena di una vicina di casa.
 
Il genere del "libro giallo", si sa, si presta bene a fare da passepartout per parlare di tanti argomenti da cui trarre lo spunto per fare delle riflessioni, senza eccedere nell'eloquenza verbale (più adatta ma poco comunicativa) e senza esagerare nei tecnicismi dialettici (più d'effetto ma poco di ascolto).
Perché è proprio questo che occorre cercare: l'ascolto, sempre più problematico nei vorticosi tempi di oggi, dove tante persone chiedono di essere ascoltate per tanti motivi e più importanti di questo.
Perciò occorre cercare nuove modalità di contatto e di comunicazione con gli altri, ma senza eccedere. 

L'occasione delle "frittate", pardon, delle ricette spero vi sia piaciuta.

Ricordo, per dovere editoriale, che nei gialli del commissario Cantagallo, pubblicati da Cristian Cavinato della Cavinato Editore International di Brescia, oltre alla intrigata trama di un delitto da dipanare trovate anche una fragrante ricetta di un piatto da proporre, se volete, a casa vostra. 

Buona lettura e buon appetito con i gialli del commissario Cantagallo. 

P.S. Leggete quello che vi pare, basta che leggiate.
Ma ricordate sempre che: 
"Leggere i gialli di Cantagallo 
non è un dovere 
ma è un piacere per l'autore 
(e per l'editore)". 



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